Atalanta – Pescara 4-0 (4-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Sassi 6; Cittadini 6,5, Scalvini 6,5, Ceresoli 6,5; Oliveri 7 (14′ st Del Lungo 6), Panada 7 (1′ st Zuccon 6), Giovane 6, Mattiello 6 (14′ st Fisic 6), Sidibe 8 (30′ st Lozza 6); De Nipoti 6,5 (1′ st Mediero 6), Pagani 7. A disp.: Bertini, Renault, Chiwisa, Omar, Regonesi, Berto, Bernasconi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
PESCARA (4-3-3): Lucatelli 5,5; Staver 5,5, Sakho 5, Palmentieri 5,5, Colazzilli 6; A. Mehic 5,5 (33′ st Mandrone sv), Sanogo 6 (33′ st D. Mehic sv), Kuqi (cap.) 6 (36′ pt Dieye 6); Salvatore 5,5 (33′ st Sayari sv), Blanuta 6 (41′ pt Scipione 5,5), Delle Monache 6,5. A disp.: Servalli, Postiglione, Colarelli, Stampella. All.: Pierluigi Iervese 5,5.
Arbitro: Djurdjevic di Trieste 6,5 (Bartolomucci di Ciampino, Rizzotto di Roma 2).
RETI: 1′ e 18′ pt Sidibe, 10′ pt Pagani, 40′ pt Ceresoli.
Note: mattinata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori 100. Ammoniti Sakho, De Nipoti (simulazione), Kuqi, Colazzilli e Cittadini. Espulso Sakho al 38′ pt per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Tiri totali 21-6, nello specchio 9-1, respinti/deviati 3-2, parati 5-1, legni 1-2. Corner 9-3, recupero 2′ e 3′.

Zingonia – Un doppio Sidibe in asse alto-basso con Panada, la terza zampata di fila di Pagani e la punizione di Ceresoli valgono poker e passettino in classifica per la Primavera dell’Atalanta (18 punti), sul velluto ospitando il fanalino di coda Pescara. Un confronto mai nato, a dispetto della telefonata d’avvertimento di Delle Monache, della svettata pericolosa di Blanuta su palla di Kuqi e soprattutto (sul 2-0) della base del palo colta in elevazione (6′, 10′ e 14′) da Sakho, poi uscito per doppio giallo generando il calcio franco con lo sgambetto a De Nipoti. La novità assoluta è la ricomparsa, insieme ai gemelli Mehic dall’altra parte, dell’eterno prestito fuori rosa Federico Mattiello, esterno classe 1995 di cui il Gasp dopo il ritorno dallo Spezia non ha voluto evidentemente sentir parlare.
Se l’anno solare si chiude col Genoa domenica 19 dicembre alle 13 e quindi 22 a Zingonia (12.30) con la Spal, la partita non si apre nemmeno, scardinata com’è dai due vertici con il trequartista ivoriano, pronto a ripetersi per il tris nello score con controllo orientato e appoggio sul lancio alto e lungo del regista bresciano, proiettato poco oltre il limite bruciando tutti dal dischetto di centrocampo per il diagonale del vantaggio. Il raddoppiatore, in tap-in sulla stoccata improvvisa di Oliveri mal trattenuta da Lucatelli, ci prova una prima volta sullo svarione del futuro castigato senza imprimere potenza a una cinquina scarsa di lancette, mentre al Delfino che affonda senza colpo ferire si acciacca pure il capitano e creatore di gioco. A metà della frazione in cui si decide già tutto, infine, anche le prove generali di quaterna con la punta trevigiana a filtrare per il compagno dalla fascia al braccio, che incoccia in quello dell’ultimo baluardo nemico.
La ripresa è un pro forma da turnover in corsa, ma anche l’occasione per pareggiare temporaneamente il conto dei legni, se è vero che l’attaccante bergamasco spacca la traversa prendendo l’ascensore dal corner dell’esterno palermitano dopo 5 corsette d’orologio. Finirà avanti solo in quella voce l’Abruzzo che guarda l’Adriatico, vedi piazzato all’incrocio dell’aletta sinistra, un 2005 cui manca giusto il fisico, a un ottovolante dal gong. A una manita, l’errore sottoporta di Colazzilli; a metà del guado, a tiro del ventesimo, la combinazione con Fisic non chiusa nello specchio da Del Lungo e una botta centrale a scavalcare la barriera del doppiettista della dodicesima giornata.
Simone Fornoni