Gasperini? Fossi un tifoso dell’Atalanta mi inchinerei e lo ringrazierei a vita”. Parola dell’ex ct e atalantino, sul campo e dalla panchina anche se solo per poco in prima squadra, Cesare Prandelli: “E’ stato l’artefice di qualcosa che rimarrà nella storia, offrendo valori forti con l’Atalanta all’Italia e all’Europa – ha dichiarato, ospite dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà -. Scalvini è l’ultimo giovane promosso in prima squadra in ordine di tempo: la materia è complessa, serve lavorarci con tranquillità, non è che alzando l’asticella degli obiettivi se ne possano proporre quattro o cinque a stagione dalla Primavera. Ma uno come Gasperini sa quando i ragazzi sono pronti”.

Sul nuovo corso nerazzurro, l’ex selezionatore nonché tecnico della Primavera atalantina scudettata di Morfeo, Poloni e Tacchinardi è cauto, pur sottolineando la continuità: “La gestione sportiva resta alla famiglia Percassi, che quanto a programmazione anche per il vivaio non s’è mai discostata dalla linea tracciata dai Bortolotti e dai Ruggeri – ha precisato Prandelli -. Gli americani in società? Magari servirebbe comunicare in modo diretto pianificazione e obiettivi, ma aver attirato interesse e investimenti oltre oceano dev’essere un vanto e un orgoglio. Grazie a una società dalle scelte felici e un allenatore capace di un contributo straordinario, Bergamo in Europa è conosciuta per i valori che sa esprimere. E per me resta una famiglia, anche se ho già i nipotini a farmi correre…”.