Bergamo“Sono le salite di mio padre, che le frequentava anche in allenamento. Vi vinse l’edizione del 1966 davanti a Eddy Merck e nel 1973 per la squalifica del Cannibale. Come bergamaschi dobbiamo essere orgogliosi di ospitarne ben sei: l’inno del ritorno alla normalità”. Parole e musica di Norma Gimondi, figlia del grande Felice e guest star della presentazione alla Sala Galmozzi dell’edizione numero 115 del Giro di Lombardia, che si snoderà lungo 239 chilometri da Como (partenza alle 10.20) a Bergamo (arrivo alle 17 circa) il prossimo sabato 9 ottobre.

4.500 metri di dislivello attraversando anche la provincia di Lecco e nastro dopo ben 7 ascese, con gli ultimi due scollinamenti da Ganda e Colle Aperto prima della fiumana in viale Papa Giovanni XXIII nel pieno centro cittadino. Niente Sormano e Valcava, scippate agli appassionati per il contenimento chilometrico, ma le arrampicante sono di quelle per esperti: la Madonna del Ghisallo al km 39, la Roncola (100,8) al 18% di pendenza, Berbenno (128,9), Dossena (160,5), Zambla Alta (174,7), Passo di Ganda (206,6) e Colle Aperto (234,7 all’11%). Tra i partecipanti, gli sloveno Tadej Pogacar (vincitore degli ultimi due Tour de France) e Primoz Roglic (Campione Olimpico a cronometro e vincitore dell’ ultima Vuelta a Espana); il belga Remco Evenepoel; ilritannico Tao Geoghegan Hart (vincitore del Giro d’Italia 2020), Vincenzo Nibali (trionfatore nel 2015 e nel 2017) e Chris Froome.

L’ultimo vincitore nella città orobica è stato Estaban Chaves nel 2016. “Un percorso che mi riporta alle strade e alle salite che mio padre Felice (vincitore nel 1966 e 1973, ndr) percorreva anche in allenamento – l’intervento di Norma Gimondi, membro della Giunta Nazionale del Coni -. L’emozione più grande è la trepidazione nell’attesa del primo arrivato all’ultima curva. Un biglietto da visita straordinario per la nostra bellissima città”. E’ la dodicesima volta che la classica delle foglie morte arriva nel capoluogo orobico: da Varese dal 1995 al 2001, da Cantù nel 2002, da Como già nel 2003, 2014 e 2016. “Si torna qui dopo la vittoria di Chavez nel 2016 e siamo orgogliosi di ospitare la classica di fine stagione del ciclismo con una nutrita presenza di campioni – l’intervento di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo -. La città è felice di tornare ad accogliere l’arrivo del Lombardia, riportato nel suo abituale calendario autunnale. Alla fine sarà bagarre con il penultimo scollinamento da Albino con l’ultima arrampicata in Città Alta scendendo in picchiata verso Porta Nuova. Non è stata possibile la concomitanza coi Mercatanti, le bancarelle dei commercianti sul Sentierone, posticipati alla settimana successiva causa misure anti pandemia”.

“Sono state tolte due salite iconiche come Sormano e la Valcava, ma il percorso è lo stesso molto duro e ovviamente si passa anche dalla mia provincia di Lecco – il parere di Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia -. Questa è la Lombardia che ci piace promuovere attraverso i grandi eventi sportivi. Crediamo molto anche nel turismo di settore: promuoviamo le bellezze della Lombardia, lo sport e i suoi valori”. Presente anche l’assessore allo Sport del Comune di Como Marco Galli: “Ho vissuto quattro arrivi da assessore e sono lieto che Bergamo torni a ospitare l’approdo della corsa”. “Un tappone da Giro d’Italia per il dislivello altimetrico: pane per i denti per chi ha dovuto affrontare una stagione lunga e complicata, con le Olimpiadi di mezzo – spiega Mauro Vegni, Direttore Ciclismo di RCS Sport che organizza la corsa -. Ringrazio Norma Gimondi il cui nome è legato alla città di Bergamo e Antonio Rossi che come Regione Lombardia è sempre stato vicino al nostro sport come uno dei primi ‘sponsor’ della manifestazione. Il percorso è simile a quello che vide vincitore Daniel Martin nel 2014. Completa il programma il giorno dopo, domenica 10 ottobre, la Gran Fondo a Cantù”.
Simone Fornoni