IL PUNTO – Va in archivio un altro anno carico di successi e soddisfazioni per l’Atletico Chiuduno, che forte dei gradi della fuoriserie guarda con ottimismo all’avvenire del proprio progetto sportivo. Mentre la scalata delle categorie prosegue, va prendendo corpo la certezza della crescita insita in una realtà chiamata a raccogliere tutte le sfide che di stagione in stagione si parano dinanzi, e che evidentemente prevedono un coefficiente di difficoltà sempre maggiore. L’Atletico saluta il 2016 con tutta la soddisfazione del caso, per il secondo salto di categoria, peraltro consecutivo, ottenuto. Eppure, ed è storia di oggi, è sotto l’occhio di tutti il salto di qualità offerto dalle competizioni, a partire da un campionato, il primo sulla scena regionale, che ha fin qui vissuto dell’evidente supremazia dell’antagonista numero uno dell’Atletico: un Villongo che non ha perso tempo nel ripartire e promuovere, con lo stesso impeto e la stessa ambizione dei chiudunesi, un percorso che fin qui è suonato da cavalcata inarrestabile. Con una classifica che parla chiaro, dall’alto dei 13 punti di vantaggio accumulati dai Reds del presidente Signorelli, la soddisfazione che si respira dalle parti del “Renato Paris” lascia dunque spazio a una più consona presa di coscienza, proiettata verso un 2017 che verterà, verosimilmente, attorno al raggiungimento dei playoff. Addio, dunque, a roboanti proclami e a quel motto tanto caro alle realtà costruite per vincere: “Il secondo posto non è consentito”. Concesso l’onore delle armi alla corazzata targata Villongo, ecco servita una parziale rivisitazione di programmi e ambizioni, che a ben vedere compete più alle piazze lungimiranti che, in epoca di forsennate regole e smodato ricorso alle giovani leve, richiedono primariamente calma, pazienza e prudenza, per veder messo a frutto il proprio lavoro. Specialmente in categorie come Promozione ed Eccellenza. E’ qui che entra in gioco, allora, il vero motivo di soddisfazione per tutto l’ambiente chiudunese; un motivo che appartiene a tutto il bacino di utenza contemplato dall’Atletico e non soltanto a una prima squadra di grido, rivestita dei gradi di fuoriserie. La formazione allenata da Livio Soggetti ha dimostrato di saperci stare eccome in Prima categoria, sciorinando da subito tanti gol, individualità fuori dal comune e partite spettacolari, oltre che condite dal bottino pieno. Ma in ottica futura, con una classifica che permane sorridente, a dispetto dello svantaggio accumulato, conta ben di più il graduale inserimento dei migliori talenti promossi da un settore giovanile in evidente ascesa. La programmazione, dunque, non manca e una volta tolti di dosso gli ovvi impicci dettati dall’ambizione, e dalla relativa pressione creatasi su tutto l’ambiente, c’è di che essere ottimisti per un’ulteriore crescita, suffragata dalla compattezza dell’ambiente e da una genuinità che non conosce eguali. Allora avanti Atletico, più convinto che mai, perché nelle sfide proposte dal calcio odierno c’è spazio anche per te! E per la passione dei tuoi tesserati!

L’INTERVISTA – Una bella dose di pragmatismo caratterizza le parole di Luigi Gritti, direttore generale dell’Atletico Chiuduno, chiamato a tirare le somme, in chiusura a un 2016 davvero pirotecnico: “Quello che va agli archivi è da ritenersi un anno ottimo, dall’alto della vittoria dello scorso campionato e del secondo posto raggiunto in quello attuale. Si è fatto largo, nell’ultimo periodo, il rammarico di aver perso il filo della situazione, anzitutto perché non ci aspettavamo un Villongo così forte e preparato, ma la scalata procede e noi tiriamo dritto. A questo punto non resta che vincerne il più possibile, per arrivare il più in alto possibile. Anche questa stagione è iniziata con un entusiasmo alle stelle, tanto per la Coppa che per il campionato. Il fatto di aver perso un po’ la bussola per colpa del Villongo, e del suo strapotere, non deve essere di alibi per i nostri errori: mi sarei aspettato che l’Atletico restasse più a contatto con la sua diretta rivale e il secondo k.o. casalingo, maturato all’ultima giornata con la Castellese, non può certo farci felici. Passi perdere l’imbattibilità, che perdurava ormai da due anni, contro una corazzata che ha dimostrato di essere superiore a noi, ma perdere, come è capitato due domeniche fa, contro una squadra alla nostra portata come la Castellese, non deve più accadere. L’entusiasmo, insomma, ha lasciato presto strada al bel bagno di umiltà che ha coinvolto tutti noi e che, giocoforza, si è reso indispensabile per capire al meglio determinate battute a vuoto, occorse lungo la stagione contro squadre tutt’altro che irresistibili. Ben venga, allora, la sosta e ben venga lo scontro diretto che, alla ripresa, ci metterà di fronte al Montorfano Rovato; squadra preparata, ma non certo invincibile. Intanto, prendiamo per buone le indicazioni che provengono dalla nostra juniores, che al primo anno di competizioni sta ben figurando. Abbiamo via via aggregato in prima squadra qualche elemento, che peraltro può rivendicare il debutto assoluto sulla scena dei “grandi”. Siamo assolutamente contenti del lavoro che dirigenti, allenatori e collaboratori della Polisportiva stanno portando avanti. I giovani, del resto, sono il futuro sia di questa società che del paese di Chiuduno: se è vero che puntiamo alla Promozione, non possiamo che puntare sui giovani”. Da vero gentleman del calcio orobico, Gritti spende i suoi auguri per tutto l’ambiente: “Faccio i migliori auguri di Buon Natale ai tesserati, ai dirigenti e ai collaboratori dell’Atletico e un augurio speciale va a tutti coloro che si spendono, ogni giorno, nel portare avanti il calcio dilettantistico. Auguri, perciò, a tutte le società, a tutti i colleghi dirigenti e tutti coloro che dedicano un po’ del loro tempo, e dei loro sforzi, per far giocare bambini e adulti”.

 Nikolas Semperboni