L’appuntamento di cartello, nella prima giornata del girone E di Prima categoria, è rappresentato da Inzago-Mozzo: vale a dire, l’ambizione contro la spregiudicata consapevolezza di potersela giocare su tutti i campi. Sul fronte Inzago, tiene banco la necessità di fornire la prova del riscatto, dopo l’inopinato k.o. nel secondo turno della prima fase di Coppa Lombardia, al cospetto dello Sporting Valentino Mazzola. Sconfitta certo non clamorosa nel punteggio, dato il 2-3 finale, ma dolorosa per una dinamica che ha finito per mettere a nudo determinate lacune fin qui nascoste e che andranno ponderate, nell’ottica di un cammino lungo e tortuoso quale il campionato. Le troppe palle-gol mancate, qualche sbavatura difensiva che ha di fatto vanificato le due reti realizzate e la mole di gioco prodotto, oltre all’atteggiamento complessivo assunto in funzione di determinate assenze di peso, a partire da quella di Yuri Cortesi, capitano nonché punto di riferimento indiscusso. E da qui si riparte: senza YC5, out per infortunio, la corazzata Inzago prova a spegnere sul nascere il fervore di un Mozzo votato alla linea verde a un ruolo da guastafeste del torneo. Due pareggi su altrettanti incontri di Coppa sono l’apprezzabile biglietto da visita dei ragazzi di Stefano Gatti, storicamente abituati allo sgambetto nei confronti di realtà, sulla carta, molto più quotate e attrezzate. Chissà che per il colpo grosso i mozzesi non abbiano messo nel mirino proprio il campo della contendente più accreditata, partita con l’intento di seminare gli avversari e recitare lo spartito da voce egemone e incontrastata.
Nik