Acqua di Giò. Nessuna pubblicità occulta, restate pure comodi, però. In fin dei conti, per chi se ne intende, si parla comunque di celebrità. E, se vogliamo incastrare tutto alla perfezione come il tetris, tutto assume la medesima fragranza. La fragranza di un profumo che al “Comunale” aspettavano da tempo: quello della vittoria. La prima, in regime di campionato, davanti al proprio pubblico. Si presenta così Stefano Comi, dopo aver tracciato pagine di storia all’Aurora Seriate, proponendo un Paladina rifondato un po’ in tutto: uomini, modulo, voglia. Poi certo, avete ragione, a deciderla ci hanno pensato ancora le vecchie guardie. E, inutile negarlo, i casi da moviola. Che prima sorridono, poi dicono male al San Paolo d’Argon, impelagato più o meno nella stessa… (continua)

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