Si apre il quadro dei recuperi. O per meglio dire, si chiude il tribolato weekend calcistico con la sfida tra Mozzo e Loreto, posticipata proprio per  far fronte all’”emergenza-neve”. Si parte dunque con una sorta di stracittadina: stessi colori sociali, stessa fame di punti e, a mo’ di sfida nella sfida, il duello tra l’allenatore del Mozzo, Stefano Gatti, e il diesse lauretano Mauro Pelizzoli. Appuntamento particolarmente caldo per quest’ultimo, insignito dei gradi del “profeta in patria” e dunque chiamato a sfatare la maledizione che accompagna quest’appellativo. Nessuno lo sarà mai, in casa sua? Pelizzoli, mozzese doc, prova a opporsi, sbandierando la stato di salute di una squadra che, lungo la stagione, ha saputo vincere e convincere: “Sappiamo che sarà una trasferta difficile, il Mozzo non è la squadra dell’andata, cui abbiamo rifilato cinque reti. Noi daremo il massimo per prenderci quello che non siamo riusciti ad avere contro il Monvico, vuoi per imprecisione e vuoi per sfortuna, con l’intento di dare continuità ai risultati e restare agganciati al treno che porta ai playoff. Ce li meriteremmo, per quanto fatto vedere finora”. Memore dei quattro anni trascorsi alla direzione sportiva, Pelizzoli torna alla “Colombera” ritrovando mister Gatti: ai tempi, l’uno direttore e l’altro tecnico di un Mozzo che, dopo i fasti della Seconda categoria, pare  oggi aver trovato la propria dimensione in una Prima dalle mille insidie. “La partenza non è stata delle più felici – spiega Gatti – eppure abbiamo risalito la china e ad oggi proviamo a giocarci le nostre carte-salvezza. Non ricordo una squadra che ci abbia messo così sotto, sul piano del gioco, nemmeno il Città di Dalmine. La partita dell’andata è bella che dimenticata e sono certo che stasera sarà tutta un’altra storia. Certo avrei voluto giocarmi la partite con tutti gli effettivi a disposizione, ma resto fiducioso”. Fischio d’inizio alle 20:30. Mozzo senza lo squalificato Brena e senza gli infortunati di lungo corso Nozza e Todeschini. Il Loreto si annuncia al gran completo, recuperando Rotini e Serafini. Ex di turno il centravanti Simone Sana, arrivato a Mozzo a dicembre dopo la parentesi di Loreto, ma attenzione all’altro Sana, Roberto, altro mozzese doc ma che a Mozzo non ha giocato mai, che dall’alto delle sue doti balistiche  – tre gol all’attivo per lui, su punizioni – minaccia di rappresentare un’ulteriore bocca da fuoco a disposizione di mister Ferraris.

Nik