E finalmente arriva il giorno di parlare dell’Atletico Chiuduno, squadrone che ha una dirigenza che chi scrive ama perché vive la Prima categoria proprio come la Serie A, anzi come il meglio del calcio italiano, ossia la Juventus, di cui il diesse Finazzi è stratifoso. Determinazione, intuito, pazienza e programmazione: che sia questo l’anno buono per il tanto agognato salto in Promozione? Dirlo a dicembre è impossibile, soprattutto perché i nerazzurri sono nel girone F, un raggruppamento che ha tanti amanti, ma nessun marito, con ben nove club che possono ambire alla vittoria finale.
C’è l’Atletico Chiuduno, distante sei punti dalla vetta, partito col freno tirato e ora in gran forma. Domenica partita da urlo contro il fanalino di coda Calcense. Poker, con gli uomini di mister Ruggeri apparsi in stato di grazia, tutti o quasi a fare i santi del dio pallone. Parliamo di Azzola, Zinesi, Gurzi, Capoferri, Poloni, Zanardi, Caldara, Cecilli e Foresti, nove giocatori capaci di regalare emozioni al pubblico presente.
Domenica alle 14.30 la prova del nove, il Baradello in testa alla classifica, squadra di cui abbiamo tanto parlato in questi mesi perché straordinariamente quadrata, campioni in avanti, Pietropolli, Mor Stabilini e Simonetti, ma più di tutto una serie di affidabili fenomeni dietro, a cominciare dal portiere Arizzi, per passare a Dall’Olio, Scainelli, Guerinoni, Bonetti, Cassera e Giudici dietro.
Da qualche tempo qualcosa si è inceppato. A riprova il pesantissimo ko di sette giorni fa in casa della Fara, un 6-2 che deve far preoccupare non poco tutto l’ambiente della prima squadra di Clusone.
Atletico Chiuduno in gran forma, Baradello Clusone in cerca di se stesso dopo una domenica incredibile. Partita quindi da vivere fino alla fine.
Matteo Bonfanti

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