San Giovanni 10: sbarazzina, pazza, in grado di perdere e di vincere con tutte le avversarie. Il Sangio si conferma squadra di cui è impossibile non innamorarsi andando a vincere sul campo dei cannibali del Città di Dalmine, formazione di fenomeni che fino a domenica non avevano mai perso una partita. Fioccano i sette e gli otto in pagella in una partita che ha visto i brembani scendere in campo senza il minimo timore reverenziale, rispondendo colpo su colpo alle folate offensive dei galattici. Decide Labaria, sangiovannese doc, che dedica il gol a famiglia e fidanzata, e che si spartisce con Gritti la palma di migliore in campo in assoluto. Applausi anche a mister Chiodi, che ha dato ai suoi ragazzi il coraggio per fare un’impresa che sulla carta era semplicemente proibitiva.

Paladina 9: ustia che Paladina. La squadra più spettacolare del torneo ne fa quattro al Gorle, consolidando un quarto posto che fa dei granata la rivelazione della stagione. Bravi tutti, un po’ di più Erba, gol, assist, meraviglie varie, poi Ghisalberti, Sala e Bonacina, che formano un quartetto cetra in mano a mister Chiesa, tecnico che ci piace perché con la testa sempre allo spettacolo.

Loreto 9: a guardare la classifica, il nostro lettore medio storcerà un po’ il naso per il nove in pagella al Loreto. Ma occhio che la graduatoria è un po’ bugiarda, perché il Selvino degli ultimi tempi è una squadra ostica e tignosa, difficilissima da superare, con in campo uno come Bonomi, sempre in grado di illuminare il gioco quando il pallone capita dalla trequarti in su. Applausi quindi al Loreto di mister Ferraris, terza forza del campionato più bello degli ultimi anni, un 3-1 maturato grazie a ventidue minuti giocati a mille all’ora, quelli dal fischio iniziale, che hanno visto i gol del solito El Mansoury, bomber da arecord, di quel giocatore imprescindibile che è Tabaku, e di Andreoletti, di gran lunga il migliore in campo. Ci piace sottolineare la prova superba di Biffignandi, bandiera dei cittadini, collega in gambissima, sapiente penna innamorata del ciclismo, e di Vanoncini, altro ragazzo che quando scende in campo fa sempre grandi cose.

Matteo Bonfanti