Atalanta – Lazio 1-0 (1-0)
ATALANTA (4-3-1-2): Pardel 6; Ghezzi 6 (34′ st Arrigoni sv), Comi 6,5, Guerini (cap.) 6, Regonesi 6; Martinelli 6,5, Riccio 7, Manzoni 6,5 (34′ st Obric sv); Bonanomi 7 (35′ st Ragnoli Galli sv); Castiello 7 (48′ st Fiogbe sv), Vlahovic 5,5 (19′ st Armstrong 6). A disp.: 12 Illipronti, 22 Sala; 3 Simonetto, 19 Tavanti, 23 Tornaghi. All.: Giovanni Bosi 6,5.
LAZIO (4-4-1-1): Magro 6; Bedini 5,5, Ruggeri (cap.) 6, Petta 6 (44′ st Bigotti sv), Milani 6,5; Di Tommaso 5,5 (44′ st Urbano sv), Nazzaro 6 (28′ st Sulejmani sv), Coulibaly 6 (44′ st Cappelli sv), Sanà Fernandes 6,5 (17′ st Serra 5,5); Napolitano 6,5; Balde Balde 6. A disp.: 22 Renzetti, 18 Tredicine, 23 Marini, 25 Petrucci, 29 Zazza. All.: Stefano Sanderra 6.
Arbitro: Sfira di Pordenone 6,5 (Franco di Padova, Pandolfo di Castelfranco Veneto).
RETE; 45′ pt Comi (A).
Note: mattinata soleggiata, spettatori 200. Cooling break: 23′ pt, 23′ st. Ammoniti Regonesi, Ghezzi, Milani, Ruggeri, Coulibaly, Serra e Riccio per gioco scorretto. Tiri totali 15-11, nello specchio 6-0, parati 5-0, respinti/deviati 4-4, legni 1-1. Corner 4-2, recupero 2′ e 7’30”.

Zingonia – Per fortuna che Pietro Comi c’è. La traversa presa al volo (cross di Bedini) da Napolitano, cui il 17 sull’orologio nel secondo tempo porta decisamente sgabola, sta ancora tremando, ma è bastato e avanzato l’angoletto da battezzare alla Primavera dell’Atalanta per battere la Lazio alla prima di campionato. Una partita vivace a dispetto della calura opprimente e un successo meritato. Altro anticipo, stavolta il venerdì, per la seconda giornata, l’extra moenia del 1° settembre dalla Samp a Bogliasco (16.30).
Una faticaccia sotto un sole di rame, in attesa di schiodarla a 2′ dell’intervallo col jolly schierato centrale difensivo a punire sul primo palo di giustezza la seconda palla concessa sul corner di Manzoni da destra solo spizzato da Martinelli e mal toccato da Regonesi, figlio dell’occasionissima di Riccio salvata a corpo morto da Ruggeri sullo scarico del 2007 Castiello. Un confronto che pareva a senso unico quanto a possesso palla e supremazia territoriale, anche se all’inizio si balla troppo lontano dal dunque e, al netto di due conclusioni da fuori di Bonanomi e Riccio prontamente murate, c’è il goffo impatto di stinco di Vlahovic, girato fronte alla porta, con la sfera lanciatagli dal partner offensivo in piena area appena oltre il decimo. Un poker cronometrico e il figlio d’arte mancino salta con Martinelli, ma la deviazione della traiettoria da fermo a rientrare del macino tra le linee termina sul fondo. Superato il doppio allarme rosso oltre il quarto d’ora di Sanà Fernandes, palla in fallo laterale dopo aver messo a sedere la metà di destra del quartetto arretrato di casa, e di Balde, diagonale anch’esso larghissimo imbeccato da Napolitano in avanzamento da sottopunta, la Baby Dea cala e rischia anche sulla rovesciata del precedente lungo la punizione crossata da sinistra da Milani per la sponda di Ruggeri alle soglie del cooling break. Alla mezzora il breal Manzoni-Regonesi provoca la smanacciata di Magro per la volée di Martinelli che sbatte contro il terzino sinistro ospite, ma Sfira fischia qualcosa d’incomprensibile.
Il turbo, però, sembra innestato. Al minuto 33, invece, la spina dorsale confeziona il primo tiro in porta nerazzurro di Bonanomi da oltre la ventina di metri che il portiere laziale smanaccia dall’angolino per il secondo tentativo locale dalla bandierina. Si va di un paio di lancette in due: il centravanti serbo la tocca di sinistro sottomisura sulla diagonale di Bedini senza riuscire a sorprendere Magro (favorito anche dal rimbalzo) buttando via il servizio perfetto del compagno d’attacco, ancora il ragazzo tra le linee sgancia centralmente dal limite sul suggerimento dell’ex Partizan. Non va certo meglio al conato dalla lunga di Riccio (40′), ma al vantaggio sospiratissimo manca pochino e in avvio di ripresa il forcing è martellante, tanto che Magro è indotto a uscire a vuoto sul 2007 là davanti lasciando la porta sguarnita su una palla indietro che più morta di così non si poteva.
Riccio a giro sorvola il sette (9′) quando lo scatenato Castiello viene spinto da dietro da Milani oltre il vertice destro; il ping pong tra difesa e attacco libera la mezzala sinistra atalantina alla stoccata però centrale. A sbarrare il passo a Napolitano (13′) è il firmatario dell’1-0 deviandogliela sopra la traversa. Sulla chance rimbalzata dalla faccia sotto della sbarra orizzontale, anche la manina di Pardel. L’offside vanifica il raddoppio di Bonanomi (per la deviazione di Vlahovic) all’ora di gioco, mentre al 21′ si pareggia il conto dei legni con lo scatenato attaccante, ora orfano del serbo, a cogliere il palo esterno aprendo il piattone sul la del suo regista. Serra, di suo, fallisce il pari vero, il rigore in movimento a rimorchio di Balde Balde (23′), e i ritmi balneari fanno il resto.