Cagliari – Atalanta 0-2 (0-1)
CAGLIARI (4-3-3): Ciocci 6; Iovu 6, Boccia 6, Cusumano 6,5 (39′ st Sangowski sv), Michelotti 6; Kouda 6 (1′ st Desogus 6,5), B. Conti Jr. (cap.) 6, Delpupo 6,5 (18′ st Cavuoti 6); Masala 5,5 (1′ st L. Tramoni 6,5), Luvumbo 5 (12′ st Contini 6,5), M. Tramoni 6. A disp.: Fusco, Palomba, Spanu, Piga, Zallu, Schirru, Piroddi. All.: Alessandro Agostini 6.
ATALANTA (4-3-3): Dajcar 7; Ghislandi 7, Cittadini 6,5, Scalvini 6,5, Ceresoli 6; Gyabuaa 7, Giovane 6,5 (23′ st G. Renault 6,5), Cortinovis (cap.) 7; Kobacki 7 (41′ st Scanagatta sv), Rosa 6,5 (23′ st Italeng 5,5), Oliveri 6,5 (15′ pt Sidibe 6,5). A disp.: Sassi, Grassi, Berto, Panada, De Nipoti. All.: Massimo Brambilla 6,5.
Arbitro: Petrella di Viterbo 6,5 (Pressato e Cerilli di Latina).
RETI: 37′ pt Rosa (A), 40′ st G. Renault (A).
Note: ammoniti Giovane e Cittadini per gioco scorretto. Tiri totali 11-11, nello specchio 3-4, respinti/deviati 4-2, parati 3-2. Corner 6-2, recupero 3′ e 4′.

Cagliari – A Cagliari si gioca in casa dei grandi ed è un’occasione buona per la prova di maturità del caso lungo la strada dei playoff. Si sale a quota 34 nonostante un’ala tarpata subito. Andrea Oliveri (contrasto con Iovu) sente crac alla spalla sinistra e all’attacco un po’ asfittico dell’Atalanta Primavera le spine devono toglierle Alessio Rosa e il journeyman Guillaume Renault, oltre a un Matevz Dajcar decisivo nel difendere il bottino pieno tra una prodezza e l’altra. Dopo i successi con Torino e Bologna, la squadra di Massimo Brambilla non si ferma nemmeno davanti alle defezioni plurime (Vorlicky e Christophe Renault perennemente ai box). La via verso il traguardo dei Final Six o Four (dalla semifinale) prosegue a Empoli, per il recupero della terza di ritorno mercoledì 12 alle 11, e quindi lunedì 17, quando salirà a Zingonia il Sassuolo, altra diretta concorrente (a 31 coi bergamaschi e i toscani alla vigilia del match alla Sardegna Arena) attesa al kick off alle cinque del pomeriggio.
Ad aprire le danze di un confronto vivace soltanto a sprazzi, al 6′, Matteo Tramoni, che la sgancia centrale dai 25 metri uscendo dalla catena di sinistra col sovrapposto Michelotti. La risposta è un rimorchio che per poco non spedisce fuori strada la difesa di casa, ma purtroppo è il protagonista ospite a finirci. Un paio di corsette cronometriche e lo sfortunato puntero siciliano, servito da Gyabuaa dopo un recupero in caduta di Cortinovis in rifinitura, si vede respingere il mancino da Cusumano per poi mancare lo specchio con l’altro piede giusto una cinquina prima di cadere male sull’arto. Avanzamento all’ala (destra) del capitano e dentro Sidibe, vano accorciatore all’andata il 24 gennaio di fronte all’uno-due da ko Contini-Delpupo, ed è proprio l’oriundo bonaerense a usare Ghislandi a mo’ di muretto per provare il sinistro scollinato il ventesimo. Al 24′ il fantasista di Monterosso allunga in eccesso il passaggio di ritorno senza ottenere l’inserimento del ghanese di Parma, miccia che innesca i giochi pirotecnici un poker di minuti più tardi, quando Boccia alza la mira senza correggere nel sacco la spizzata della sua mezzala bionda sulla punizione da sinistra del nipote d’arte omonimo Bruno Conti, bravo sul ribaltamento a rinculare per respingere l’assalto del numero 10 bergamasco in asse col solito Gyabuaa.
Dalla mezzora all’intervallo si passa dalle polveri bagnate allo scoppio del punteggio. Le prove generali sono di Luvumbu (31′), col sinistro quasi dal fondo alzato sul contrasto dell’osiense (passaggio di Masala dal vertice opposto), e Giovane, con un piede e l’altro (alto e alto-largo) su una palla in uscita non controllata dal precedente (33′) e quindi sull’invito di Cortinovis dal lato corto (36′). Il giro di lancetta che segna l’ora esatta per la Baby Dea è il 37: Ciocci si stira le braccia pur di negare il vantaggio a Sidibe, liberato dall’ultimo tocco di Ghislandi, ma non può cucire la pezza sullo sbrego dal primo corner atalantino del medesimo dalla destra, prolungato di tempia da Kobacki verso il secondo palo dove la punta romana non deve far altro che appoggiare a fil di traversa di sinistro da pochi centimetri. Naso avanti al secondo tiro in porta, mentre in avvio di ripresa il centravanti locale si gira approfittando dell’iniziativa di Lisandru Tramoni, pur non spaventando certo Dajcar in caduta. Tra 4′ e 7′, piuttosto, la sagra delle occasionissime al vento, quando l’unico marcatore nerazzurro a campi invertiti, anziché incrociare di mancino, sceglie il destro per chiudere il triangolo largo col polacco fallendo un raddoppio già scritto e infine il fratello maggiore del tandem di estreme corse, vinto il contrasto appena dentro l’area col play nemico, getta l’amo a un Michelotti incapace della pesca grossa in diagonale. Cortinovis, sempre imbeccato dal centrocampista d’ebano, viene punito dal balzo a mezz’altezza del portiere avversario per aver cercato il bis di giustezza a giro (12′). Dal nulla assoluto o quasi al pericoloso inserimento di Desogus per il conato di Cavuoti rintuzzato oltre il fondo con un mega rimpallo degno di nota (27′), prodromo degli ultimi tentativi di riacciuffarla: lo squillo di Contini che gabba Scalvini scaricando però il destro in curva, disturbato dal ritorno di Sidibe (30′), il piazzato a due tra Conti e il bomber locale che dalla lunghissima prova invano a farla scendere (35′). Tre minutini al miracolo dello sloveno tra i pali, che devia incredibilmente sopra il montante il tocco sotto di prima di Contini, smarcato dallo scavetto di Desogus al culmine dell’ennesima invenzione di Lisandru dalla fascia di competenza. Al quarantesimo il francesino nativo di Desio chiude la pratica: Gyabuaa lancia, aggancio di Cortinovis e controllo con esterno destro risolutivo oltre il dischetto.