Atalanta – Sassuolo 2-2 (2-1)
ATALANTA (4-3-3): Gelmi sv (43′ pt Dajcar 6,5); Ghislandi 6,5 (35′ st Grassi sv), Scanagatta 5,5, Scalvini 6,5, Ceresoli 5,5 (32′ st Panada 6); Gyabuaa 6,5, Giovane 6,5, Sidibe 6,5; Cortinovis (cap.) 6,5, Rosa 7, Oliveri 7 (32′ st G. Renault 6). A disp.: Vismara (p), Hecko, Berto, De Nipoti, Cittadini, Ghisleni. All.: Massimo Brambilla 6.
SASSUOLO (3-5-2): Zacchi 5; Uni 6 (34′ pt Manarelli 6), Piccinini 7, Flamingo 5,5; Paz Blandon 5,5 (44′ st Pinelli sv), Artioli (cap.) 7 (44′ st Aucelli sv), Marginean 6,5, Mercati 6, Saccani 6; Oddei 7, Mattioli 6 (27′ st Samele 6). A disp.: Marconi, Operato, Arabat, Cannavaro, Abubakar, Florentine, Karamoko, Reda. All.: Emiliano Bigica 6,5.
Arbitro: Monaldi di Macerata 6,5 (Licari di Marsala, Trischitta di Messina).
RETI: 11′ pt Oliveri (A), 27′ pt Rosa (A), 43′ pt Piccinini (S), 31′ st rig. Marginean (S).
Note: ammoniti Giovane, Gyabuaa e Manarelli per gioco scorretto, Mercati per simulazione. Tiri totali 8-9, nello specchio 4-5, respinti/deviati 2-2, parati 2-3, legni 0-1. Corner 4-12, recupero 4′ e 5’30”.

Zingonia – Festival dello spreco o benzina finita troppo presto? Oliveri batte un colpo e Rosa innesta la quarta di fila, ma l’Atalanta Primavera si mangia la quinta facendosi rimontare dal Sassuolo, stesso intreccio a parti invertite del 29 gennaio scorso. Nel posticipo del lunedì dell’ottava giornata di ritorno la rincorsa ai playoff non riesce a fare 40 ma solo 38, col quinto posto a meno 3 dalla Juventus e a più 1 sull’Empoli, in attesa della visita di sabato (ore 15) alla capolista Sampdoria. Final Six sì, insomma, e Final Four con accesso diretto alle semifinali da inseguire affannosamente con una squadra priva di terminali. Un altro trittico in una settimana, a ruota dell’ennesimo bottino pieno incollato in coda alla serie Torino-Bologna-Cagliari-Empoli (recupero), destinato a completarsi giovedì 27, con la Fiorentina ospite al Centro Sportivo Bortolotti e domenica 30 con la discesa a Formello al cospetto della pericolante Lazio.
Il gioco tra mezze ali alla cinquina d’orologio produce il colpo di testa davanti al secondo palo di Sidibe che Zacchi leva dal sette smanacciando, mentre il giro di lancetta successivo è il turno ancora dell’ivoriano (bomber nerazzurrino a quota 7) e Rosa, murati, il secondo in modo forse decisivo da Uni, sul la dell’ispirato capitano di casa. Un confronto impari, pressoché senza contendente: al 9′ chiude male Mercati in ripiegamento sulla seconda palla concessa dal controcross di Ceresoli sugli sviluppi del primo angolo atalantino, ma Cortinovis ha il tempo e lo spazio per borseggio & conclusione che non si abbassa. Due minutini ed ecco l’azione sartoriale del vantaggio: Rosa soffia l’attrezzo ad Artioli sulla trequarti, il fantasista fuoriquota scarica per Gyabuaa, già intromessosi nelle grandi manovre per secondo, ed ecco il siciliano aprire il piattone a giro tenendola bassa verso il legno lontano. Non c’è nemmeno bisogno di prove generali per il raddoppio che arriva puntuale, al 27′, quando il centravanti tattico romano usa bene la testa per correggere la punizione dall’out sinistro dell’apripista, con la complicità del portiere ospite che non trattiene, oltretutto sul suo palo. Bigica passa a quattro dietro e sul quarto corner di Artioli, a undici dalla pausa, è Ghislandi a evitare guai davanti alla riga di porta, impedendo alla spizzata di Saccani di provocare danni sotto forma di deviazione sottomisura.
Tuttavia, come accaduto spesso in una stagione a singhiozzo, il match si riesuma quasi da sé. All’alba del quarantesimo c’è la telefonata di cortesia del numero 10 di Monterosso in coda al terzo tiro dalla bandierina, quindi l’infortunio a Gelmi cui si blocca il piede producendo l’angolo della svettata di Piccinini, il quinto e curiosamente sempre da destra, con la palla dal fondo di Mattioli a provocare l’appoggio dell’altra punta neroverde per Mercati, contrastato provvidenzialmente da Scalvini a gamba distesa. Sulla traiettoria, nondimeno, saltano in tre per parte e c’è il patatrac. Al 4′ della ripresa, invece, sono il colpo di reni della new entry obbligata Dajcar e la faccia alta della traversa a opporsi al possibile 2-2 da beffa cocente di Marginean da 25 metri abbondanti, con la quasi fotocopia di Artioli (7′) opportunamente contrata in fallo di fondo dal battistrada atalantino, utile a due fasi. Di là, nondimeno, ci credono sempre, vedi Oddei e la sua discesa libera (12′) trovando l’estremo baluardo sloveno sulla propria strada (con sospetto tocco all’indietro di Scalvini).
I brividini lungo la schiena proseguono con l’annullamento del colpo di frusta a Saccani (18′) per carica sul portiere dopo la strana torre da terra del centravanti emiliano a correzione dell’angolo del compagno con la fascia al braccio. Il 10 d’ebano inventa a ripetizione, senza che Mercati (19′) ne approfitti sbattendo contro il piedone del guantato dell’Est, mentre per la Baby Dea le conclusioni iniziano e finiscono con la botta destra del firmatario dell’illusorio bis da oltre la ventina di distanza (23′), conato che non ha l’effetto di punire l’erroraccio in uscita del sassuolese più bravo. Non pareva poter avere un seguito, in un forcing stancante, la convergenza alta e larga da mancina di Saccani (28′), ma alla mezzora Scanagatta strattona sciaguratamente Piccinini nel gioco delle torri là davanti sulle ali dell’ennesima iniziativa della catena di destra e Marginean, il raddoppiatore all’andata al “Ricci” (l’ex Reda, il rumeno e Panada dagli 11 metri, Vorlicky per il pari, tutto nel primo tempo), imbuca l’incrocio spiazzando l’ostacolo. Al 4′ di recupero Manarelli chiama l’ascensore di Flamingo: alle stelle.
Simone Fornoni