Atalanta – Sassuolo 2-3 (1-2)
ATALANTA (4-3-1-2):
Pardel 6; Martinelli 5,5, Guerini (cap.) 5,5, Comi 5,5 (1′ st Tornaghi 6,5), Simonetto 6 (19′ st Obric 6); Colombo 6, Riccio 6 (19′ st Fiogbe 6,5), Manzoni 6,5; Bonanomi 7 (32′ st Cassa 6); Castiello 6,5, Vavassori 5 (1′ st Capac 6). A disp.: 22 Sala, 13 Chiggiato, 15 Bevilacqua, 16 Armstrong, 27 Orlando, 32 Gariani. All.: Giovanni Bosi 5,5.
SASSUOLO (4-3-1-2): Theiner 6; Parlato 6, Loeffen 6, A. Cannavaro (cap.) 6,5, Cinquegrano 7; Lipani 7, Pigati 6,5 (25′ st Lopes 5,5), Leone 6; Knezovic 8 (25′ st Bruno 6); Russo 6, Neophytou 7 (25′ st Baldari 6). A disp.: 22 Scacchetti; 3 Piantedosi, 7 Okojie, 19 Rovatti, 24 Caragea, 33 Ioannou, 48 Petrosino. All.: Emiliano Bigica 7.
Arbitro: Sacchi di Macerata 6 (Consonni di Treviglio, Nechita di Lecco).
RETI: 21′ pt Bonanomi (A), 28′ pt e 5′ Knezovic (S), 33′ pt Cinquegrano (S), 44′ st Manzoni (A).
Note: pomeriggio caldo e soleggiato, spettatori 250 circa. Ammonito Lopes per gioco scorretto. Tiri totali 13-17, nello specchio 5-6, parati 3-3, respinti/deviati 2-4, legni 0-1. Corner 7-9, recupero 2′ e 5′.

Zingonia – C’è chi come Alex Castiello, discesa da destra per rientro sul sinistro murato di piede, è bravo a scatenare il fantasista Andrea Bonanomi sulla strada dell’illusorio 1-0, e chi invece non tiene né il risultato né il ritorno del Sassuolo. Che alla Primavera dell’Atalanta, pronta a offrire la chance all’esordiente Federico Cassa e sconfitta per la prima volta tra le mura amiche, dà una lezione di calcio calandole il tris sulla groppa prima del punto della bandiera nel finale agguantandola in classifica a quota 7. Prossima avventura alle 11 di domenica mattina in casa del Milan, capolista in coabitazione con l’Inter, mentre a Zingonia (sempre che non si migri già ad Alzano) si torna fra due lunedì alle tre pomeridiane.
In attesa di fendere la banchisa della parità più farlocca possibile grazie al al tap-in in diagonale del ragazzo tra le linee, al secondo tentativo per aggirare il muro-bis del play basso neroverde, succede di tutto e di più, marcando la netta supremazia territoriale ospite. Gli emiliano triplicano i locali in ogni voce, dalla dozzina di angoli alla quindicina di tiri complessivi, compreso il vantaggio ahinoi molto fugace dei nerazzurri. Pronti via, si parte col settebello di corner ospiti, almeno uno dei quali, regolarmente dai piedi del doppiettista di giornata Knozevic, rischia di provocare sconquassi. Al 7′ Russo taglia sottoporta per tentare di tramutare in oro la combinazione tra il portatore di palla fra le linee e il partner offensivo, ma Comi ribatte in fallo di fondo a protezione di Pardel. Al 9′ tocca a Riccio sfidare nel gioco delle torri il futuro autore della rimonta sul ponte di Lipani dal solito tiro d’angolo tuttosinistro, prima ancora che l’attrezzo possa disturbare il 2005 in porta.
La risposta numero uno è un 13 non azzeccato da Bonanomi dai 25 metri causa volo di Theiner, quasi tradito dal disimpegno ciccato Parlato-Pigati, all’unico errore del pomeriggio. Il 17, invece, porta rogna all’inserimento fin troppo frettoloso di Simonetto, che s’avventa sul pallone a rientrare di Colombo dal centrodestra spedendolo in orizzontale di controbalzo lontanissimo dall’obiettivo. E meno male che sul rovesciamento il terzino sinistro di casa tiene sempre gli occhiali ben inforcati a piene stanghette per rintuzzare il rigore in movimento del cipriota, liberato dalla combinazione tra la sua prima punta e il suo terzino sinistro che di lì a non molto timbrerà il cartellino.
Al 24′ Pardel sventa le prove generali di pari di Lipani con la staffilata da fuori e Cannavaro, che nella mischia da corner sbatte contro Guerini per poi trovare in traiettoria il polacco coi guanti. L’1-1 piove non certo inatteso grazie alla puntata dalla trequarti di Pigati e alla sponda di piede con scarico di Neophytou, innesco perfetto per il radente sul palo del numero 1. Al riacciuffo tra tiri mancini, vista l’inconsistenza bergamasca in fase di contenimento, fa immediatamente seguito il ribaltamento col convergente Cinquegrano a trovare la deviazione complice del fianco di Comi per l’infilata sotto l’incrocio.
Se il gol del possibile dilagamento è la doppietta imbracciata di piattone al volo sul tracciante da destra della punta esotica al cinquantesimo, a metà ripresa al netto del recupero le energie fresche di Fiogbe producono destro a lato del secondo palo e un rimorchio per controllo e tiro di Tornaghi senza la necessaria angolazione. Lopes sfiora il poker cogliendo l’incrocio pieno al 28′ dalla lunga. Il difensore di backup, se non altro, torna utile per il prolungamento dell’ultimo corner da destra per consentire a Manzoni di tenere viva la fiammella della speranza. Sogno a occhi aperti preso a secchiate d’acqua fredda dalla realtà, perché l’assalto al fortino è ormai allo stremo delle forze. A 6′ dal 90′ conclusione centrale chiamata a Cassa da Capac, alle soglie del recupero l’incrocio pericoloso Castiello-Cannavaro senza che il direttore di gare fischi alcunché.