Atalanta – Fiorentina 0-2 (0-0)
ATALANTA (4-3-3): Carnesecchi 6,5; Del Prato 5,5, Alari 6, Bastoni 6, Migliorelli 5,5; Melegoni sv (12′ pt Chiossi 6), Bolis (cap.) 6 (41′ st Peli sv), Mallamo 6,5; Kulusevski 6 (34′ st Nivokazi sv), Barrow 5, Elia 6,5. A disp.: Vidovsek, Salvi, Heidenreich, Carminati, Zanoni, Rinaldi, Rizzo Pinna, Colpani, Zortea. All.: Massimo Brambilla 6.
FIORENTINA (4-2-3-1): Cerofolini 7; Mosti 6,5 (25′ st Ferrarini 6), Illanes 6, Hristov 6, Ranieri 6,5; Lakti 6, Diakhate (cap.) 6,5; Maganjic 7 (44′ st Marozzi sv), Kasse 6 (29′ st Faye 6), Sottil 8; Gori 6. A disp.: Ghidotti, Simonti, Touré Diawara, Meli, Longo, Nannelli. All.: Emiliano Bigica 7.
Arbitro: De Angeli di Abbiategrasso 6 (Madonia di Palermo, Bertelli di Busto Arsizio).
RETI: 16’ st Maganjic (F), 36′ st Sottil (F).
Note: pomeriggio coperto, spettatori 400 circa di cui 230 paganti. Ammoniti Mosti, Chiossi, Del Prato e Lakti per gioco scorretto, Hristov per fallo di mano. Corner 5-4, recupero 2′ e 3′.

Azzano San Paolo – Faticaccia a impostare, scarsa concretezza e un paio di ripartenze altrui di troppo. La nuovissima baby Atalanta di Massimo Brambilla, promosso quasi in blocco con la sua ex Under 17 al posto di Valter Bonacina, battezza con uno stridente ko con la Fiorentina l’incipit stagionale e l’inedito campo amico del centro sportivo azzanese. Non era del resto una formalità l’esordio nel neonato campionato Primavera 1, sostituto di quello a gironi e semplificato con una formula serie A-style con tre retrocessioni (due dirette, una da playout) in Primavera 2 e Final Eight invece mantenute (le prime due si qualificano, le altre escono dai playoff incrociati dalla terza alla sesta).
Dall’altra parte della barricata, la runner-up al Mapei Stadium dell’11 giorno scorso, ovvero la finale di sapore interista con Riccardo Sottil (figlio di Andrea, mastino sotto le Mura dal ’96 al ’99) a dimezzare vanamente il doppio svantaggio a firma Pinamonti-Vanheusden. Le fiammate iniziali sull’asse Barrow-Elia-Kulusevski lasciano posto a quelle ospiti, vedi incursione di Diakhate al 22′ su una palla in uscita susseguente a un corner con miracolo di Carnesecchi. Si vive di botta e risposta: due giri di lancetta più tardi la punizione di Bolis dalla sinistra provoca scompiglio tra la barriera, che alleggerisce a stento al proprio portiere. A una decina dalla pausa, invece, Kulusevski allunga per Mallamo, la cui voglia di metterla si scontra con l’uscita da kamikaze di Cerofolini. In avvio di ripresa Elia cicca la telefonata rientrando dal vertice di competenza (4′) e Cerofolini al quarto d’ora toglie dal sette il piazzato velenoso di Bolis, ma la beffa si nasconde dietro il contropiede successivo orchestrato da Gori, perché il figlio d’arte di turno imbecca il taglio vincente di Maganjic all’altezza del secondo palo. Kulusevski arretra fra le linee in una sorta di 4-1-4-1 e i nerazzurrini faticano a tenere alta la palla, eppure le chance piovono lo stesso: tra 25′ e 26′ sono tiri mancini che non vogliono saperne di entrare, perché Barrow alza da un passo il tap in servitogli al bacio da Elia e dal limite Bolis, a conclusione dello spunto con retropassaggio di Mallamo, trova il volo a pugni serrati dell’ottimo numero uno nemico. Il gambiano se ne trova un’altra tra i piedi e prova a dire trentatré sulla verticalizzazione del nazionale svedese, ma la mira è sempre infelice. Gol sbagliato, raddoppio preso sul gobbone: l’autore del rompighiaccio restituisce il favore al suo assistman che chiude il match a giro nell’angolino. Ora due trasferte di fila con Torino e Sampdoria, mentre fra tre domeniche arriva l’Inter del mapellese Stefano Vecchi, oggi avvistato in tribuna.
Simone Fornoni