Bologna – Atalanta 1-4 (1-1)
BOLOGNA (4-3-1-2): Molla 6; Lunghi 5,5, Saputo 5,5, Corbo 5,5, Visconti 6,5 (13′ st Acampora 5); Ruffo Luci 6, Mazza (cap.) 6,5 (35′ st Grieco sv), Koutsoupias 5,5 (39′ st Pagliuca sv); Baldursson 6 (13′ st Di Dio 5,5); Juwara 6, Farinelli 6 (13′ st Rocchi 5,5). A disp.: Ruggiu, Agyemang, Boloca, Uhunamure, Mancuso, Boriani, Stanzani. All.: Emanuele Troise 5,5.
ATALANTA (4-3-3): Ndiaye 5,5; Bergonzi 7,5, Okoli 6,5, Heidenreich 7,5, Ruggeri 6,5; Gyabuaa 6,5 (31′ st Ghislandi 6,5), Guth 7, Cortinovis 7 (25′ st Finardi 6,5); Traore 7,5 (39′ st Signori sv), Italeng 6,5, Cambiaghi 7 (39′ st Ghisleni sv). A disp.: Gelmi, Milani, Brogni, Sidibe, Panada. All.: Massimo Brambilla 7.
Arbitro: Marcenaro di Genova 6,5 (Cortese di Palermo, Yoshikawa di Roma-1).
RETI: 8′ pt Visconti (B), 27′ pt Traore (A), 15′ st Italeng (A), 19′ st Heidenreich (A), 34′ st rig. Guth (A).
Note: mattinata fredda e campo parzialmente ghiacciato, spettatori 200. Ammoniti Heidenreich, Acampora e Guth per gioco scorretto. Occasioni 6-19, nello specchio 4-10, legni 1-2. Corner 3-6, recupero 1′ e 4′.

Bologna – Il brutto e il bello della Primavera dell’Atalanta da remuntada nella seconda metà? Tra i minuti 8 e 27: Ndiaye si lascia sfuggire la palla bassa di Visconti appena fuori area buttandosela in porta da solo nell’angolo opposto alla sua destra, Traore s’accentra, ne evita tre e la piazza di mancino a fil di primo legno. Poi col Bologna comincia un’altra partita, frizzante come l’aria sulla via Emilia e senza storia quando i nostri pigiano a tavoletta: al rientro dal tunnel la risolvono Italeng, la zampata di Heidenreich e Guth dal dischetto per un poker sporco che consente ai baby di Zingonia di tenere saldamente la testa della classifica a quota 34.
Solo il pari di Roma, fin qui, ha impedito il percorso netto alla padrona del girone C di Youth League, che a due giornate dal giro di boa s’è concessa il lusso di prestarne un paio anche stavolta alla prima squadra del Gasp, ovvero l’ariete Piccoli e Colley. Un risultante pesante al “Biavati” di Corticella, a tre giorni (mercoledì 18, ore 11) dall’ottavo secco di Coppa Italia a Zingonia col Bevenento (in palio il quarto con Napoli o Roma) e dal resto del tour de force di fine anno: sabato prossimo l’Inter sempre tra le mura amiche (ore 13). Quindi la sosta e, nel 2020, le ultime due giornate d’andata, venerdì 10 gennaio (24.30) ad Arenzano col Genoa e domenica 19 al Centro Sportivo Bortolotti (10 del mattino) contro il Torino.
Per colmo di sfortuna, a un tris dallo svantaggio, palo pieno del genietto del 2002, autore di un delizioso scavetto a giro su imbeccata di Cortinovis, e proprio poco prima del patatrac del portiere la spaccata del camerunese ex Chievo che non converte nel sacco il suggerimento dell’ivoriano perché in lieve ritardo. Di là da prendere con le pinze il folletto Juwara, che comincia col destro puntando Ruggeri (5′) per poi dare il la in percussione all’asse Ruffo Luci-Mazza per il rompighiaccio locale, di qua Guth accarezza appena di fronte (6′) l’angolo del terzino sinistro. Nel primo tempo, comunque, sfida apertissima e ribaltamenti continui fino alla progressiva superiorità territoriale e di gioco nerazzurra. Al quarto d’ora Ndiaye è attento sulla punizione di seconda di Mazza, che a cronometro raddoppiato pareggia il conto dei pali cogliendo quello esterno direttamente dalla bandierina destra. Altre chances non sfruttate, Cambiaghi da Cortinovis (27′) in uno contro uno con Molla, il vice-Piccoli Italeng (34′, idem), il fantasista in assolo e tre svettate a tiro d’intervallo: due volte Heidenreich (44′ e 45′), su corner e calcio franco di Bergonzi, coll’estremo di casa a intercettare nell’angolino e Italeng chiuso in fallo di fondo dalla grande muraglia, e quindi Okoli (mira sbagliata di poco) nel recupero.
Nella ripresa apre le danze il capitano in corsa che non incrocia di sinistro (6′) e poi in tuffo trova la saracinesca miracolosa (12′). La freccia del sorpasso è la conclusione incrociata del buon Jonathan che si gira a centro area firmando così la primizia stagionale sfruttando una palla del suo esterno basso a destra ritenuta morta dalla retroguardia di Troise; il gol della sicurezza, a tiro della stessa specialità del futuro sigillo da piazzato, scaturisce dall’ammollo dello strepitoso Bergonzi corretto dalla torre di Okoli per la correzione in allungo sul secondo palo del nazionale ceco, sotto osservazione al piano di sopra; quindi il contatto di Cambiaghi con Acampora per la busta chiusa a 15′ dal gong del brasiliano che scaglia in porta dagli 11 metri con potenza.
S.F.