Cagliari – Atalanta 1-0 (0-0)
CAGLIARI (4-3-3): Lolic 6, Zallu (cap.) 7, Pintus 6,5, Veroli 6,5, Sulis 5,5 (40′ pt Idrissi 7); Caddeo 6,5, Carboni 6 (40′ st Conti sv), Belloni 6; Vinciguerra 6 (22′ st Konate 6), Griger 6,5 (40′ st Kosiqi sv), Pulina 7. A disp.: Wodzicki, Iliev, Palomba, Cogoni, Vitale, Ardau, Arba, Mameli, Martino, Caprile. All.: Michele Filippi 6,5.
ATALANTA (3-5-2): Bertini 6; Guerini 6 (42′ st Bevilacqua sv), Tavanti 6, Regonesi 6; Del Lungo 6 (28′ st Cellerino 6), Muhameti 5,5 (28′ st Falleni 6), Chiwisa 6 (35′ st Riccio sv), Colombo 6, Palestra 6,5; De Nipoti (cap.) 6, Vorlický 6,5. A disp.: Maglieri, Bernasconi, Saleh, Roaldsøy, Ghezzi, Stabile, Tornaghi, Mendicino. All.: Marco Fioretto 6.
Arbitro: Di Francesco di Ostia Lido 5 (Andreano di Foggia, De Chirico di Molfetta).
RETE: 25′ st Griger (C).
Note: Griger sbaglia il rigore (a lato) al 21′ pt. Mattinata soleggiata, spettatori 250. Ammoniti Del Lungo, Chiwisa, Vinciguerra per gioco scorretto, Filippi (all. C., 43′ pt) per proteste, Lolic per perdita di tempo. Tiri totali 9-11, nello specchio 3-2, parati 2-2, respinti/deviati 0-6. Corner 10-5, recupero 2′ e 3′.

Assemini (Cagliari) – L’acuto di chi aveva sbagliato il penalty per un Cagliari più pimpante senza essere superiore condanna la Primavera dell’Atalanta a continuare a guardarsi dalla zona playout alla ripresa della regular season. Pur di corto muso, la settima sconfitta su tredici partite (14 punti) ha confermato la difficoltà del tecnico Marco Fioretto nel trovare una combinazione di uomini e modulo in grado di garantire equilibrio fra le due fasi. Sventato il pericolo del rigore contro nel primo tempo, in cui l’unico tiro nello specchio è l’ammollo innocuo di fronte del capitano locale sul quarto calcio dalla bandierina della sua ala sinistra a 4′ dall’intervallo, l’Under 19 di Zingonia ha giochicchiato discretamente senza però pungere, alle soglie del doppio confronto col Frosinone tra Coppa Italia (mercoledì 11, ore 14, al Centro Sportivo Bortolotti) e quattordicesima domenica prossima a pranzo.
Vorlicky corre verso il primo conato dal limite sparandolo di poco a lato del primo palo a tiro del decimo, illuminato da Chiwisa in verticale. Un giro di lancetta al contrasto sospetto Sulis-De Nipoti all’intersezione del lato corto col fondo in linea con l’accelerazione di Del Lungo, protagonista suo malgrado dell’episodio contestato, braccetto riciclato a esterno per l’occasione obbligando il dinamico Palestra, su cui il Gasp ha già messo gli occhi, a virare sull’altro lato. Guerini si fa apprezzare al quarto d’ora sostituendosi a Regonesi nello spezzare in tackle scivolato la catena di destra Vinciguerra-Carboni-Griger. Manca un poker cronometrico al caso dei casi in area bergamasca, sull’angolo da destra di Pulina con innesco per il gioco delle torri col centravanti dei sardi a rimetterla dentro e la collisione tra il pendolino destro nerazzurro, parso in netto anticipo, e Zallu che ruzzola a terra sbilanciandosi.
La punta di diamante slovacca spiazza Bertini ma pure se stesso con un saltello e spreca a lato la chance dal dischetto. Il confronto è serrato. C’è il botta e risposta tra 25′ e 26′, quando Vinciguerra s’avventa sulla seconda palla concessa da Tavanti girando alto dalla lunetta e De Nipoti s’allarga sul piede debole appoggiato da Colombo per un diagonale imperfetto. Ci sono le conclusioni murate, tutte da fuori, di Muhameti (28′), liberato dallo scambio dell’assistman moravo con Del Lungo, e quindi del flipper Colombo-Chiwisa (37′) sull’onda lunga del primo corner atalantino e del conseguente cambio di gioco dal numero 2 al 20. Per i rossoblù, invece, anche l’assolo di Pulina che a giro, a un metro dal vertice mancino, non trova la porta per un metro.
La ripresa s’apre con la punizione del fuoriquota conquistata dal laterale sinistro, rientrato sulla zolla di pertinenza solo nel finale, e strozzata dalla barriera (5′), mentre a cronometro raddoppiato la mezzala italo-albanese non impatta il terzo angolo di Palestra a rientrare e subito dopo Zallu svetta sul settimo dei suoi spaventando il ragazzo tra i pali, recentemente aggregato alla prima squadra per il ko di Musso. L’esterno milanese è in offside sul la del 2002, all’ora sempre dal centravanti di Filippi lo sciupio con la stessa specialità sul cross del precedente, instancabile come il corrispettivo dall’altra parte, il subentrato Idrissi. La Baby Dea regge e vive di sprazzi, vedi scambio con Palestra che porta il fantasista al sinistro bloccato in tuffo sul legno di competenza da Lolic (22′), ma s’arrende al servizio dentro del terzino summenzionato per il nueve finalmente preciso. Spazio per la rovesciata di Caddeo (27′) pretenziosa quanto spettacolare su apertura di Pulina e l’esordio con tiro-cross sui guantoni nemici dell’Under 18 Marco Cellerino, liberato di tacco verso la fine del campo dal più scafato dei compagni alla mezzora. Gli atalantini le tentano tutte, compresa la botta colombiana dalla lunga (37′) e Falleni che in inserimento si fa stoppare in corner in estirada da Pintus.