Atalanta – Roma 1-4 (0-1)
ATALANTA (3-5-2): Bertini 5,5; Ghezzi 5, Guerini 6 (1′ st Del Lungo 6), Regonesi 5,5 (38′ st Riccio sv); Bordiga 5,5 (1′ st Bernasconi 5,5), Muhameti 6, Chiwisa 6, David Perez 5, Palestra 6; De Nipoti (cap.) 6 (13′ st Omar 6), Fisic 5 (18′ st Colombo 6). A disp.: Maglieri, Saleh, Roaldsøy, Ramaj, Vitucci, Stabile, Armstrong, Vavassori, Bevilacqua, Tornaghi. All.: Marco Fioretto 5,5.
ROMA (4-3-3): Baldi 6; Missori (cap.) 6,5 (36′ st Louakima sv), Keramitsis 6, Chesti 6, Oliveras 6,5 (25′ st Falasca 6); Pisilli 7, Vetkal 6, Tahirovic 6,5 (36′ st D’Alessio sv); Volpato 8, Satriano 7,5 (36′ st João Costa sv), Cherubini 7 (25′ st Cassano 6,5). A disp.: Razumejevs, Del Bello (p), Foubert-Jacquemin, Pagano, Pellegrini, Koffi, Misitano, Graziani. All.: Federico Guidi 7,5.
Arbitro: Sfira di Pordenone 6 (Ceolin di Treviso, Franco di Padova).
RETI: 45′ pt Volpato (R), 11′ st Satriano (R), 11′ st De Nipoti (A), 13′ st Pisilli (R), 39′ st Cassano (R).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 330. Cooling break: 22′ pt, 23′ st. Tiri totali 8-18, nello specchio 3-8, parati 2-4, respinti/deviati 2-2, legni 0-1. Corner 1-5, recupero 2′ e 5′.

Zingonia – Un poker sporco sulla gobba, della serie il non c’è due senza tre da ultimo posto. L’anno zero dell’Atalanta Primavera, a ruota dei ko di Empoli (2-1) e col Torino (2-3), finora sta coincidendo con la quota zero in classifica. Tattica e pedine rivisitate in corsa o meno, tipo cambiare le fasce invertendole come le mezze, a Marco Fioretto contro la Roma vicecampione d’Italia in carica sono scappati i buoi. Perché dietro non si tiene, in mezzo le due fasi non sono accurate e davanti, dove a fronte della zampata di pura potenza e tempismo a Petroio la seconda panchina consecutiva di Vitucci è inspiegabile, c’è un solo giocatore. Un ko pesante al Centro Sportivo Bortolotti, segnato da pochi flash: il tiro mancino di Volpato schiaffeggiato sotto il sette prima del recupero del primo tempo, il botta e risposta Satriano-De Nipoti all’undicesimo della ripresa, i sigilli di Pisilli e Cassano. Venerdì 3, alle sette di sera, sul campo della Juventus a Vinovo, la chiusura del trittico in soli soli cinque giorni: il quarto turno offrirà il destro a riflessioni e ripensamenti del caso, visto che la dimensione attuale, memore della gestione brambilliana, non può essere la lotta per la salvezza.
La chance più clamorosa è sprecata due tocchetti dopo la mezzora dal futuro rompighiaccio, che allarga il diagonale nonostante l’imbucata smarcante di Tahirovic, in precedenza abbastanza astuto da mettere in ambasce un Bertini in controtempo alle soglie del decimo, prima della traversa e del rimbalzo quasi sulla linea provocato a nove sinfonie dall’intervallo dalla botta da fuori di Cherubini su scarico ancora del compagno dai piedi migliori, incaricato praticamente di tutte le palle inattive. I nerazzurrini, dal canto loro, sarebbero potuti passare in vantaggio al 38′, se Fisic spalle alla porta non avesse optato per un tacco pretenzioso e destinato ad attraversare lo specchio a mezzo metro dalla meta sprecando malamente la presa della riga di fondo di Palestra.
Paradossalmente, pur subendo a larghi tratti più la manovra giallorossa che le occasioni vere e proprie, i locali pareggiano i tiri nello specchio con la punizione a giro di Muhameti per la facile presa alta di Baldi al quarantacinquesimo. La cronaca, però, non lascia scampo. Al 4′ Regonesi è una muraglia per respingere l’affondo di Pisilli, raggiunto dall’apertura di Oliveras, bravo in seguito a stoppare la convergenza del numero 10 udinese (26′) a imitazione della medesima specialità telefonata al 14′ tra i guantoni nemici. Il caso da moviola è il mezzo braccio di Keramitsis (6′) per dire di no alla volée del centravanti svedese pescato da Bordiga, ma i numeri sono giallorossi, vedi Satriano, omonimo di Martin anche se si chiama Antonio ed è della Locride, che a una sporca dozzina dalla pausa manca la mira sottoporta in estirada sul tracciante dall’out destro di Missori.
Se l’ennesimo scambio tra i due lati opposti del tridente trova l’accentrato numero 62 pronto al colpaccio e adocchiato da Mourinho a metà del guado, dietro l’angolo le follie in tre giri di lancetta. Il centravanti ospite si ritaglia la parte del leone ruggendo sotto l’incrocio di competenza di Bertini, bravo soltanto al quarto d’ora nel rintuzzare il triplo tentativo del terzino sinistro (smarcato di tacco dal solito noto) e dello stesso firmatario del raddoppio, e quindi porgendola alla mezzala destra per l’allunghino a fil di montante nello score a ruota del suo stesso dimezzamento a opera del capitano di casa, lanciato per fendere il cuore della retroguardia da Del Lungo dalle retrovie, ovvero il medesimo bruciato sullo 0-2 agevolato dal filtrante della
Niente da fare per le punizioni del fin lì invisibile David Perez (alta) scollinato il ventesimo, procurata da Omar, del tutto-sinistro Muhameti che fa la barba al legno (32′) e infine dello svedese-etiope dalla mancina che si allarga a fianco del sette opposto verso il gong dell’extra time. Alla Lupa non resta che far ballare l’occhio per la fame da rimorchio dell’omonimo di Fantantonio, Claudio, che sfrutta a dovere l’ammollo basso da destra di Louakima.
S.F.