Fiorentina – Atalanta Primavera 1-0 (0-0)
FIORENTINA (4-2-3-1): Andonov 6; Gentile 6,5, Frison 6, Lucchesi 6, Kayode 6,5; Bianco 7, Corradini (cap.) 6,5; Capasso 6 (42′ st Ghilardi sv), Di Stefano 5,5 (37′ st Krastev sv), Agostinelli 6; Toci 6. A disp.: 1 Fogli, 3 Larsen, 31 Koffi, 72 Rocchetti, 21 Sacchini, 19 Petronelli, 23 Falconi, 26 David, 30 Amatucci, 24 Gori. All.: Alberto Aquilani 6.
ATALANTA (3-5-2): Sassi 6; Regonesi 6, Berto 6 (30′ st Omar 6), Ceresoli 5,5; Oliveri 6,5, Sidibe 6 (36′ st Zuccon sv), Panada (cap.) 5,5, Chiwisa 6 (4′ st Giovane 6), Bernasconi 6 (29′ st Mediero 6); De Nipoti 5,5, Pagani 6 (35′ st Fisic sv). A disp: 1 Dajcar, 15 Hecko, 7 G. Renault, 39 Lozza. All.: Massimo Brambilla 5,5.
Arbitro: Feliciani di Teramo 5 (Politi di Lecce, Masciale di Molfetta).
RETE: 25′ st rig. Corradini (F).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 150. Ammoniti Frison e Oliveri per gioco scorretto, Brambilla (15′ st) per proteste. Tiri totali 15-9, nello specchio 4-2, respinti/deviati 5-2, parati 2-2, legni 2-0. Corner 3-6, recupero 0′ e 4′.

Firenze – Napoli-Roma-Fiorentina, la triade che fa calare il buio della crisi. Terza consecutiva in campionato, senza contare le due in Youth League, la competizione dell’ultimo bottino pieno (Young Boys, 29 settembre) che in quel caso è anche l’unico, col Manchester United. Al “Gino Bozzi” lo svantaggio-matchball è di rigore, il caso a casacche invertite bollato come un fallo contro e la Primavera dell’Atalanta vede i tre punti (sono 8 in altrettanti turni) come un miraggio di fronte a chi, battuto nelle ultime due edizioni della Supercoppa Italiana, per converso le è passata sopra per il quinto successo in serie. Gli unici squilli in regular season, che prosegue venerdì 19 (dopo la sosta) in casa col Cagliari, restano quelli del 3 e 25 settembre a Zingonia contro Juventus e Milan. La rosa è falcidiata da infortuni (Cittadini e Vorlicky su tutti), senza contare il gravoso dispendio fisico su due fronti, ma è anche vero che molti protagonisti non brillano più come nell’incipit stagionale e sta anche emergendo un generalizzato calo di autostima.
Se Bernasconi al primo cross dal fondo chiamatogli da Chiwisa (un altro in infermeria, vedi sostituzione) sbatte contro la traversa a palla però già uscita, oltre il quarto d’ora c’è il botta e risposta tra Toci, giratosi in posizione defilata per spedirla in curva direttamente dalla rimessa laterale di Gentile, e Pagani, costretto dal contrasto (falloso e non sanzionato) di Lucchesi a tirare debolmente in caduta quasi dal limite sul tocco dentro della mezzala sinistra ex Sammaurese. L’esterno basso a destra altrui ne apre di succulente anche su azione, ma Di Stefano a tiro del ventesimo non può che controllare per spostarsi la sfera sul piede d’appoggio per il conato estemporaneo da fuori a pelo d’erba. Le contendenti, sempre più allungate, peccano d’imprecisione dalla cintola in su, ma ad abbassarsi troppo sono gli ospiti, che stanno lì ad aspettare. Al 26′ Sassi, uscito per viole sfiorando appena l’ammollo secco da destra di Capasso, a coronamento di una manovra collettiva con un minuto pieno di possesso palla, deve ringraziare la mano assassina di Agostinelli, capace di sbagliare mira lo stesso completamente indisturbato.
Verso l’intervallo, in compenso, la Baby Dea avanza il baricentro guadagnando tre chances da fermo. Oliveri ci prova al volo dritto per dritto proprio con l’estremità sbagliata (33′) sull’angolo a due Ceresoli-Panada da mancina. In capo a un tris d’orologio, altra palla in mezzo dell’esterno ex Cremonese, ed è il fuorigioco più che l’anticipo aereo di Kayode (36′) a frustrare Sidibe sullo schema da punizione dal centrosinistra Oliveri-De Nipoti (tocco all’indietro su respinta della barriera). A distanza del medesimo stacco temporale, ecco la mattonella di Ceresoli di qua dal vertice destro che Andonov stacca dall’incrocio di competenza senza però tuffarsi. Se il primo tempo si chiude con la botta alta di Corradini su scarico del suo terzino sinistro, allo start del secondo è il palo a impedire a Bianco il vantaggio staccando a rimorchio del difensore dalle attitudini d’ala portatosi sul fondo. Al decimo, sulle ali del ritrovato slancio specie di un centrocampo aduso a proiettarsi in area, la mezzala ivoriana riprende il gioco a due interrotto col suo regista e la mette indietro per De Nipoti, che dal limite non sfonda il muro di Corradini. L’imbucata del compagno di mediana di quest’ultimo per Agostinelli produce la prima parata di Sassi, in tuffo (14′); la sua, invece, le proteste del numero 10 (18′) sulla difesa strenua del figlio d’arte Regonesi, riciclato a terzo di destra dietro a piede invertito. Capasso non sfrutta il retropassaggio di Toci (21′) sull’onda lunga del pari sul 3 dalla bandierina dei padroni di casa, quindi la seconda caduta di fila, stavolta su assist dell’autore del legno e su pressione di Oliveri, del fantasista viola, premiata dal tremebondo direttore di gara col capitano a tirarla spiazzante, forte e centrale. Poco prima, la respinta di pugno dell’estremo nerazzurro per dire di no alla girata strozzata sempre di Bianco nella mischia innescata dalla rimessa di Kayode flippata da Frison (testa) e dalla strana coppia Ceresoli-Giovane. Sidibe schiaccia a lato (29′) la possibile impattata servitagli da Oliveri dopo il quarto angolo e lo scambio con Panada. A un settebello dal novantesimo l’esterno palermitano s’accentra smarcando Giovane sulla lunetta, ottenendone una conclusione incrociata non a segno di un amen. Infine, l’episodio degli episodi: Omar, cambio di Berto (spalla sinistra) con virata della difesa a quattro, chiude il triangolo con Mediero che cade a terra sulla sbracciata di Kayode e l’ex barcelonista si vede incredibilmente fischiare il fallo in attacco. Al 1′ di recupero avrebbe potuto essere il classico ko all’inglese, ma sul la del furbetto di giornata c’è la traversa di chi aveva preso il palo e il tap-in fuori misura di Hrastov. Sarebbe stato davvero troppo.