Gelmi 7: un miracolo su Sikan nel primo tempo e un altro su V’Yunnik, usando gamba e scarpa, con freddezza e controllo di corpo mirabolanti.

Bergonzi 6: non ce ne voglia se al netto del presunto fallo da rigore è sembrato il meno positivo del lotto. Bene a sprazzi nella catena di destra con Ghisleni, ma dietro fatica su Mudryk.

Okoli 6,5: va al sodo sfruttando il fisicone e il senso della posizione, anche se le estremità non proprio da rifinitore gli fanno ciccare un disimpegno qua e là.

Heidenreich (cap.) 7,5: mezzo punto sotto il migliore della mattinata, perché vale quanto un gol il salvataggio nel recupero sulla possibile fiammata del 2-2, che avrebbe comunque fruttato la qualificazione diretta agli ottavi di finale senza passare dallo spareggio con un campione nazionale escluso dai gironi. Piace a Gian Piero Gasperini e se ne capiscono i motivi: comanda la retroguardia, stacca benissimo, rilancia, anticipa che è un piacere e non va mai fuori giri. Capitano coraggioso che si merita gradi e galloni.

Brogni 7: a volte gli escono chiusure in diagonale che nemmeno il Bellini (suo vice allenatore) d’antan. Nella prima metà è incontenibile, nella seconda tira il freno a mano. Un saggio compromesso tra lo slancio e la cauta gestione delle operazioni.

Panada 6,5: non fa saltare anima viva sulla sedia dallo stupore, ma come rubapalloni e in appoggio dimostra di poter diventare qualcuno. Dopo tutto ha solo 17 anni (32′ st Finardi 6,5: bravo dietro e pericoloso davanti nello scampolo di partita concessogli).

Guth 6,5: come regista basso forse gli manca il cambio di passo, essendo un metro e novanta abbondanti. Elegante ed efficace, non si segnala per continuità nelle sfornate. Scalare il mondo dei professionisti da jolly è sempre un rischio. Lui ha il coraggio di assumerselo.

Cortinovis 7: a parte la partecipazione attiva alla manovra del vantaggio, ecco i soliti lampi di classe accecanti senza calare d’intensità al rientro dal tunnel. In questo momento la sua miglior dote è l’altruismo, anche perché vede il gioco come pochi e ancor meglio i compagni (45′ st Milani sv).

Ghisleni 7: appoggia bene il gol del rompighiaccio stringendo al centro, provandoci di suo prima e dopo, nella ripresa. Come vice Traore con fisico e caratteristiche diverse se la cava (32′ st Sidibe 6: cerca di amministrare palla e non sempre ci riesce in un finale convulso. Crescerà).

Piccoli 8: non è soltanto un killer d’area di rigore, perché quando annusa l’odore di azione pericolosa vi si getta fin dal primo pallone. Fisico, tecnica e controllo, a livello Under 19, sono da Bobo Vieri. Lo diceva il telecronista Mediaset Simone Malagutti, uno che se ne intende, all’andata a Zingonia. Stavolta lo ribadiamo noi per iscritto. Fa le cose in scioltezza, senza rimuginarci sopra. Forse il Gasp, come vice Zapata, potrebbe guardare nel campo in fondo al Centro Sportivo Bortolotti.

Ghislandi 7,5: un altro elemento privo di un ruolo tutto suo, e difatti nella Youth League è al terzo da titolare dopo aver fatto il terzino a campi invertiti e perfino la mezzala (eccellente, gol e assist) a Manchester. Pressa alto come un ossesso, cerca i duetti, smazza palloni con voluttà.

All. Brambilla 7: degno comandante di una ciurma capace di furoreggiare nell’assalto cannoneggiante come nella guerra di corsa, da rapina pura e bottini sicuri. La sua squadra sa gestire oltre che attaccare a testa bassa, ma il punto è un altro: senza Traore, eleva Ghisleni su livelli consoni, ennesimo indizio che col guru di Vimercate migliorano tutti, anche le riserve, che in corso d’opera possono valere quanto i titolari.