di Matteo Bonfanti
Primo posto in classifica, arrivata con un’incredibile dimostrazione di forza in casa della Vertovese ovvero sul campo della squadra che gli addetti ai lavori indicano come la più attrezzata per il salto in Eccellenza. Dopo l’ultima domenica del girone C di Promozione la domanda è d’obbligo: chi può fermare la corsa di un Telgate fortissimo e senza pecche, che pare la Juventus dell’anno passato? Nessuna avversaria, anzi no, una formazione c’è, si chiama Gavarnese ed è una favola calcistica che resiste dal primo numero di Bergamo & Sport. Il motivo? Andrea Foresti, un signore in panchina, un grandissimo, che ho avuto la fortuna di conoscere di persona qualche anno fa all’oratorio di Nembro, l’occasione un concerto della Gang, band che sogna da sempre un’Italia migliore.
Domenica alle 14.30 appuntamento quindi a Telgate, dove ci sarà comunque da festeggiare, perché Foresti fa quattrocento presenze sulla panchina della Gavarnese, club capace, elegante, simpatico e determinato proprio come il nostro Andrea. Presentiamo il big match partendo dallo stato di salute degli arancioverdi di Gavarno, sesti in classifica a quattro punti dalla vetta e reduci dalla brillante vittoria interna contro il Casazza. Eroe della giornata Pulcini, capitano coraggioso e talentuoso, venticinquenne da record per via dei duecento gettoni con la casacchina della Gavarnese. Brilla il centrocampista, ma è tutto il gruppo che gira che è un piacere, con Persico capace di grandi parate, e con Yankey, Acerbis, Poloni, Piccinini, Brasi, Guariglia, Andreoni e Oberti che lottano su ogni pallone.
Dall’altra parte del campo la squadra del momento, il Telgate di Trovò, il difensore perfetto, il più forte dell’intera categoria, uno che difende, ma che non disdegna l’assalto in attacco se la partita lo richiede, poi Frassine, Kazazi, Zucchinali, Longo, Hojda, insomma un sacco di gente che da anni è protagonista assoluta del calcio dilettanti bergamasco. Telgate-Gavarnese promette scintille e bel gioco, il credo dei due mister, Forlani e, appunto, Foresti con cui ci congratuliamo perché non è da tutti fare dodici stagioni sulla stessa panchina, migliorandosi sempre. Chapeau al Ferguson arancioverde, uno che ha sposato un sogno seriano e l’ha reso grande.