Il ragazzo che incantava le folle alla palestra Italcementi tra una bomba e l’attacco al ferro è pronto a prendersi il PalaAgnelli. Tornando a vestire gli stessi colori: “La mia sfida personale? Sviluppare un gioco più interno”. Al rientro nella Bergamo della palla a spicchi dopo tre anni di assenza, il cavallo di ritorno Rei Pullazi vuole tenere botta anche sotto le plance senza soffittare le sue capacità balistiche: “Sono da sempre un 4, ma ho lavorato in palestra per mettere su peso e muscoli e reggere un cospicuo minutaggio anche da 5, assicura l’italo-albanese alle prese col primo giorno di scuola da giallonero ritrovato.

Dopo Stefano Masciadri, vecchia volpe da serie A2 classe 1989, Rei, 27 anni da compiere il prossimo 3 ottobre, è il secondo italiano più anziano del nuovo roster della BB14, che tra i senior ha confermato solo il play Ruben Zugno: “Con Masciadri siamo i due intercambiabili in organico fra due ruoli e certamente riapro la parentesi con Bergamo con grande entusiasmo. La fascite plantare e il Covid-19 hanno decisamente pesato sulla scorsa stagione – continua l’ala-pivot romana, reduce dall’annata tortonese dopo le esperienze di Legnano e Trapani -. Gradisco le responsabilità da chioccia: nel 2015-2017 ero quello che recepiva i consigli dai più esperti, ora qualcuno posso darne. Sono lieto di aver riabbracciato un ambiente del quale ho ricordi bellissimi”.

Era il biennio in B agli ordini di Cece Ciocca, col veterano Paolo Chiarello sotto le plance da capitano, la promozione sfiorata nella cavalcata nei Play-Off conclusa dalla Final Four promozione a Montecatini con i ko con Montegranaro e Napoli. Sarebbe comunque arrivato il ripescaggio in A2 per l’esclusione di Caserta, il 2 agosto 2017. Tre estati più tardi, riecco Pullazi, dolce metà e cane al seguito: “Il roster è competitivo, con molti giovani interessanti e due stranieri di sicuro affidamento come Purvis ed Easley – chiude l’interessato -. In questo triennio ho tenuto più o meno la doppia cifra di media, ma non mi accontento soltanto della produzione costante di punti anche da fuori: giocherò da centro se e quando sarà necessario, mi sono preparato apposta”.