Parma – Atalanta 1-2 (1-0)
PARMA (4-3-3): Sepe 6; Darmian 6,5, Bruno Alves 6,5, Dermaku 5,5, Gagliolo 6 (38′ st Gius. Pezzella sv); Kucka 6, Kurtic 5,5, Barillà 5,5 (38′ st Iacoponi sv); Kulusevski 7,5, Gervinho 6,5 (21′ st Karamoh 6), Caprari 6,5 (34′ st Siligardi sv). A disp.: 34 Colombi, 41 Balogh, 5 Regini, 16 Laurini, 29 Kosznovszky, 93 Sprocati, 88 Adorante. All.: D’Aversa 7.
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini 6; Sutalo 5 (1′ st Djimsiti 6,5), Caldara 6 (16′ st Muriel 6,5), Palomino 6 (36′ pt Hateboer 6,5); Castagne 6,5, De Roon 5,5, Freuler 6, Gosens 6,5; Pasalic 5,5 (1′ st Malinovskyi 7), Gomez 7,5 (40′ st Tameze sv); D. Zapata 6. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 16 Guth, 7 Czyborra, 22 Bellanova, 20 Da Riva, 90 Colley. All.: Gasperini 7.
Arbitro: Pairetto di Nichelino 6,5 (Alassio di Imperia, Capaldo di Napoli; IV Aureliano di Bologna. Var Nasca di Bari, AVar Schenone di Genova).
RETI: 43′ pt Kulusevski (P), 25′ st Malinovskyi (A), 39′ st Gomez (A).
Note: ammoniti Sutalo, Darmian e Kucka per gioco scorretto. Cooling break: 26′ pt, 25′ st. Occasioni 11-14, nello specchio 4-3, respinte 4-4, parate 3-2, legni 1-0. Corner 3-3, recupero 3′ e 5′.

Parma – Kulusevski è il volto noto che ferisce, Malinovskyi quello amico che la riacciuffa grazie anche una magata del Papu, calamita del fallo da pari che non segnava dalla cinquina dell’andata e autore del sorpasso con una meraviglia nel rush conclusivo. L’Atalanta nella calura opprimente della Bassa Padana suda le proverbiali sette camicie, dimostrando di saper vincere anche giochicchiando maluccio per un’ora buona. Finisce il digiuno di bottini pieni in trasferta: dopo il 5 luglio di rigore a Cagliari, tre nulli di fila con Juve, Verona e Milan. Ma il Parma privo degli ex Grassi, Scozzarella e Cornelius è stato un cliente difficile. Al 2′ Gagliolo svirgola un destro alle stelle su una seconda palla di troppo, nemmeno un giro di lancetta e Freuler incoccia di fronte il crossetto da destra di Zapata (bello scambio con Pasalic) senza inquadrare lo specchio. Bergamaschi approssimativi in disimpegno e in chiusura, come al 6′. quando il passaggio all’indietro di De Roon costringe Sutalo a spendere il giallo su Gervinho. Occasionissima locale all’ottavo, quando Gollini sbarra il passo a Gagliolo sulle grandi manovre di Kulusevski rifinite nel caso da Caprari. A tiro del quarto d’ora lo svedese di sangue macedone ceduto alla Juve a peso d’oro s’inventa la magia che si stampa sul legno lontano, poco dopo Gosens chiude provvidenzialmente il taglio di Caprari in fallo di fondo dopo uno sfondamento del Kulu su Palomino. Minuto 18, altro giro, altra corsa, e stavolta Kucka si libera ai 18 metri grazie al lavoro sporco dell’ex Samp calciando a un amen dal palo difeso dal portiere atalantino. Sulla rimessa il mancino tedesco chiama al fallo Darmian, ma lo slovacco si oppone uscendo dalla barriera al Papu (invertitosi sulla trequarti con SuperMario) sulla punizione a due con lo svizzero. La loffia di Caprari al 22′ non buca i guanti del Gollo, anche se l’allarme rosso suona per il secondo errore di valutazione del tulipano a protezione della retroguardia. Il perdono, Marten, se lo guadagna spazzando (25′) la palla dentro di Gagliolo nel duetto col solito noto; Robin cerca il colpo alla Batman rientrando sul destro sull’appoggio del colombiano trovando la diga di Darmian a filo di cooling break. Al rientro Palomino si fa la bua e deve entrare Hateboer, da terzo di destra con sequela del croato del 2000 dall’altra parte. A otto dalla pausa Caldara entra pulitissimo sull’accentrata ala sinistra di casa, sfuggita all’olandese numero 2 in campo, sul rovesciamento Castagne centra il radente su apertura Zapata-Pasalic ma è oltre la linea dei difendenti. Inevitabile, lo svantaggio al 43′: Freuler non ferma Gervinho, sfera per Kulusevski che sfrutta il rimpallo su Sutalo insaccando sotto l’incrocio opposto. La reazione sull’asse orizzontale Gomez-Gosens (45′) produce un’altra botta ai piccioni col piede sbagliato. Nella ripresa subito Djimsiti e Malinovskyi per Sutalo e Pasalic, con Freuler (2′) a intromettersi nella triangolazione tra il Toro di Cali e l’ucraino senza riuscire a battere a rete. Al 9′ Ruslan si vede deviare in angolo dalla barriera il piazzato per fallo di Kurtic sul centrattacco; la difesa diventa Djimsiti-Caldara-Gosens con Hateboer e Castagne pendolini, quindi De Roon-Djimsiti-Gosens quando Muriel rileva il ’94 di Scanzo (16′). Due minutini e la coppia cafetera funziona, il diagonale della new entry no (esterno della rete). Al 21′ il trequartista tuttosinistro apre per Zapatone che si gira sul piede debole, la mira non si abbassa. E per fortuna si allarga quella di Gagliolo (23′) su scarico dell’under di Stoccolma. Muriel sgancia il mancinone alto per eludere Alves, Ruslan sale sull’ottovolante dei marcatori piazzandola bassa e centrale da fermo, con la barriera a spalancarsi stile Mar Rosso, dopo un fischio astutamente ottenuto dal capitano con Kurtic a incrociarlo fallosamente. Alla mezzora per poco Gollini si fa sfuggire il calcio franco da 40 metri con rimbalzo pazzo, tutto defilato a mancina, di Caprari: solo tiro dalla bandierina. I ducali nel finale si mettono a cinque dietro e Gomez a 6′ dal 90′ ripete la prodezza vista con Milan e Dinamo Zagabria: tunnel a Kurtic e sinistro nell’angoletto dal limite. Prima dell’extra time lancio di Muriel per Zapata, che non alza lo scavetto a sufficienza per superare il braccio teso del guantìpede parmense, e per poco non piove il contrappasso: al 92′ Dermaku, che all’88’ l’aveva stoppata a Muriel su overtour zapatista, riceve lo scarico di Kulu dal fondo, Hateboer fa il portiere per una serata. Allo scadere, Muriel-Zapata-Gosens e destro alzato oltre il montante da Sepe. Finisce qui: ventitreesima vittoria totale, undicesima in trasferta, 78 punti con temporaneo secondo posto e 98 gol. Una Dea da record, anche se paradossalmente s’è visto molto di meglio.
Simone Fornoni