Dopo le dimissioni in massa della Delegazione di Bergamo, il nome più caldo come nuovo responsabile sembra quello di Nicola Radici. Si attendono sviluppi ufficiali nel corso dei prossimi giorni. Nel frattempo, le società bergamasche hanno inviato una lettera firmata a Carlo Tavecchio di cui vi proponiamo il contenuto integrale:

“Gent. Le rag. Tavecchio, non possiamo nascondere il nostro stupore nel leggere i contenuti della sua missiva in riferimento al nostro
grido di allarme. Ci duole sottolineare che, a Bergamo, oltre ad un paio di call indette dal settore giovanile per l’attività di base e una call di presentazione di insediamento, non si sono svolti altri incontri con le società, se non su nostra sollecitazione per organizzare il consueto incontro di inizio stagione con la classe arbitrale volto ad esplicare le novità regolamentari. La scarsissima presenza doveva far già comprendere chiaramente che a Bergamo vige un tangibile malcontento.
La risposta che Lei ci ha fornito, denigrando anche l’operato del Presidente Baretti, recita “ho trovato una situazione sconcertante…. un numero consistente di allenatori senza idoneità, campi di giuoco non omologati e con deroghe irregolari”. Vogliamo ricordare che le deroghe allenatori hanno consentito l’iscrizione delle proprie squadre ai vari campionati. Tali deroghe si sono rese necessarie in quanto si è creata una norma che non tiene conto della reale richiesta di corsi necessari ad abilitare gli allenatori lombardi: pochi corsi e troppe
richieste. Solo grazie alle numerose sollecitazioni presso gli organi centrali del compianto Presidente Baretti si sono ottenuti molti più corsi, anche se ancora insufficienti come ben Lei sa.
E’ doveroso sottolineare, che il suo Vice Presidente Grassini è colui che ha gestito gli anni da Lei criticati aspramente. Per coerenza, ora, se ritiene che la situazione bergamasca arrivi da un percorso di mala gestione non dovrebbe chiederne le dimissioni dalla carica? In questo anno di mandato tutti noi abbiamo assistito ad innumerevoli proteste regionali, discussioni tra Lei ed alcuni suoi Consiglieri ed ad una netta spaccatura del collegio sindacale del CRL: questa gestione sta facendo emergere palesi malumori e dissensi condivisi, sfociati addirittura nella decisione di numerose società Mantovane a iscrivere più di cento squadre giovanili ad un ente di promozione sportiva.
L’insieme di tutte queste situazioni e circostanze ricadono su tutti noi associati. Le società bergamasche non hanno mai intralciato il suo operato ma, come capirà, non potevano sottacere alle dimissioni di massa avvenute nella nostra delegazione e causate palesemente dall’ingerenza e da comportamenti non idonei al ruolo istituzionale ricoperto dal consigliere bergamasco.
Ci siamo interfacciati direttamente con l’ex Delegato Dott. Bertoletti e tutti noi conosciamo lo stato reale dei fatti e come ben sa anche Lei, a seguito degli incontri tra voi intercorsi, proprio su richiesta dell’ex Delegato. Il Comitato di Bergamo è sempre stato gestito da persone disponibili, competenti e con grande spirito di servizio verso le associate, qualità che non abbiamo potuto trovare con i cambiamenti effettuati dalla sua gestione.
Auspichiamo, in qualità di Presidente del Crl e di Reggente del Comitato di Bergamo, un incontro immediato presso la Delegazione di Bergamo per poter esprimere le nostre preoccupazioni e condividere le scelte relative al futuro della Delegazione stessa al fine di poter affrontare con serenità il proseguo del suo mandato. Teniamo a sottolineare che le più di 50 associate che si sono prese la responsabilità di affrontare questa situazione sono state successivamente vessate con incontri presso le loro sedi imposti dal Consigliere bergamasco. Continuiamo a non comprendere come si possa operare in queste modalità e come Lei Presidente Tavecchio lo permetta. A tal proposito, da oggi, i tuteleremo completamente gli Associati sempre pronti a fornire ogni singola lettera sottoscritta debitamente alle Istituzioni che intenderanno prendere in carico questa situazione. Intendiamo comunicarLe che, se tali comportamenti continueranno ad essere posti
in atto, adiremo le vie competenti per tutelare ogni singolo associato che ha il DIRITTO di esprimere con libertà il proprio dissenso. Tanto dovevamo

Bergamo, 30 novembre 2021

Le Società Bergamasche