Mi sveglio ricordandomi immediatamente che oggi vado in gita con la scuola e appena torno mi devo fiondare allo stadio per vedere una partita, ma non una qualunque… stasera giochiamo contro la Juve per qualificarci alle semifinali di Coppa! È una partita sentitissima da tutti, perché ci ricordiamo del 2-2 del campionato con un po’ di amaro in bocca e tanta voglia di vincere. Per tutta la gita, io e due miei compagni (uno juventino e l’altro atalantino) pensiamo e parliamo della partita, senza fare troppi pronostici perché siamo scaramantici.
Appena tornati a Bergamo, mi fiondo al ristorante fuori dalla Curva Nord dove il papà e il suo gruppo di Liverpool (gli amici della trasferta contro l’Everton) mi aspettano per una pizza e, come di consuetudine, per poco più di un paio di birre. Chiacchierando, un amico del papà inizia a dire una frase che però blocco subito, ricordandogli delle ultime due volte in cui aveva pronunciato “non succede, ma se succede…”, frase che all’Atalanta aveva portato male: sempre in Coppa Italia l’hanno scorso contro la Juve (perso 0-1) e eliminati dal Borussia Dortmund al ritorno. Lui, per sua difesa, dice che non era la frase ad averci condannati ma semplicemente, le squadre contro cui giocavamo erano forti. Io non gli do comunque ragione e allora tutto il tavolo inizia a dire “NS, MSS…” prendendomi in giro.
Finite le pizze e le numerose birre, entriamo allo stadio e subito si sente la carica e i cori di noi tifosi: si usa anche il ‘Bandierù’ e tante bandiere, sciarpe e addirittura fuochi d’artificio. “Questa è la volta buona che li battiamo” pensiamo tutti, ma nessuno ha il coraggio di pronunciarlo ad alta voce perché certe cose fanno impressione dette ad alta voce. Il papà mi dice: “Comunque vada a finire, siamo una squadra fortissima”, ed è vero. Primo tempo intenso e, quando arriva il primo gol, lo stadio impazzisce. Dopo due minuti Zapata raddoppia e ci si guarda con aria stupita, dopo aver ovviamente esultato come se non ci fosse un domani. Mi guardo in giro e ci sono persone che hanno le lacrime agli occhi di gioia. Nel secondo tempo arriva il terzo gol, e non ho intenzione di descrivere l’atmosfera dello stadio, in particolare della Curva, perché solo a pensarci mi viene la pelle d’oca. Abbiamo asfaltato la Juve, era dal 2004 che non si vinceva contro questa squadra ed aver eliminato dalla Coppa questa squadra di marziani sarà una cosa che non ci toglierà mai nessuno. Appena finisce la partita mando un messaggio all’amico del papà: “Non succede, ma se succede…” e torno a casa sbalordita, ripensando alla frase del papà: “Sì, siamo fortissimi”.
Anna Arsuffi