Atalanta – Sassuolo 2-1 (2-1)
ATALANTA (4-3-3):
Carnesecchi 6,5; Zortea 6,5, Del Prato 5,5, Alari 6, Migliorelli 5,5; Mallamo 6,5 (46′ st Zanoni sv), Bolis (cap.) 7, Colpani 7,5; Peli 6,5 (18′ st Salvi 6,5), Kulusevski 6,5, Latte 6,5 (32′ st Colley 6). A disp.: Piccirillo, Girgi, Carminati, Heidenreich, Chiossi, Da Riva, Nivokazi, Cambiaghi. All.: Massimo Brambilla 6,5.
SASSUOLO (4-2-3-1): Satalino 7; Joseph 6,5, Rossini 6, Farabegoli 6, Celia 5,5 (29′ st Aurelio 6); Ghion 6,5, Viero 6 (29′ st Ahmetaj 6); Franchini 6,5 (20′ st Cappa 6,5), Kolaj 7, Raspadori (cap.) 5,5; Mota Carvalho 6. A disp.: Montanari, Pilati, Denti, Amadio, Piacentini, Maffezzoli, Marini, Vlas. All.: Felice Tufano 6,5.
Arbitro: Zanonato di Vicenza 6 (Moro di Schio, Zeviani di Legnago).
RETI: 22″ pt Kolaj (S), 37′ pt rig. Bolis (A), 43′ pt Colpani (A).
Note: pomeriggio caldo e soleggiato, spettatori 300. Ammoniti Del Prato e Joseph per gioco scorretto, Kolaj e Peli per simulazione. Espulso Del Prato al 14′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Corner 10-1, recupero 2′ e 5′.

Azzano San Paolo – Di rigore e in rimonta, con un po’ di fatica imprevista e tanti giretti di cronometro in inferiorità numerica, ma per mantenere la vetta e anzi dilatare fino a 6 punti (59 a 53) il gap dell’Inter inseguitrice questo e altro. Contro il Sassuolo la Primavera dell’Atalanta soffre filtranti, contropiedi e caldo estivo nel pomeriggio azzanese, anche se produce la solita mole di occasioni e alla fine ciò che conta è lo score iscritto a tabellino. Un primato praticamente inattaccabile, se è vero che da qui al gong gli ostacoli sono soltanto tre e si chiamano Bologna, Chievo e Juventus, con alfa e omega in campo avverso.

E la sfida del sabato di aprile più appiccicoso e soleggiato possibile? Era già stata dura all’andata, quando era stata risolta nel finale (80′ e 82′) da un doppio Barrow (di testa su cross di Migliorelli, dal dischetto per fallo di Ahmetaj su Melegoni) dopo il rigore autoprocurato (espulso Carnesecchi) di Pierini respinto da Vidovsek al 13′. E anche stavolta le grane non mancano, perché bastano 22 secondi a Mota Carvalho per sferrare il lungolinea smarcante per il diagonale vincente di Kolaj. Al 4′ sulla fotocopia Raspadori, contrastato da Alari, calcia fuori davanti all’area piccola, poi comincia a carburare la Baby Dea, che al quarto d’ora sfiora il pari con Peli, sbucato all’altezza del secondo palo da angolo dalla destra di Bolis con tuffo miracoloso di Satalino tipo nella vasca dell’acqua santa di Lourdes. Al 23′ si sveglia Kulusevski, che ruba palla a Farabegoli girandosi sul sinistro, ma il radente è telefonato. 11 corsette di tempo e lo svedese non sfrutta nemmeno l’azione tambureggiante di Migliorelli tirando sul braccio proteso dell’ottimo portiere ospite.

I più forti, nondimeno, le trovano tutte in fretta pur di ribaltare la situazione. Detto, fatto: al 36′ la battuta di dribbling di Kulusevski è un trappolone per l’attento Joseph, che forse interviene prima sulla palla, e dal dischetto sulla stoccata di Bolis alla sua sinistra Satalino l’aveva quasi agguantata. A ruota il medesimo guantato neroverde dice di no a Colpani, illudendosi di potergli abbassare ancora la saracinesca sui piedi (sul contropiede Del Prato ferma Kolaj con le brusche instradandosi sulla via del peccato). Perché il bresciano nipote di Paolo Bravo (ex Alzano, ai tempi) vola sulle ali delle occasioni sprecate dai compagni: al 41′ Latte tenta la mossa dello scorpione (sopra il montante) alla Ibra sul corner numero sei, sempre del capitano e sempre dalla destra, e a un poker dalla pausa ecco la staffilata mancina di prima intenzione dal limite nell’angolo lontano tramutando nell’oro colato del bottino pieno il tiro dalla bandierina del biondo con la fascia al braccio. La ripresa dovrebbe essere un pro forma, eppure l’Atalantina qualche problema a concretizzare e contenere lo palesa. Subito Mallamo si mangia la chance aprendo troppo il diagonale di sinistro, al 3′ Carnesecchi blocca in tuffo il conato di Kolaj appena fuori area, un minutino e Kulusevski riceve da Peli ma scarica a lato da distanza ravvicinata. Idem, per il nordico di sangue macedone, sulla delizia di Mallamo.

Al 14′ Del Prato rimedia il secondo giallo falciando l’apripista avversario a metà campo: si resta in 10 e paradossalmente il gioco si dipana con più scioltezza sullo scacchiere. All’alba del ventesimo Latte ci mette la sponda sul solito angolone di Bolis e l’incrocio si oppone alla volée di Mallamo, quindi gli ultimissimi botta e risposta: 23′, Cappa di mancino da fuori, Carnesecchi ci mette la spada; 25′, Zortea da Kulusevski, addosso al numero 1 altrui; 27′, mezza bicicletta di Ghion al volo su ammollo di Kolaj, bloccata; 45′, Kolaj si guadagna la punizione dalla trequarti destra (fallo di Colpani) e tocca corto per Cappa, altra esplosione mancina e il malfidato Carnesecchi usa i pugni.  I festeggiamenti per una stagione che veleggia verso le Final Four hanno una ragione di più per riecheggiare dagli spogliatoi col fragore dell’esultanza: Bolis e Colpani convocati in prima squadra, ennesimo riconoscimento del Gasp al lavoro di Brambilla.   Si.Fo.