A Mateo Retegui, lasciato ramingo là davanti con Raspadori a partirgli lontano un casello autostradale nel 3-5-1-1 del ct Luciano Spalletti, la partita persa a Oslo dall’Italia con la Norvegia ha riservato una svettata morbida e centrale di rimpallo da corner dopo tre minuti e un pallone irraggiungibile del compagno anche nell’Atalanta, Davide Zappacosta, al 25′. A quest’ultimo, uscito dopo 72 minuti al pari dell’altro nerazzurro con l’ex Orsolini a subentrargli come Lucca col centravanti, anche il liscio al 7′ su cross di Bastoni sovrappostosi all’altro quinto titolare Udogie e, al 34′, la banda del buco in combutta con Di Lorenzo nel mezzo corridoio di competenza scardinato dalla coppia Thorbsy-Nusa (il primo ammonito al 37′ dopo che il Chapita era sceso a recuperare palla nella sua zona), raddoppiatore dopo aver servito a Sorloth il vantaggio al 14′ recuperando un disimpegno errato proprio del braccetto mancino. 

Nell’esordio azzurro nelle qualificazioni mondiali, tris di Haaland al 42′ su filtrante di Odegaard a Donnarumma fuori causa. Nemmeno in panchina Daniel Maldini, mentre il quarto nerazzurro convocato, il portiere Marco Carnesecchi, almeno l’ha assaggiata. Molto meglio (undicesima rete in 75 presenze) per Mario Pasalic nel settebello della Croazia a Gibilterra, con gol d’apertura in proprio incornando il cross dell’eterno Perisic (28′) per poi servire direttamente dalla bandierina al sinistro di Budimir il bis entro un paio di lancette.

Match finito al 71′ con l’ingresso al suo posto di Baturina; nella ripresa, doppiette di Ivanovic e Kramaric inframezzate dall’acuto dell’ex ala interista su passaggio dell’altro Pasalic, Marco. Riservista fisso senza vedere il campo, al contrario, Charles De Ketelaere nell’1-1 (De Cuyper 28′, Alioski 86′) del Belgio in Macedonia del Nord, mentre Isak Hien ha giocato full time l’amichevole vinta all’inglese dalla Svezia (Nygren e Ayari nel secondo tempo) in Ungheria.
S.F.