Venerdì 22 ottobre, ricorrerà il quinto anniversario della scomparsa di Renzo Ballerini Lapris, storico presidente dell’Unione Sportiva Boltiere della quale fu fondatore e che presiedette per ben 62 anni, fino al 2014 quando, dopo anni di reciproca collaborazione, venne ufficializzata la fusione con il Velo Club Brixia di Andrea Rigoni team del quale Renzo divenne presidente onorario. Assieme agli amici che l’hanno affiancato collaborando con lui nei tanti anni di attività della società vogliamo ricordare, sia pure in modo sintetico, qualche episodio della sua lunga storia nel mondo del ciclismo.

Nato nel 1927, corridore negli anni quaranta, fondò nel 1952 l’U.S.Boltiere alla cui denominazione si aggiungerà successivamente il nome di Fiorenzo Magni, indimenticabile campione del passato e suo grande amico. Renzo aveva dedicato la prima parte di questa lunga avventura ciclistica soprattutto al reclutamento ed all’avviamento al ciclismo dei giovani del paese per poi allargare gli orizzonti fino a dare alla società un assetto di notevole rilievo nel panorama nazionale grazie all’inserimento di nomi “di peso”, uno fra i tanti il cremasco Pietro Scandelli – anche lui purtroppo scomparso lo scorso anno – che al passaggio fra i professionisti fu uno dei gregari maggiormente apprezzati da campioni del valore di Vittorio Adorni, Michele Dancelli, Gianni Motta ed Eddy Merckx del quale diceva simpaticamente di essere stato il suo insegnante d’italiano, un italiano per la verità “molto cremonese”……Di lui ci piace ricordare anche la vittoria nella penultima tappa del Giro d’Italia 1966, quello poi vinto da Gianni Motta, conquistata dopo una lunghissima fuga con un margine di vantaggio assolutamente inconsueto, ben 15’18” sul secondo arrivato, il veneto Lievore.

Ma gli orizzonti della società hanno avuto anche l’opportunità di varcare i confini nazionali grazie in particolare al lettone Roman Vansteins che ha indossato nel 1997 la maglia iridata di campione militare per poi – dopo un periodo di tirocinio propostogli da Gianluigi Stanga alla Polti – passare definitivamente al professionismo con i colori della colombiana Kross Selle Italia di Gianni Savio e successivamente con quelli della “Vini Caldirola” e conquistare nel 2000 in Francia – a Plouay – il titolo mondiale fra i professionisti.

Da sinistra Franco Ballerini ex ct della nazionale, Magni, Ballerini e il fratello Ermanno

Ma di Renzo Ballerini vogliamo ricordare anche il grande impegno organizzativo che l’ha visto al vertice di manifestazioni quali la “Coppa Ballerini – Trofeo Moscolari” per dilettanti organizzata dall’U.S. Boltiere per ben sessant’anni, dal 1952 al 2012, e che nel 2008, nell’ambito della “Settimana Tricolore” proposta dalla Domus di Gianni Sommariva, ebbe validità di campionato Italiano della categoria, ed ancora – dal 1952 al 2014 – del “Gran Premio Giuseppe Magni” per allievi proposto in memoria del padre dell’amico Fiorenzo, una autentica “classica” per questa categoria. Grande attenzione la società ha dedicato anche ai giovanissimi con il “G.P.Amici del Ciclismo – Trofeo Mario Bresciani”, manifestazione che ha poi proseguito nel ricordo di Fiorenzo Magni, del nipote Franco Ballerini e dei vari collaboratori che nel frattempo ci avevano lasciati e che – interrotta ultimamente per le note vicende legate alla pandemia in atto – auspichiamo possa riprendere appena possibile anche e soprattutto nel ricordo di Renzo che nonostante la vita non gli sia stata sempre benevola con la perdita dell’amata figlia Fiorenza, quella tragica del nipote Franco e quella del grande amico Fiorenzo Magni non ha mai fatto mancare il suo impegno e la sua fattiva collaborazione all’attività della società. E proprio di Fiorenzo Magni vogliamo ricordare un breve intervento in occasione del 50° anniversario della società stessa che rende merito a Renzo ma anche ai suoi tanti e sempre attivissimi collaboratori: “Mi sento partecipe di questo bellissimo traguardo che gli amici dell’U.S.Boltiere vogliono festeggiare con me perché è bello rendere merito ad un gruppo che fa bene allo sport nell’ambito del quale questi amici contribuiscono da sempre ad avvicinare tanti giovani per costruire, non senza difficoltà, un vivaio così importante per lo sport”.

Infine, in chiusura, un ricordo personale: la sera precedente al suo tragico incidente eravamo a cena con Franco Ballerini a Salsomaggiore, nel corso di un convegno della Federazione Ciclistica con la quale collaboravamo entrambi – ovviamente con incarichi diversi – durante la quale avevamo programmato degli incontri con alcune società giovanili ai quali Franco, allora Commissario Tecnico azzurro, mi faceva spesso la grande cortesia di intervenire dandoci appuntamento al secondo giorno successivo, visto che l’indomani avrebbe dovuto partecipare come navigatore del pilota Alessandro Ciardi al rally automobilistico di Larciano. Doveva essere un arrivederci, è stato un triste addio……

Adriano Arioli

A seguire il link alla pagina pubblicata da Bergamo&Sport lunedì 18 ottobre:

p31 In memoria di Ballerini