Atalanta – Spal 0-1 (0-0)
ATALANTA (3-4-3): Gelmi (cap.) 6,5; Cittadini 6, Scalvini 6, Ceresoli 6 (1′ st Cortinovis 7); Scanagatta 6 (24′ st Rosa 5,5), Gyabuaa 6, Sidibe 6, Grassi 6; Kobacki 5,5 (34′ st De Nipoti sv), Italeng 5, Vorlicky 6,5. A disp.: Dajcar, Berto, Hecko, Bonfanti, Giovane, A. Mehic. All.: Massimo Brambilla 6.
SPAL (4-3-3): Galeotti 7; Iskra 6, Peda 6, Raitanen 6,5, Yabre 6,5; Attys 6 (24′ st Colyn 6), Zanchetta 7 (36′ st Mamas sv), Ellertsson 6; Campagna 6 (11′ st Carrà 6,5), Moro 6,5, Cuellar (cap.) 6,5. A disp.: Rigon, Csinger, Borsoi, Savona, Alcides, Semprini, Simonetta, Piht, Pinotti. All.: Giuseppe Scurto 6,5.
Arbitra: Marotta di Sapri 5 (Valletta di Napoli, Lattanzi di Milano).
RETE: 8′ st rig. Moro (S).
Note: un minuto di silenzio e lutto al braccio in ricordo di Willy Braciano Ta Bi. Ammoniti Ceresoli, Ellertsson, Gyabuaa e Mamas per gioco scorretto, Italeng per proteste. Tiri totali 11-7, nello specchio 2-3, respinti 2-1, parati 2-1. Corner 1-3, recupero 1′ e 3′.

Zingonia – Termina bruscamente e non del tutto meritatamente la striscia positiva di sei in Primavera 1 dell’Atalanta, incappata nel ko casalingo con la Spal dopo 14 punti filati che l’avevano trascinata a 18. Per perdere la sorta di derby della dodicesima giornata alla stessa quota c’è voluto un discusso caso da moviola. Ma a differenza della prima squadra col Real Madrid, in attesa di riprendere il discorso interrotto sabato 6 marzo alle 13 nella tana del Genoa, non c’è nemmeno un(a) VAR cui appellarsi.
Un confronto comunque dai due volti, iniziato in sordina e sfociato dopo lo svantaggio nel tiro al bersaglio. Al 6′ Peda incrocia imperfettamente il primo corner da sinistra di Zanchetta. In un match di difficile decifrazione tattica il figlio d’arte dell’ex Chievo pesca pericolosamente in verticale Moro, che giratosi sul sinistro sul contrasto di Scalvini non angola a sufficienza (16′) per costringere Gelmi a più d’un tuffetto per bloccare. Un campanello d’allarme che ne chiama subito un altro, entro il paio cronometrico, quando Iskra in asse con Attys scarica per Campagna: palla sull’esterno della rete. Tocca a Vorlicky ridestare i suoi, schierati a 3-4-3 col terzino sinistro Ceresoli arretrato a terzo come ormai d’abitudine, ma il fantasista deve trovare sbocchi personalmente senza troppo successo: al ventesimo converge da sinistra e ne butta in terra un tris grazie a una serie di finte per poi calciare sopra l’incrocio alla sinistra del portiere ospite; un settebello di lancette e la punizione crossata dal centrodestra incontra solo i pugni di Galeotti in mischia. Al 32′ la direttrice di gara punisce un intervento di Ellertsson, sempre sul boemo, mentre il fallo sembrava di Raitanen, con la barriera a dire no. Il miracolo tocca al numero 1 di Brusaporto, bravo a fare la ragnatela a una decina dalla pausa sul tiro a giro di Cuellar dal limite.
In capo a due minutini il 10 di casa non trova la misura nel duetto con Italeng, mentre poco dopo Kobacki s’accentra per il sinistraccio ai lampioni. Per la virata al 4-3-3 (o 4-2-3-1) subentra Cortinovis, al rientro dal tunnel e da sei turni di stop, che in slalom sbatte solo contro le gambe dell’ultimo baluardo per assistere al rigore a porta vuota in movimento alzato al cielo da un Gyabuaa fresco di scambio. Al 7′ ancora l’arbitra vede un aggancio da penalty di Cittadini a Yabre, già sfuggito a Scanagatta e caduto all’intersezione dell’area a sinistra con la linea di fondo: il destro sotto il montante di Moro è spiazzante quanto basta. Al 9′ la reazione subitanea dei nerazzurrini si snoda sul duetto Cortinovis-Vorlicky con destro aperto in eccesso verso il palo lontano, quindi Italeng svirgola (11′) senza sfruttare la sponda del centrale difensivo ritenuto autore del fallo precedente sul calcio franco da destra del solito specialista. Botta e risposta tra il quarto d’ora e il 17′: Raitanen colpisce male di fronte da azione da corner, Vorlicky, e chi se no, sterza e controsterza sul la della new entry di Redona allargando il diagonale mancino. C’è una gran fretta di evitare la quarta sconfitta in campionato e lo dimostra Sidibe con discesa perfetta e tracciante a botta sicuro privo di mira (27′), ma nella selva di gambe sul traversone dell’ex Parma la nomea di sciupone se la fa anche Cortinovis, calciando sull’esterno nella quasi fotocopia dell’occasionissima sbagliata a parti invertite in avvio di ripresa (29′). A un amen dal novantesimo il buon Alessandro da Redona ci ritenta da fermo, girandola verso l’angolino, ma Galeotti riesce a non farsi tradire dal rimbalzo salvando lo score.