Al primo anno da tecnico sulla panchina dell’Asperiam, Dario Rimoldini ha condotto la formazione spiranese sino al momentaneo secondo posto in classifica nel girone E di Prima Categoria, in rimonta sulla capolista Cividatese, distante solo quattro punti. Momentaneo, appunto. Perché l’emergenza Coronavirus ha neutralizzato un duello che avrebbe sicuramente infiammato la primavera del nostro calcio dilettanti. Con l’emergente allenatore bergamasco abbiamo parlato di questa situazione estremamente delicata: “Sono a casa dal 9 Marzo, fortunatamente ho la possibilità di lavorare in modalità smart working, quindi non ho perso il ritmo lavorativo. Sto sfruttando questo periodo per aggiornarmi, ho comprato libri con diverse proposte di lavoro sul campo per poterli rielaborare e seguo alcuni incontri online organizzati dall’Associazione Allenatori. Spero poi di riuscire a portare la tanta teoria sul campo di calcio in modo chiaro e funzionale in futuro. Non si finisce mai di apprendere qualcosa di nuovo”.

Il calcio, una passione lunga una vita: “Mi accompagna dall’età di sei anni, quindi manca tanto. Penso ai confronti con la società durante la settimana, agli allenamenti condivisi con lo staff, al rapporto coi giocatori e poi lei, la domenica, la partita dove si concentrano pensieri ed emozioni di tutto il gruppo”. Nostalgia che lascia spazio ad una punta di pessimismo quando si parla di ripresa: “Le mie sensazioni sul futuro calcistico sono un pochino negative a livello provinciale. Spero di sbagliarmi, ma le risorse arrivano dalle attività che attualmente sono, per la maggior parte, chiuse, per cui sarà complicato per tutti riprendere. Dal punto di vista economico sarà molto delicato. Il calcio andrà avanti, bisogna capire come. Le difficoltà ci sono e ci saranno, ma la sfida è trovare soluzioni ed ogni società deve considerare la propria realtà per sforzarsi di esserci anche il prossimo anno”.

Sulle giovanili: “Il settore giovanile dovrebbe ripartire la prossima stagione, dopo i comunicati ufficiali di giovedì che hanno sancito l’annullamento di quella in corso. È la scelta migliore secondo me. I bimbi e ragazzi possono continuare ad allenarsi a casa con spazi ristretti, acquisendo maggior dominio del pallone con piccoli esercizi, rigorosamente con un pallone di gommapiuma per non rompere nulla (ride, ndr). È uno stimolo per impiegare il tempo a casa e migliorarsi sempre. Per quanto riguarda i campionati giovanili si possono prendere decisioni più “forti” rispetto alle prime squadre, perché a questi livelli deve essere divertimento massimo e insegnamento, non classifiche. Al momento l’unica certezza è che siamo stati, e staremo ancora, tanto tempo in casa prima di venire a capo di questa situazione. L’iscrizione per l’anno prossimo deve essere l’incentivo per riprenderci il nostro tempo al campo, con gli amici e gli allenatori che avranno ancora più voglia di insegnare e far divertire i ragazzi. In chiusura, colgo l’occasione per salutare tutta la famiglia Asperiam e la redazione di Bergamo&Sport che ci segue sempre con grande passione e professionalità, con la speranza di vederci presto su un campo di calcio”. 

Michael Di Chiaro