Gollini 6: semidisoccupato nel primo tempo, sbarra il cammino a Ünder in avvio di ripresa e becca il 2-3 sotto la pancia da un Florenzi liberissimo. Per fortuna ci mette il piede per evitare la beffa by Schick.
Mancini 6: non gli riesce la diagonale sul tacco maledetto dopo 80 secondi, ma nel prosieguo non è che faccia passare molti palloni. Sul 2-3 esce su Dzeko ma qualcun altro non copre lo spazio (19′ st Toloi 5,5: non entra in partita, fatica su Pastore e sbaglia il matchball nel recupero alzandolo ai dirigibili).
Djimsiti 5,5: la magia allo start di Pastore lo lascia interdetto, ma non abbastanza da impedirgli da partecipare all’assalto. L’epistassi lo disorienta nel finale. 
Palomino 5: ubriacato da Ünder sullo svantaggio lampo, dimostra di non potergli tenere il passo. E in occasione del secondo gol di casa lascia il corridoio aperto all’asse Dzeko-Florenzi.
Castagne 6,5: se mette la freccia non ce n’è per nessuno. Un falco nel tap in che dà il la alla remuntada. Il copione cambia e gli tocca fare l’interno, ruolo che non è nelle sue stimmate, per tornare sul lato quando Pasalic arretra. Non prende Manolas sul 3-3, ma stoppa Kluivert.
Pessina 6,5: lavora ai fianchi Cristante come un de Roon o un Freuler al top, dedicandosi saltuariamente al ribaltamento del fronte (5′ st Hateboer 6: sprinta da ala destra senza trovare il bandolo della matassa).
Valzania 6: misura nei passaggi pochina, volontà tanta, movimentismo e smistamento sulla strada giusta (8′ st de Roon 6: niente colpe specifiche, ma non sa offrire il quid in più). 
Ali Adnan 6,5: la seconda new entry della serata è abbastanza ficcante e accusa lo sforzo solo sull’onda lunga del cronometro.
Pasalic 7: tiene a bada De Rossi, che poi gli ricaccia in gola due volte la gioia del tris. Poco importa, lo serve lui a Rigoni. Remi in barca nella seconda metà, dove però è tra i pochi a provarci.
Rigoni 7,5: sfiora subito il pari su erroraccio di Manolas per poi affondare in scioltezza la morbida zampata del sorpasso e occuparsi pure del terzo. Testa e piedi usati con tempismo e saggezza prima dell’inevitabile calo.
Zapata 7: contrariamente alle abitudini del Gasp per la prima punta, gli tocca attentare alla virtù del vertice sinistro. Mattonella da cui sgancia l’assist per il raddoppio dopo aver propiziato l’1-1 svariando dall’altra parte. Oltre il giro di boa accusa gli slanci e non sempre riesce a tenere alta la squadra.

All. Gasperini 6,5: meno male che non sapeva nemmeno trovarlo sul vocabolario, ‘sto turnover. Ne cambia dieci di botto gettando in mischia pure Adnan, secondo lui non pronto, e l’ex lungodegente Palomino cui Ünder sguscia via regolarmente. Ma dalla cintola in su stanno tutti benone e si trovano pure a meraviglia. Chapeau, ha ragione lui, come (quasi) sempre. Soltanto a metà, purtroppo, perché alla fine dei conti i cambi non sono proprio azzeccati.

Simone Fornoni