Romano di Lombardia – Dopo il successo del Festival “Un mese con il tenore Gian Battista Rubini”, svoltosi tra aprile e giugno scorsi, le luci tornano ad accendersi sulla cittadina della pianura bergamasca con il “Concorso Internazionale di Canto Lirico”, giunto quest’anno alla VI Edizione.
Gian Battista Rubini (1794-1854), tenore di fama internazionale (di cui nel 2024 ricorreranno i 230 anni dalla nascita ed i 170 dalla morte) ha lasciato un segno tangibile nella città in cui è nato, ed ancora oggi il suo lascito, non solo materiale, ma anche morale ed artistico, permettono a Romano di vivere esperienze internazionali, proprio come il suo più illustre figlio. Rubini, il cui talento fu presto svelato, si esibì con successo i migliori teatri dell’epoca, dal San Carlo di Napoli alla Scala, per poi “volare” con la propria voce a Vienna (al cospetto di Beethoven) e poi a Parigi ed in tutte le capitali europee, fino alla lontana Russia, dove raggiunge l’apice della sua carriera al cospetto dello Zar.
Come abbiamo visto, un artista che portò la sua voce in tutta Europa. Rubini ebbe modo, nel frattempo, di accumulare un’ingente fortuna che volle sempre gestire con parsimonia ed acume, permettendo, alla sua morte, di far beneficiare la propria comunità attraverso quella che poi sarebbe diventata l’omonima Fondazione. Anche in vita non disdegnò un aiuto ai più bisognosi, grazie ad un carattere molto mite ed altruista.
Oggi la Città di Romano e la Fondazione OO.PP. Rubini portano avanti con particolare attenzione e dedizione la memoria dell’illustre cittadino attraverso una serie di eventi che fanno di Romano la capitale europea del bel canto. Così, presso il Teatro della Fondazione, sabato 3 settembre si svolgerà la finale del Concorso e domenica 4 si esibiranno i vincitori.
Abbiamo incontrato il Sindaco Sebastian Nicoli ed il Presidente di Fondazione Rubini, Abramo Bonomini, per raccogliere le loro sensazioni e considerazioni su questo ennesimo grande evento per la città.
Sindaco Nicoli, Romano quest’anno festeggia i 60 anni di conferimento del titolo di Città e mai come in questa occasione il Festival prima e il Concorso Internazionale ora, Vi permettono di portare ancora più in luce la città. Con quale spirito vive questi momenti così speciali per lei, la sua Amministrazione ed i suoi cittadini?
Sicuramente gli eventi citati rappresentano alcuni momenti topici di quest’anno, caratterizzato, appunto, da questa ricorrenza: sessant’anni fa Romano fu insignita, dall’allora Presidente Segni, del titolo di “Città”. Il Concorso, per la sua forte connotazione d’internazionalità, rappresenta anche un’occasione per far conoscere Romano al resto d’Europa e del mondo stesso. E’ sempre interessante registrare l’entusiasmo dei concorrenti, provenienti da ogni parte del globo, quando si trovano qui e, in particolare, leggere nei loro occhi la gioia di essere nei luoghi dove nacque e visse Rubini.
Durante il Concorso arriveranno in città, come da tradizione, cantanti da tantissime nazioni. Il fatto che scelgano questa kermesse per esibirsi, con l’obiettivo di aggiudicarsi un premio così prestigioso, non può che rendere orgogliosi.
Certamente! La scelta è sicuramente dettata dal livello del concorso e da una consapevolezza dei partecipanti: chi è passato da qui ha fatto, molto spesso, una bellissima carriera. Diciamo che è come se il concorso rappresenti una sorta di “marchio di qualità”. Questo i concorrenti lo hanno compreso bene direi.
Sindaco, ricordiamo che il Comitato del Concorso è composto dall’Amministrazione Comunale, dall’Assessorato alla Cultura (con l’Assessore Chiara Brignoli), dall’Ufficio Cultura (con la Dottoressa Elena Brugnoli) oltre che dalla Fondazione Rubini. Un lavoro sinergico quindi, che va coordinato con particolare attenzione.
Sinergia fondamentale e che dovrà essere sempre più rafforzata. Rubini è un patrimonio immenso per l’intera Comunità. Per questi motivi la Città deve mettere in campo le migliori forze per valorizzarlo per il suo alto valore simbolico, artistico, culturale e, non ultimo, sociale.
Il 60° di proclamazione a Città sarà un altro momento di grande festa per un capoluogo della Bassa bergamasca (ne parleremo diffusamente nei prossimi giorni) sempre più protagonista della vita di questo territorio. Cosa si auspica per il prossimo futuro per Romano e la sua cittadinanza…
Romano è la realtà di riferimento del territorio della pianura orientale. Se leggiamo con attenzione i dati, vediamo che la Città cresce come numero di abitanti mentre i paesi attorno stanno andando incontro a decrescite importanti. Significa che Romano risponde, con i suoi servizi, al bisogno di più persone. L’auspicio, però, è che non sia solo un “luogo dormitorio”, che sia scelta per la “comodità” ma, anche, perché vivere qui rappresenta un valore aggiunto. Come Amministrazione ce la stiamo mettendo tutta per valorizzare costantemente questa nostra Città, molti romanesi lo apprezzano. Questo però non può essere solo uno sforzo di chi amministra ma richiede sempre più una forte collaborazione pubblico/privato.
Sindaco, la musica è una delle espressioni più alte dell’arte umana e messaggio forte di pace e fratellanza. Quest’anno, a maggior ragione, il Concorso aiuterà a riflettere su quanto sta accadendo nel mondo. Dunque anche da Romano si alzerà un segno di speranza per la pace?
Ho visto che tra gli iscritti ci sono persone di nazionalità ucraina. Mi sono commosso quando ne ho preso coscienza. E’ quando l’arte, la cultura, la musica, la bellezza lasciano il passo alla prepotenza, alla ricerca del potere e della ricchezza che perdiamo tutti. Come Città abbiamo l’immensa fortuna di avere Rubini, esponente di spicco, a livello mondiale, del “belcantismo”. Se solo sapessimo ridare la giusta forza alla bellezza espressa dalla sua voce probabilmente, allora, la musica e il canto sarebbero un invincibile messaggio di pace. Noi, nel nostro piccolo, ci proviamo.
Al Presidente Bonomini abbiamo invece chiesto qualche dettaglio sul Concorso. Presidente, siamo arrivati alla VI Edizione di un evento di prestigio con respiro internazionale. Immaginiamo sia particolarmente complesso organizzare un concorso di questa portata.
Lo è in modo particolare nel 2022 dopo due anni di pandemia. Il concorso 2022 si svolge nel massimo rispetto delle regole imposte da una pandemia non ancora completamente sconfitta. Per questo motivo il regolamento del concorso prevede che, per evitare assembramenti, i concorrenti dovranno inviare tre arie, la giuria effettuerà una selezione ed ammetterà alla serata finale fino ad un massimo di 10 concorrenti.
Quanti cantanti hanno aderito a questa edizione e da quali Paesi arrivano?
A questa edizione che si svolge ancora con protocolli anticovid hanno aderito una trentina di cantanti, la difficoltà di predisporre 3 brani da eseguire con qualità sonore eccellenti, qualche difficoltà nell’utilizzo della piattaforma tecnologica, ha selezionato ancora di più la partecipazione che è veramente internazionale, abbaimo concorrenti italiani, cinesi, coreani, giapponesi, statunitensi, iraniani, ucraini con un buon equilibrio tra voci e femminili e maschili.
La dimensione internazionale, dunque, è ampliamente confermata segno che, i successi dei vincitori delle edizioni precedenti continuano a qualificare il nostro concorso.
Di particolare rilievo e di prestigio anche la Commissione che assegnerà il premio. Ci vuole accennare chi saranno i componenti?
La commissione è composta da professionisti di fama internazionale; Emanuele Beschi, Direttore Conservatorio di Musica G. Donizetti di Bergamo, Danilo Boaretto Operaclick, Elena Bresciani Mezzosoprano, Paolo Fabbri Fondazione Teatro Donizetti, Direttore Area Scientifica, Fabio Larovere Connessi all’Opera, Claudio Toscani, Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, Marco Beretta BA Lirica, attenti ai nuovi talenti.
Abbiamo voluto fortemente questa connotazione proprio per facilitare ai vincitori ma anche a tutti i concorrenti la scritturazione presso i più importanti teatri italiani e non solo come accaduto ai vincitori delle passate edizioni.
Il lascito morale e materiale di Rubini rappresentano una responsabilità importante per chi deve amministrare questo patrimonio. La diffusione dell’arte e della cultura in un mondo sempre più “superficiale” passa anche attraverso Enti come il vostro. Con quali prospettive vi approcciate alle giovani generazioni per gli anni a venire?
La Fondazione in collaborazione con l’Amministrazione comunale organizza il Festival ed il Concorso Rubini, divenuti gli appuntamenti in cui Rubini è il protagonista assoluto. Mi piace ricordare anche una iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole medie dove attraverso un concorso che nel 2022 aveva come tema “Rubini filantropo “promuove un aspetto di questo grande artista che è stato molto generoso con la nostra città. La Fondazione organizza con cadenza annuale la rassegna “Staserateatro “uno spettacolo è sempre ricondotto attraverso il canto, al belcanto di cui Rubini, è stato il protagonista assoluto del suo tempo.
La fondazione Rubini si occupa anche della apertura e valorizzazione della casa Museo Rubini, abbiamo intrapreso una proficua collaborazione con le scuole della città e dal prossimo anno scolastico il progetto sarà esteso alle scuole del territorio.
Presidente, ricordiamo allora gli appuntamenti che caratterizzeranno il primo week end di settembre.
Ci vediamo sabato 3 settembre alle ore 17 per la finale presso il teatro della Fondazione Rubini e poi domenica 4 settembre ore 18 a Palazzo Rubini per il concerto dei vincitori. Questo evento ci consentirà, aiutati da alcune voci recitanti, di conoscere in pillole aneddoti sul palazzo e su alcuni protagonisti che lo hanno vissuto.
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L’incontro con Nicoli e Bonomini ci lascia l’impressione forte di una Comunità con tante aspettative per il futuro ma anche attenta e partecipe ad un evento che sarà una gemma lucente in un anno davvero eccezionale. Dal punto di vista storico in primis, ma anche vissuto con la consapevolezza che dal cielo di Romano potranno salire una pluralità di voci provenienti da tante parti del mondo, capaci di far sognare un mondo migliore, fatto di pace e di serenità, due caratteristiche insite nel valore della musica, di cui G.B. Rubini fu testimone, protagonista e divulgatore.
Giuseppe De Carli