Milan – Atalanta 0-3 (0-1)
MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma 6; Calabria 5,5, Kjaer 6, Kalulu 5,5 (12′ st Musacchio 5,5), Theo Hernandez 5,5; Tonali 6, Kessie 6; Castillejo 5,5 (25′ st Mandzukic 5,5), Meité 6 (1′ st Diaz 6); Leao 6 (25′ st Rebic 5,5); Ibrahimovic 5. A disp.: 1 Tatarusanu, 30 A. Donnarumma, 5 Dalot, 23 Tomori, 33 Krunic, 15 Hauge, 27 D. Maldini, 29 Colombo. All.: Stefano Pioli 5,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti (46′ st Caldara); Hateboer (22′ st Maehle ), De Roon, Freuler, Gosens (46′ st Palomino); Pessina (45′ st Malinovskyi); Ilicic (38′ st Muriel), D. Zapata. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 27 Depaoli, 40 Ruggeri, 59 Miranchuk, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Mariani di Aprilia 6 (Giallatini di Roma 2, Preti di Mantova; IV La Penna di Roma 1. V.A.R. Chiffi di Padova, A.V.A.R. Ranghetti di Chiari).
RETI: 26′ pt Romero (A), 8′ st rig. Ilicic (A), 32′ st D. Zapata (A).
Note: ammoniti Hernandez, Kessie e Gosens per gioco scorretto. Tiri totali 6-16, nello specchio 1-9, respinti 2-2, parati 0-5, legni 0-1. Var: 1. Corner 5-7, recupero 0′ e 6′.

Milano – Un dominio annichilente dopo i due pareggini da rimpianti con Genoa e Udinese. La creatura del Gasp è così: enorme con le grandi, contro le barricate si (ri)vedrà. Romero, oltre ad annullare la vedette più temuta, innesta la prima anche in campionato, Ilicic segna il rigore che si procura e il perno della difesa imbusta da campione a Zapata la chiusura della pratica. L’Atalanta sbanca il campo del Milan capolista, avvicinandoglisi a meno 7 (36 a 43) col terzo posto temporaneo per confezionarsi il miglior girone d’andata della sua storia. Piccolo problemino in corsia in vista del doppio confronto con la Lazio: per la Coppa Italia mercoledì difficile la presenza di Hateboer, per la prima di ritorno a fine mese Gosens dietro la lavagna del giudice sportivo. Una lezione di calcio come poche altre se ne sono viste, nella Scala del Calcio, tana della squadra più regolare e performante del 2020.
Superato il brivido freddo sull’asse Leao-Ibrahimovic (2′), in offside e comunque impreciso, e della svettata di Meité (idem) sul primo angolo di Tonali dalla sinistra. Il diesel bergamasco formato trasferta comincia dal pressing alto, passa da due tiri dalla bandierina in serie e confeziona la rispostina oltre la decina cronometrica, con la legnata da fuori di seconda da parte di De Roon, ferocissimo in raddoppio sullo svedese e ad allargarsi su Leao in fase di non possesso, al culmine della punizione conquistata da Ilicic da corner corto a sinistra – con Castillejo ridotto a terzino – smanacciata da Donnarumma. La mira è alle sagome del primo anello blu, ben più ficcante (14′) il contropiede iniziato da Ilicic e rifinito dalla sventagliata di Gosens per Hateboer, che arpiona poco oltre il vertice vedendosi deviare in fallo di fondo la conclusione da Kessie, forse dopo un controllo di troppo. Si sale di tono e i rossoneri si abbassano: al 17′ lo sloveno trova il corridoietto ancora per l’olandese, sul cui tiro-cross la manona del portiere di casa evita che la sfera raggiunga il liberissimo Gosens davanti al secondo palo. In breve tocca da fuori all’unico fuoriclasse rimasto ad accendere la luce, con la partenza dell’altro per Siviglia, ma la porta è più in qua. Step by step, il sesto angolo, a due Freuler-Ilicic, sfocia nel cross di Gosens per la torsione di testa praticamente da terra del Cuti per un vantaggio tutto sommato meritato.
Scollinata la mezzora da un paio di giretti, il nuovo calcio franco di Ilicic, sempre in coppia con l’elvetico, pesca la deviazione sbucciatissima di Zapata, troppo impegnato a sgomitare contro mezza difesa per inquadrare il mirino con lucidità. Requisito che San Giuseppe sembra possedere, vedi punizione respinta da Donnarumma come il tap-in morbido di fronte by Djimsiti (39′) sfiorando il fallo da rigore di Hernandez, caricato di un giallo. Due minutini e Ibra si mangia il pari toccandola malissimo al volo sottomisura sul piazzato a campanile di Tonali, fischiato per una dubbia scorrettezza del Toro di Cali sul fresco ex torinista. Nemmeno cinquanta secondi dal rientro a pelo d’erba e Ilicic, ricevendo da Hateboer, opta per il rasoterra senza incrociarlo davanti a una selva di gambe. Al sesto il caso da moviola, con l’ex Kessie a tirare la gomitata al numero 72, spalle alla porta sulle grandi manovre Zapata-Freuler da sinistra: dal dischetto il radente secco finisce sotto le braccia lunghissime dell’estremo baluardo avversario. Hateboer mette fuori causa Kalulu, al 16′ il tris resta in canna al volo d’angelo di Duvan sul traversone destro del raddoppiatore che subito dopo si fa strozzare il tiro ancora col piede debole dall’ivoriano dal passato nerazzurro. Djimsiti si oppone a Calabria (19′) in asse col play bresciano, il tulipano a destra accusa problemi e deve subentrargli Maehle. C’è il destro a incrociare imperfetto di poco (23′), indovinate di chi? C’è Mandzukic (26′) che sfida Gollini con un rigore in movimento sul salvataggio del battistrada su Kessie. Al 29′ Zapatone a momenti non ci mette la zuccata del 3-0 direttamente da corner da destra del migliore in campo, ma il palo gli soffoca la gioia in gola. Oltre la mezzora Ilicic non arpiona bene la pallonessa dentro del centrattacco, a rimorchio il danese s’accentra sganciando alto, ma manca l’amen al sigillo, col filtrante di Romero per controllo e mancino tra palo e portiere del 91. Rimane il tempo per la botta alle stelle di Diaz (34′), l’ammonizione (fallo su Calabria) che farà saltare la Lazio a Gosens, il mancato aggancio del pessimo terminale rossonero su assist dell’aletta (43′) e il nuovo tentativo di quest’ultima deviato in fallo di fondo in qualche modo. Che trionfo!
Simone Fornoni