Con la tradizionale foto di presentazione, sul sintetico dell’”Angelo Quarenghi”, è così servito il gradito ritorno a San Pellegrino di Riccardo Gherardi, saracinesca di comprovata affidabilità ed esperienza. Nella carriera di Gherardi tengono banco le parentesi di Serie D, presso AlzanoCene e MapelloBonate, oltre ai tanti di Eccellenza che annoverano Scanzo, Villa d’Almè, Caprino e Trevigliese tra le tappe più rappresentative. Eppure tutto cominciò proprio da lì, dall’”Angelo Quarenghi”, dato che il neoacquisto del SanPe, residente proprio nella località termale, mosse i primi passi e svolse l’intera trafila nel settore giovanile del San Pellegrino, prima di sfondare nel mondo delle prime squadre, in giovanissima età, quando ancora teneva banco, per i biancorossi, la Seconda categoria. A tanti anni di distanza da quel prodigioso doppio salto, passando direttamente dagli Allievi al calcio dei grandi, Gherardi si ripropone al cospetto della famiglia Tassis, chiave indiscussa dei successi raggiunti, a tutti i livelli, nell’ultimo quinquennio, dalla società brembana. E non è finita, perché, come riconosce il diesse Stefano Tassis, l’innesto di un top player del calibro di Riccardo Gherardi, portierone classe ’91, oltre a rappresentare il più gradito dei ritorni, vale da esperienza totalizzante: “Oltre all’accordo raggiunto nel quadro del rafforzamento della nostra prima squadra, di mezzo c’è la prospettiva di poter affidare una formazione delle giovanili a un mister appassionato come Riccardo. Il ragazzo, infatti, può già vantare una certa esperienza in ambito di formazione e di calcio giovanile e dunque non è stato difficile convincerlo ad accettare la guida tecnica dei nostri 2009. E’ stato accordo totale, raggiunto con la massima soddisfazione di entrambe le parti. Per noi è un colpo importante, che ci avvicina con più ottimismo a una stagione che si preannuncia difficilissima, sotto tanti aspetti. Riccardo cercava squadra, il fatto di poter tornare a casa è risultato importante, ai fini della sua scelta. E per noi, il fatto di poter contare su un portiere del suo livello rappresenta l’iniezione di fiducia che ci voleva”.
Nik