San Pellegrino Terme – Dopo tre anni di fila in rossonero, il cielo è bianconero sopra lo Stadio Comunale di San Pellegrino Terme. Quest’anno è infatti la Juventus ad alzare la coppa dedicata alla memoria del dott. Angelo Quarenghi, storica guida dell’omonima Clinica a San Pellegrino Terme e medico della Grande Inter di Helenio Herrera. Sconfitto in una finale al cardiopalma il Monza (2-1 sullo scadere del match). Nella finalina 3°-4° decisa alla lotteria dei rigori è l’Albinoleffe a superare l’Atalanta.
San Pellegrino Terme torna quindi ad essere la capitale estiva del calcio giovanile con la sua Coppa Angelo Quarenghi, torneo di calcio Under14 giunto alla sua 14esima edizione. Merito di un’organizzazione che ha saputo mettere in piedi un torneo importante (seppur in forma ridotta rispetto al passato), nonostante i limiti imposti dall’attuale situazione sanitaria e dalle norme anti-Covid, riuscendo al contempo a garantire la massima sicurezza alle squadre e al pubblico presente.
La voglia di calcio, di normalità, di tifare per le ragazze e i ragazzi si è cominciata a respirare sin dalla prima partita del Quarenghi al femminile, venerdì, con diverse persone sugli spalti (tutti con Green Pass, capienza massima del campo al 50%, circa 500 persone) a tifare le baby calciatrici già di primo mattino, dove a spuntarla in finale è stata la Juventus ai danni dell’Inter. Terza l’Atalanta, quarta la Cremonese. Ma dietro a questo successo si nasconde un grande lavoro.
“Lo scorso gennaio abbiamo deciso di riprovare a organizzare la Coppa, che l’anno scorso non abbiamo potuto riportare a San Pellegrino Terme per motivi sanitari – spiega il dott. Gianpietro Salvi, presidente del Comitato Coppa Quarenghi -. Ci siamo immediatamente accorti che, oltre al torneo vero e proprio, dovevamo fare anche i conti con il ‘torneo del Covid’. Ma, oltre a seguire le direttive di FIGC e ATS, abbiamo dovuto inserire nel nostro team una figura nuova, il Covid Manager, Valentina Vavassori, che si è impegnata in questo lavoro certosino e si è rivelata fondamentale nell’imbastire un protocollo che venisse approvato poi dalla FIGC. Devo inoltre sottolineare l’importante collaborazione con la USD Calcio San Pellegrino Terme che ci ha permesso di mettere in pratica le misure di sicurezza, come ingressi contingentati, uscite, vie di fuga, verifica di temperatura corporea, tamponi e Green Pass. Le stesse Forze dell’Ordine ci hanno fatto i complimenti per la nostra organizzazione. Siamo soddisfatti per aver superato questo “stage” del Covid, in questo modo l’anno prossimo saremo pronti a provare con una edizione a 12 squadre”.
“È stata un’organizzazione molto più complicata rispetto agli altri anni – prosegue Salvi -. La Coppa Quarenghi è il primo torneo dell’anno per questa categoria, in Italia, per questo motivo abbiamo in tribuna molti osservatori provenienti anche dall’estero. La grande partecipazione di addetti ai lavori e pubblico ci dice che la gente ha bisogno e ha voglia di calcio giocato. Abbiamo dato un bel segnale di inizio, si spera di poter continuare e che la situazione sanitaria migliori”.
Da sempre la Coppa Quarenghi è una vera e propria “fucina” di talenti (solo per citarne alcuni, sono passati di qua Patrick Cutrone, Moise Kean, Federico Dimarco, Manuel Locatelli) e chissà che anche quest’anno sul campo di San Pellegrino non sia passato qualche nome che troveremo fra qualche anno in Serie A. E non è un caso se a bordo campo è presente un certo Peter van der Hengst, ex calciatore professionista olandese e oggi osservatore per il settore giovanile dell’Ajax: “È la mia prima volta in Italia – racconta – ma mi sento a casa, il torneo è interessante e la gente simpatica. Di solito inizio vedendo i giocatori in generale, poi seguo meglio quelli che spiccano tra gli altri. Si vede subito chi può diventare un grande calciatore”. E di materiale umano da visionare ce n’è da vendere in questo torneo: Milan, Atalanta, Monza, Inter, Juventus, Albinoleffe, e non dimentichiamo le locali Rappresentativa Valle Brembana e Mapello, che hanno riservato non poche sorprese.

CRONACA FINALI
3°-4° ATALANTA – ALBINOLEFFE 1-1 (4-5 d.c.r.)
La finalina della 14esima Coppa Quarenghi vede in sc.ena il derby bergamasco tra Atalanta ed Albinoleffe. I seriani si sono rivelati una delle sorprese del torneo, passando il girone con Inter e Juve. Ai nerazzurri, invece, non resta che puntare al terzo posto, dopo aver vinto le prime due edizioni in assoluto ed essere arrivata in finale alla scorsa.
Il match inizia con la Dea all’attacco, subito un corner che però non porta ad occasioni. Citaristi per i neroazzurri ci prova da fuori, alto. Per gli orobici, più propositivo, bel taglio di Martano, il suo cross va fuori, lo stesso Martano prova un’altra incursione, contenuta: la Dea imperversa sulla fascia sinistra. Punizione per l’Albinoleffe allo scadere del primo tempo, buon traversone in area ma nessun giocatore riesce nel tocco vincente. Primo tempo con squadre molto attente dietro, nessuna delle due riesce ad imporsi sull’altra. Errore del portiere neroblu in uscita su corner, Martano salva sulla linea. Contropiede Dea, Damiano ci prova dal limite, tiro centrale. Ancora Damiano al tiro, questa volta su punizione dalla destra, palla alta, così come la conclusione di Nova qualche minuto dopo.
Il secondo tempo si apre con un tentativo di Minneci per l’Albinoleffe, destro a incrociare fuori bersaglio, ma è l’Atalanta ad attaccare con maggior intensità. Cross di Bolis per Colombo, l’attaccante neroblu colpisce troppo debolmente. Il numero 11 si rifà qualche minuto dopo: entra in area sulla destra, salta un avversario e incrocia col destro per il vantaggio atalantino.
Ancora Dea in avanti, ma Madaschi è bravissimo in uscita bassa su Nova. Al 12’, rigore per l’Albinoleffe dopo un fallo di mano di un difensore. Dal dischetto Lione non sbaglia: 1 a 1. Un episodio che rimette in parità la gara. Gara che stenta a trovare un vero indirizzo, la stanchezza si fa sentire. Nova ci prova dal limite, il tiro dell’atalantino sfiora la traversa. Non c’è più tempo, la finalina si decide ai rigori. Dal dischetto, la lotteria premia l’Albinoleffe, dopo l’errore di Rinaldi che manda il suo penalty sulla traversa, seriani che chiudono così terzi.

FINALE 1°-2° MONZA – JUVENTUS 1-2
La finale propone una sfida inedita: si affrontano Juventus e Monza. Dopo l’ingresso in campo e le foto di rito, il match inizia con le due squadre attente al possesso palla e a non scoprirsi. La prima azione pericolosa è briantea, punizione dalla sinistra, la difesa bianconera allontana. La Juve risponde: verticalizzazione per Dembele, il numero 19 si divora il gol del vantaggio chiudendo troppo il mancino da ottima posizione. I bianconeri si muovono bene, Bracco arriva sui 20 metri, conclusione imprecisa. Il Monza, sospinto da uno spicchio di tribuna molto caloroso, si fa cedere avanti con Trefiletti, sula sua botta da lontano Huli rischia di combinare un pasticcio. Lancio lungo della retroguardia monzese, Fogliaro stoppa la palla, si libera per il mancino e trova il diagonale vincente. 1 a 0.
La reazione juventina è immediata, da corner sulla destra il più lesto è Bracco, il capitano mette in porta il pareggio. Bianconeri ora più convinti nel pressing, il Monza sembra aver accusato il colpo. Serie di rimpalli, Dembele fa a sportellate con la difesa biancorossa e guadagna angolo, sugli sviluppi dello stesso Sibona libera il destro ma coglie il montante, grande occasione Juve.
La partita si gioca su livelli alti, come è giusto aspettarsi da una finale. Abbattuto Bracco sui 20 metri, punizione per la Juventus ma la circostanza non porta pericoli al Monza. Proprio allo scadere, Dembele viene lanciato ancora davanti alla porta, Gabellone compie una grande uscita bassa e chiude lo specchio. Dembele inizia la ripresa seminando il panico in area biancorossa, ma il suo cross rasoterra non trova nessun compagno. Reazione Monza con Trefiletti, il suo mancino dalla lunga distanza va alto di poco. Corner bianconero, Badarau stacca alto e bene, bravo Gabellone. Juventus che riesce a portare i propri attacchi con maggior continuità degli avversari, più in affanno rispetto al primo tempo. Ci prova ancora Bracco dal limite, altro tiro senza troppe pretese.
La Vecchia Signora cerca di schiacciare il Monza nella propria trequarti, anche perché le ripartenze brianzole sortiscono pochissimi effetti. Anche il dominio territoriale bianconero non porta a grandi risultati, cross insidioso di Vitrotti, Dembele manca la zampata. La trova invece Ballabio, capitano monzese, che però manda a lato da ottima posizione. Bella girata di Cassina dopo un corner, bravo il portiere bianconero a respingere. Grande azione di Raccosta sulla destra, il suo traversone non trova Ballabio pronto al tap-in in spaccata. Discesa perfetta di Borasio, questa il traversone trova Zanaga, all’ultimo respiro la Juve segna il gol che vale la vittoria finale. 2 a 1 dei bianconeri, secondo successo nella storia della Coppa dopo il trionfo del 2015.

CLASSIFICA
8a Rappresentativa Valle Brembana
7a Mapello
6a Milan
5a Inter
4a Atalanta
3a Albinoleffe
2a Monza
1a Juventus

PREMI INDIVIDUALI
Miglior portiere: Andrea Lazzaroni (Atalanta)
Miglior difensore: Pietro Arnaboldi (Milan)
Miglior centrocampista: Danilo Trefiletti (Monza)
Miglior attaccante: Edoardo Zanaga (Juventus)
Capocannoniere: Luca Cesare Braccon (Juventus) 5 goal
Miglior giocatore: Sebastiano Di Sancarlo (Albinoleffe)