Questa settimana desideravo scrivere un articolo sull’amore: siamo a San Valentino e mi pareva una cosa carina. Poi, mi sono accorta della concomitanza con il Carnevale e quindi ogni piacevole pensiero sui sentimenti più profondi ha ceduto il posto all’idea pragmatica per cui -per molti- sarà un vantaggio avere una giustificazione per camuffarsi.
In effetti, molta gente considera il San Vale come festa dei fidanzati, dimenticandosi si tratti della festa degli innamorati , dettaglio di non poco conto oserei dire.
Certo la domanda sorge spontanea: cosa è l’amore? Dubito esista un modo unitario per definirlo. Può essere un insieme di sentimenti, di emozioni, di azioni. Certamente può declinarsi in maniera differente a seconda delle persone e- probabilmente- le coppie che funzionano sono quelle che interpretano la parola amore allo stesso modo. Ciò che mi porta alla riflessione, però, è un’altra cosa. Ascoltando le persone, frequentando amici, leggendo quello che la gente scrive su FB, mi viene da dire che più o meno tutte amino – o pensino di amare – qualcuno. Che sia un compagno di vita, ma anche che sia figlio o pure animale domestico…che anche quando muore un amico a quattro zampe sentiamo morire una piccola parte di noi. Scriviamo di grosse prove d’amore, frasi d’effetto e apparentemente sincere, esprimiamo un’estrema profondità d’animo.
Poi? Poi le stesse persone sono spesso attori di comportamenti gravi e violenti verso altri soggetti, censurabili eticamente o anche solo paurosamente egoistici ed opportunisti verso amici, parenti o conoscenti! Allora mi chiedo come possano essere compatibili nello stesso individuo sentimenti così contrastanti. Penso che se uno è sincero nel bene che prova verso qualcuno, se ne coglie davvero il senso, SE LO PROVASSE DAVVERO, non potrebbe essere così malevolo e meschino verso il prossimo! Attenzione che non sto dicendo che tutti noi si possa essere un novello Papa Giovanni e nemmeno che si debba o si possa sempre porgere l’altra guancia. È, ovviamente, pure naturale un sentimento di attaccamento verso una persona e non verso un’altra: ci mancherebbe che volessimo fortemente bene a tutti o “amassimo” indistintamente tutti. Il mio dubbio è un pochino più profondo e trae spunto da molte brutte vicende occorse nella mia vita che mi hanno vista colpita alle spalle ingiustamente negli anni da molta gente che pure ritenevo buona e gentile all’apparenza e che- magari- si prodigava per il bene comune. Insomma, gente che pareva spendere la vita nella propria famiglia e nell’aiuto a poveri ed emarginati e poi colpivano in maniera meschina, con comportamenti al limite dell’etica chi semplicemente era reo di avere punti di vista differenti ( magari politici, ma non solo).
Ecco che sono giunta a questa riflessione: chi è capace di cotanto odio verso il prossimo, a mio dire mente anche sul bene che prova per chi pensa di amare. Luci ed ombre convivono nella gente, ma non posso pensare che -senza motivo vero-possano coesistere vero amore e spregiudicato odio verso altra gente.
Forse quello che pensano di provare è attaccamento, gelosia, interesse, simpatia, abitudine o istinto naturale, ma non è “amore”. Oppure, forse, io – ma credo tutti noi- non siamo ancora davvero stati in grado di capire cosa sia l’amore vero. Buon tutto a voi.
Vanessa Bonaiti