Zingonia – “Luis Muriel è desaparecido, Duvan Zapata stratosferico”. Alla vigilia del match della sesta giornata a Reggio Emilia col Sassuolo, la testa di Gian Piero Gasperini è sul rompicapo di Zingonia alla voce ennesimo turnover: “Qualche cambio è d’obbligo quando ci sono partite così ravvicinate, ma finora non ne abbiamo mai sofferto. Anzi, le alternative non hanno inciso sulla compattezza di squadra. Ma quello del venerdì, coi titolari di Roma che giovedì in pratica sono stati fermi o quasi, è un allenamentino di difficile decifrazione in termini di condizione dei singoli”.

Rifinitura decisiva, dunque, con due punti fermi: il centrattacco colombiano in palmo di mano e il suo connazionale stoppato dalla tonsillite che l’ha tolto di mezzo anche dai convocati per l’Olimpico nell’infrasettimanale vittorioso. “Con tre giorni di margine, idem per lo Shakhtar martedì in Champions League, abbiamo Gosens acciaccato, Toloi con la botta alla caviglia, Kjaer pieno di ‘punture di spillo’ alla prima partita di club dopo mesi, Palomino reduce da due partite tiratissime. Altrove non ci sono problemi”.

Quell’altrove, con Djimsiti e Masiello a scaldare i motori dietro, significa che lassù in area avversaria le cose vanno a gonfie vele:Zapata l’anno scorso era determinante, quest’anno mi sembra superiore. Ha forza e qualità, nel gioco, negli assist e nei passaggi: è tra i top della serie A e non solo – l’elogio del Gasp –. Abbiamo Muriel e Malinovskyi in più rispetto alla scorsa stagione: chi gioca o entra cambia comunque le partite. Con la Fiorentina Luis ha giocato con Zapata, poi sono stati determinanti Ilicic e Gomez da subentrati. A Ferrara il contrario, con Muriel decisivo. A Roma Zapata l’ha aperta partendo dalla panchina. L’anomalia era l’anno scorso, quando davanti non c’erano alternative”.

Uno sguardo anche all’avversario di turno: “Col Sassuolo vanno messe in campo le ambizioni giuste. All’Olimpico coi giallorossi non so se sia stata l’Atalanta migliore, ma loro venivano da tre vittorie di fila e avevano messo in difficoltà chiunque. Ora bisogna calarci velocemente nella sfida del sabato – prosegue l’allenatore nerazzurro -. Inevitabile pensare anche allo Shakhtar martedì, perché l’esordio in Champions League a Zagabria non l’abbiamo ancora digerito. Occhio però ai neroverdi di De Zerbi: attacco efficace che è migliorato, gli altri reparti puntellati. Lo scontro va preso con le pinze”.  

Un accenno, infine, alla difesa finalmente inviolata e a un paio di possibili outsider: “Per me il gol non l’avevamo preso nemmeno col Genoa (rigore inesistente Djimsiti-Kouame, ndr). Kjaer è un nazionale danese con esperienza europea, ma era impossibile stabilire a priori se potesse disputare una prestazione di tale livello. Il merito è tutto suo: si trattava solo di buttarlo in campo – chiude Gasperini -. Il livello si alza solo giocando, anche solo uno spezzone di partita. Arana ne ha già guadagnati un paio. Ibañez e Barrow sono pronti a giocare dall’inizio, col Sassuolo potrebbero trovare spazio”.