Roma – Atalanta 0-1 (0-1)
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio 6; Mancini 6 (42′ st Zalewski sv), Smalling 6,5, Ibanez 6,5; Celik 5,5, Cristante 6, Matic 6 (22′ st Belotti 5,5), Spinazzola 6; Zaniolo 7, Pellegrini (cap.) 6,5; Abraham 6,5 (34′ st Shomurodov 6). A disp.: 63 Boer, 99 Svilar, 65 Tripi, 17 Vina, 20 Camara, 52 Bove, 73 Faticanti, 62 Volpato. All.: José Mourinho 6.
ATALANTA (3-4-2-1): Musso sv (8′ pt Sportiello 7); Toloi (cap.) 7, Demiral 6, De Roon 6,5; Hateboer 6,5, Scalvini 7 (1′ st Okoli 6,5), Koopmeiners 6,5, Maehle 6; Pasalic 6 (29′ st Lookman 6), Ederson 6 (43′ st Malinovskyi sv); Hojlund 6 (1′ st Muriel 6). A disp.: 31 Rossi, 22 Ruggeri, 93 Soppy, 10 Boga. All.: Gian Piero Gasperini 6,5.
Arbitro: Chiffi di Padova 7 (Vecchi di Lamezia Terme, Mastrodonato di Molfetta; IV Ayroldi di Molfetta. V.A.R. Di Paolo di Avezzano, A.V.A.R. Carbone di Napoli).
RETE: 35′ pt Scalvini (A).
Note: frattura allo zigomo destro per Musso, rimasto al Policlinico Gemelli per l’operazione. Pomeriggio sereno, spettatori 61.335. Ammoniti Maehle, Toloi, Hateboer, Demiral, De Roon, Koopmeiners e Malinovskyi per gioco scorretto. Allontanato Mourinho all’11 st per proteste. Tiri totali 21-4, nello specchio 5-1, parati 5-0, respinti/deviati 4-1. Corner 5-1, recupero 3′ e 5′.

Roma – Guardarsi nello specchio dei moduli e studiarsi fin troppo a lungo, finché non la sblocca Giorgio Scalvini al primo e incredibilmente unico tiro nello specchio e Marco Sportiello non abbassa la saracinesca durante il tiro al piccione immediatamente successivo. A Dybala fuori causa last minute, un vantaggio mica da ridere. Il resto è una sofferenza a mira altrui stortignaccola che vale la conferma dei sogni. L’intreccio di un Roma-Atalanta da conferma in vetta per i bergamaschi (poi raggiunti dal Napoli, vittorioso sul campo del Milan, a quota 17) non avrebbe potuto riassumere meglio il mix fra le note liete, vedi il quasi diciannovenne match winner alla prima stagionale da titolare su assist del coetaneo, e il thrilling a denti stretti. A cominciare dal sospetto trauma cranico, poi corretto in serata a zigomo fratturato, di Musso travolgendo Demiral in uscita sull’ammollo del voto noto Spinazzola (4′) che proietta il dodicesimo tra i pali a parecchia distanza dalla svettata di Smalling sul corner numero uno, senza che davanti Hojlund, preferito a Muriel, azzecchi (per ora) un aggancio (al 17′, piede debole) in croce sulle palle in verticale di Koopmeiners, affiancato un po’ a sorpresa dal baby face dell’oltre Oglio in mediana con conseguente sequela di De Roon a terzo di sinistra dietro. Nel minutaggio che precede e segue la mezzora, invece, ecco i conati dalla lunga degli ex Cristante e Ibanez, quest’ultimo da più lontano e con più mira, comunque insufficiente e spaventare i guantoni residenti a Urgnano. I break non esistono e i ritmi nel controllo reciproco non possono elevarsi, pur se Gasperini lascia volentieri il boccino a Mourinho. Basta la fiammata delle fiammate in asse con Toloi e lo scarico del danese coglie preparatissimo al binomio controllo-insaccata di giustezza nell’angolino da dentro la lunetta il jolly di Palazzolo sull’Oglio.
Una decina abbondante alla pausa e il vantaggio scuote vagamente i giallorossi, pericolosi (40′) con Zaniolo a puntare il perno turco sul filo del rasoio della trattenuta reciproca fino alla diagonale in chiusura del capitano del Mato Grosso. L’erroraccio è di Abraham che il giro di lancetta dopo riesce a non centrare la porta in solitudine sul lancetto di Pellegrini quando si viene arrivare incontro il metro e novantadue allontanatosi dai legni. Il miracolo doppio, con la scarpa e il busto protesi, è proprio dell’ultimo baluardo ospite che dice di no all’ex brasiliano sul la del centravanti inglese e quindi su quest’ultimo in chiusura di triangolazione con Matic lanciato sulla linea di fondo.
Al rientro dal tunnel Mancini (9′) incoccia di schiena lo schema pellegriniano e al tecnico portoghese parte l’embolo per un contrasto Zaniolo-Okoli (entrato per Scalvini, Muriel per il giovane vichingo) sfociato nella punizione a favore dei nerazzurri in maglia acquamarina. Evidentissima la prima, decisiva sbracciata del fantasista. Che poi rifà la scenata tuffandosi: Chiffi non ci casca. Tocca all’ex Chelsea respingere sulla riga il quasi autogol del suo laterale destro scollinato il quarto d’ora: angolo del mancino olandese da destra, il primo e pure l’ultimo, aggancio del Ronaldito e allungo stitico in mischia di Pasalic che non è l’ultimo a toccarla. Dov’è pericoloso, sull’altro fronte, il difensore brasiliano-uruguagio spuntando di fronte piena sul quarto tiro romanista dalla bandierina (22′). Manca un paio di minuti al botta & risposta Pellegrini-Muriel, telefonata a innesco del solito Tammy e convergenza da sinistra con botta alta. Il 9 di casa ripete il refrain della chiamata di cortesia, il nativo di Massa chiude male e alto a giro (28′) supportato dalla new entry Belotti. C’è Shomurodov, che di testa (cross di Celik, tunnel zanoliano a Okoli) e schiacciando di destro al 43′ e 44′ non vede il bersaglio grosso prima di farsi recuperare da Hateboer nell’atto di metterla in mezzo in asse con Zalewski. Lucho sbuccia il suggerimento di Lookman al 2′ di recupero, ma era angolo. Va bene lo stesso, arrivederci al Gewiss Stadium all’aperitivo del 2 ottobre con la Fiorentina.