In tarda mattinata, al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, al netto dello carico per titolari e giocatori con congruo minutaggio, alla seduta di allenamento completa per chi non ha giocato o ha giocato poco con l’Empoli (Koopmeiners ha giocato 21 minuti, De Ketelaere 10), ha partecipato senza problemi anche Gianluca Scamacca e questa è già un’ottima notizia. L’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, ieri s’era detto un po’ contrariato per non avergli fatto fare minutaggio in vista della semifinale di andata di Europa League a Marsiglia a causa di un risentimento, in realtà un fastidio avvertito quando l’attaccante di Fidene provava a calciare la palla.

Restano, ora, davanti ai nerazzurri, due giorni quasi pieni per prepararsi al grande appuntamento fuori confine. Solo Rafael Toloi ed Emil Holm, sotto terapie, sono indisponibili, al netto dello squalificato Isak Hien. Martedì si lavora di pomeriggio e mercoledì verosimilmente al mattino prima di prendere l’areo per le Bocche del Rodano. Ederson, intanto, ha rilasciato un’intervista a “Cronache di Spogliatoio” condivisa in collaborazione coi canali social atalantini, in cui ha rivelato come il tecnico dei bergamaschi ha cambiato il suo modo di giocare: “Qui è più tattico, prima giocavo più libero ed è così che il mister mi ha lasciato fare nei primi tempi. Ci ho messo 4 mesi per capire bene quello che voleva da me e 6 per metterlo in pratica: prima non ero abituato a privilegiare la fase difensiva”.

“Gasp è una persona tosta, ma alla fine i risultati si vedono. Ti punta, ti spinge, trasmettendoti la forza mentale. Per questo è stato felice quando, all’intervallo nel ritorno col Liverpool, alla sua domanda se volessimo abbassarci abbiamo risposto di no. E’ lui che ti spinge ad aggredire agli avevrsari, sotto di un gol non volevamo altro che andar a prendere loro la palla”, il pensiero di Ederson José do Santos Lourenco da Silva.

Ancora, sul suo approdo a Bergamo: “Sabatini mi disse che sarebbe potuta arrivare l’Atalanta, poi il direttore sportivo Tony D’Amico alla seconda telefonata mi ha dato appuntamento al ristorante a Salerno e da lì l’accordo – la chiosa -. Devo migliorare nei contrasti e nei passaggi in verticale agli attaccanti, anche in termini di velocità. Me lo chiede Gasp. Uno tosto con cui lavorare, ma alla fine alza il livello di tutti”.