Che Luca Tosatto fosse destinato a non restare uno qualunque lo si poteva evincere già dalla sua data di nascita: 9/3/93. Una curiosa combinazione numerica, forse sintomatica di quanto il nuovo opposto di Scanzo abbia nel dna l’obiettivo di lasciare il segno. Padovano di Silvelle, frazione di Trebaseleghe, punto di riferimento di consolidata tradizione pallavolistica, fino allo stop causato dal Covid stava trascinando Portomaggiore al comando del girone D (+ 8 su Bologna).
Giocatore potente, molto fisico e dal braccio pesante, nel pieno della maturità agonistica, ha declinato proposte provenienti dalla serie A per dire “sì” ai colori giallorossi: “Voglio completare con questa maglia – attacca – ciò che è rimasto incompiuto qualche mese fa a causa della pandemia. Fin dal primo impatto ho trovato una forte e ben precisa identità di squadra e una società con idee chiarissime, aspetto sempre meno comune anche in categorie superiori”. A proposito di idee chiare, uno dei martelli più quotati in circolazione nel campionato cadetto (nel curriculum oltre all’esperienza ferrarese l’andirivieni proprio da Trebaseleghe, sodalizio in cui ha anche mosso i primi passi oltre ad un’annata a Motta di Livenza), fa intendere di essere arrivato nel posto giusto al momento giusto: “Mi aspetto un girone molto impegnativo – continua il 27enne veneto -, un campionato tosto che va affrontato con la voglia di non mollare nemmeno su un pallone, nemmeno quando la situazione sembra irrimediabile perché così si fa strada e si costruisce un gruppo in grado di fare bene. Caratterialmente sono estremamente esigente con me stesso, aspetto che può essere tanto un pregio quanto talvolta un difetto. Il lavoro in palestra è fondamentale, non mi tiro indietro e ho percepito subito quanto questa filosofia sia la stessa dell’allenatore Gandini così come del direttore sportivo Benvenuti. Ci siamo intesi in un attimo e penso che queste siano le premesse migliori per cominciare un percorso insieme”.