Nel girone A di Seconda, Bergamo è Altissima. In vetta dopo una partita dal sapore d’altri tempi, i cittadini allenati da mister Beretta stanno costruendo domenica dopo domenica una vera e propria favola calcistica. L’ingrediente necessario e sufficiente per sognare il grande salto in Prima c’è eccome. La dimostrazione nell’ultimo turno contro un Real Borgogna mai domo. Pronti-via e rigore per i ragazzi di Palazzago, tira Nava, Togni, che è da un bel po’ che è in stato di grazia, neutralizza il penalty con una parata in due tempi. Passato il pericolo, quel raro fenomeno che di cognome fa Manzoni e di nome fa Diego porta in vantaggio la Bergamo Alta dal dischetto. Solita partita in discesa? Neppure per sogno perché un minuto dopo Njie reagisce a un fallo e si fa buttar fuori dall’arbitro, Giovanni Amendolara, direttore di gara super come la sfida che stiamo raccontando.

In dieci i giallorossi confezionano la partita perfetta, Togni fa un’altra prodezza decisiva, Paoletti e Zanchi si travestono da muri invalicabili, poi c’è Ponti, che non ne sbaglia una, c’è un Giulio Locatelli dall’immensa qualità, ma pure con la quantità di chi ci crede sempre, c’è Frigerio, un uomo in trincea, c’è Rosolia, praticamente perfetto, c’è Algarotti, che tiene alta la squadra, e c’è il contributo importantissimo di Remuzzi, talento di cui abbiamo già raccontato sul nostro giornale.

Del migliore in campo qualcosa abbiamo già detto, ma non abbastanza perché Manzoni, oltre a fare gol, tiene il pallone incollato al piede, limitando, di fatto, la corsa al pareggio del Real Borgogna, che trova la rete solo all’87’, quando i padroni di casa sono già sul 2-0 grazie a Locatelli-gol.

Bello, bellissimo, in un girone dove regna l’equilibrio e che ha nella Zognese (tris al Calusco) e nel Berbenno (poker alla Brembillese) le avversarie più accreditate al grande salto in Prima, obbiettivo che sta nella testa di mister Beretta e dei suoi ragazzi, che domenica hanno in programma un’altra partitona. Si va in casa di un Calusco desideroso di riscattare lo scivolone di domenica. Big match da tripla e da applausi.

Matteo Bonfanti