Per me che ho i miei due figli che giocano nelle giovanili e che mi capita di passare qualche sera chiacchierando amabilmente con Giovanni, per tutti il Dabbene, e col Mesti, per tutti l’Ottone, il Ranica in Prima categoria è una goduria paragonabile solo a quando il mio Milan è arrivato in semifinale di Champions superando lo stratosferico Napoli di Spalletti. E’ un annetto che frequento il campo di via Bertett e ho trovato delle persone rare, di una sensibilità non comune, dimostrata a me e alla mia famiglia in un momento non facile per via di una piccola grande sfiga accaduta al mio primogenito. Se a questo si aggiunge che sono calcisticamente innamorato di quattro loro giocatori, Andre e Nico, i Guariglia, gemelli semplicemente immensi dentro e fuori dal rettangolo di gioco, capitan Moioli, super in partita, umile e leggero quando mi è capitato di incontrarlo lontano dal calcio, e Scotti, lì davanti un’iradiddio, capite bene perché scrivo e la mia penna è ispirata, particolarmente felice.
In Prima, signori e signori, secondo salto di categoria consecutivo, frutto di due stagioni indimenticabili. Che altro dire per non cadere nell’ovvio? Innanzitutto che questa società e che questa prima squadra sono formate da uomini, prima ancora che da sportivi, che ridono e scherzano, ma che, quando il gioco si fa duro, non mollano la presa. A riprova la vittoria di un girone di Seconda, il B, tostissimo. Applausi al mister, Parmeggiani, che non conosco, ma che dallo spogliatoio mi dicono sia in gambissima, poi a Ottone e a Giovanni, che ho già citato e a cui io personalmente sono grato, al pres, Andrea Adobati e al suo vice, Luca Morelli, quindi ai ragazzi, semplicemente fortissimi. Detto dei due Guariglia, di nuovo insieme, ancora vincenti, del capitano e del bomber, sipario alzato sugli altri fenomeni di una macchina perfetta: Viscardi, Cardegna, Rota, Giambellini, Roggeri, Gelpi, Casanova, Schiavi, Paganessi, Dalfovo, Scola e quelli che non so perché magari hanno giocato meno, risultando comunque fondamentali.
Dismetto i panni dell’innamorato, e nell’ultima riga faccio il direttore di Bergamo & Sport consigliando ai nostri lettori l’acquisto del nostro giornale. L’ambiente Ranica fa bene alla salute. Un giorno racconterò il perché, ma credetemi.
Matteo Bonfanti

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