Legnago Salus – AlbinoLeffe 2-1 (2-0)
LEGNAGO (3-4-1-2): Fortin 6; Sbampato 5,5, Martic 6,5, Zanandrea 6 (1′ st Noce 6); Muteba 6,5 (25′ st M. Travaglini 6), Diaby 6,5 (40′ st Franzolini sv), Motoc 6,5, Zanetti 6; Van Ransbeeck (cap.) 6,5; Giani 7,5 (25′ st Rocco 6), Svidercoschi 7 (32′ st Mbakogu 6,5). A disp.: Businarolo, Tosi; Hadaji, Mazzali, Viero, Sambou, Ruggeri, Boci, Casarotti. All.: Massimo Donati 7.
ALBINOLEFFE (3-5-2): Marietta 6,5; Borghini (cap.) 6, Milesi 6, Gatti 5,5 (24′ st Saltarelli 6); Munari 5,5, Agostinelli 6 (25′ st Zanini 6,5), Brentan 6,5, Doumbia 6,5, Piccoli 5,5 (1′ st Muzio 6); Arrighini 5, Longo 5,5 (41′ st Angeloni sv). A disp.: Pratelli, Moleri, Toccafondi, Baroni, Allieri, Ercolani. All.: Giovanni Lopez 5,5.
Arbitro: Luongo di Napoli 6 (Nigri di Trieste, Vitale di Salerno; IV Sacco di Novara).
RETI: 35′ pt Giani (L), 36′ pt Svidercoschi (L), 50′ st Zanini (A).
Note: ammoniti Brentan, Zanandrea, Motoc, Noce, Munari e Svidercoschi per gioco scorretto. Espulso Munari per somma di ammonizioni (gioco scorretto) al 30′ st. Occasioni da gol 7-9, tiri totali 9-13, parati 4-3, respinti/deviati 1-5. Corner 5-7, recupero 1′ e 5′.

Legnago (Verona) – Nemmeno un giro di lancetta per annegare a bocca sotto rimandando la continuità perduta a tempi più propizi e un po’ meno folli. Giani batte un colpo dal secondo angolo e il rintocco subitaneo di Svidercoschi sfiata l’AlbinoLeffe versione Mr. Hyde, incapace di recuperarla come dimostra il tardivo dimezzamento al fotofinish di Zanini, tra l’altro in inferiorità numerica, lungo l’asse Muzio-Doumbia, una stoccata a fil di primo legno all’intersezione destra della lunetta che come soluzione avrebbe potuto essere tentata magari in precedenza. Solo per un nonnulla la decima caduta, in casa del Legnago, non coincide con l’undicesima partita senza segnare. Lo si fa tardi, maledettamente tardi. A una settimana scarsa dal ruolo di ammazzagrandi in casa con la capolista Mantova, alla Bluceleste per tornare a inciampare contro una squadra sotto in classifica alla vigilia (ora, però, il sorpasso, 34 a 33) basta l’assenza di Zoma per squalifica, in cui incorrerà alla prossima Munari, oggi giallato doppio. Per un’ingenuità in mezzo a un mare di sorelle, anche se i raffronti con la scorsa stagione e lo stesso periodo nel girone d’andata inducono all’ottimismo: 31 contro 33 alla sesta di ritorno, 8 punti contro l’esatta metà nella prima metà del girone A di serie C. Unica nota veramente lieta, il rientro di Saltarelli che offre un’alternativa dietro o in mezzo: mancava dal 20 settembre contro la Pro Patria.
Se l’è comunque giocata maluccio, la compagine di stanza allo Stadium, l’apertura di trittico a rischio di scivoloni che prosegue nel derby con l’Atalanta Under 23 martedì all’aperitivo a Zanica (18.30) per chiudersi sabato 17 alle quattro un quarto a Verona contro la Virtus. 40 secondi e Borghini interrompe l’asse tra i due attaccanti di casa con la diagonale scivolata ad alzarla in corner, un quarto d’ora e la sventagliata di Milesi mette in ambasce Sbampato, ovvero l’assistman del rompighiaccio inatteso, di fronte a un Doumbia versione borseggiatore ed è Diaby a opporsi a Piccoli sullo scarico. Uno-due di occasioni con quella poco più d’un giro d’orologio più tardi, quando l’ivoriano pressa anche Muteba e sempre il braccetto destro veronese dà il via libera stavolta ad Arrighini, il cui corri & penetra sfocia nondimeno in qualcosa di mezzo tra il sinistro incrociato e l’improbabile assist in mezzo a Longo. Un confronto a strappi, che al 27′ propone una combinazione a rientrare tra quinti per la svettata molliccia di Zanetti, chiuso bene ancora dal capitano rosso-giallo per la comoda presa di Marietta, e a ruota la punizione da trenta metri di Gatti raccolta da Fortin prima di un possibile rimbalzo fasullo davanti alla linea.
Il patatrac duplice, incredibile ma vero, è dietro l’angolo. Scollinata la mezzora da un paio di corsette, Motoc non trova di meglio che sparacchiarla larghissima e alta dalla lunga senza sfruttare un’apertura dalla destra, ma in capo a un tris cronometrico scende il buio totale sulla difesa seriana. Tradita dal riuscito schema dalla bandiera, dopo il gioco a due lungo la catena di destra con Diaby a scaricare e il marcatore di lì a poco a favorirla all’indietro per il sinistro a scendere dal limite di Van Ransbeeck staccato dall’incrocio dal portiere torinese: sponda aerea di Sbampato che nessuno intuisce e c’è il mancinone nell’angolino dell’indisturbato attaccante legnaghese. Che poi asseconda immediatamente la palla rubata di Muteba all’imbambolato Piccoli servendola al partner di reparto, che fa sedere con mezza finta due terzi della difesa bergamasca e pure Marietta.
La replica dei Lopez-boys si sviluppa lungo il cambio di fronte di Munari per la torre di Piccoli non sfruttata dal lungo centravanti catanese, giratosi lentamente sul mal preferito destro tanto da consentire la smorzata a Martic. Inizia la ripresa e l’insaccata di prima intenzione di Longo sul primo palo, assecondata dal corner destro da Brentan, è vanificata dalla precedente e contestuale carica di Gatti sul trequartista locale con la fascia al braccio. Episodio che cade alla manita cronometrica; un ulteriore poker e l’autore del raddoppio punta Milesi finendo per le terre senza che Luongo metta mano al fischietto. Brentan sporca la traiettoria (11′) all’avversario con le insegne del comando, rientrato dal vertice destro sul la di chi ha aperto lo score, scontratosi fra l’altro in modo poco ortodosso col centrale dal 44 felino sulle spalle. Fortin, di suo, deve restare sul pezzo per evitare guai dalla staffilata sinistra dalla lunga del regista ospite, appoggiato nella corsa da Muzio, riciclato a destra a tutta fascia con cambio di lato conseguente di Munari.
I blucelesti in kit da trasferta prendono campo ma non pungono abbastanza, vedi scippo di Doumbia e Diaby con strattonata nettissima non sanzionata oltre il ventesimo. Corsa che si conclude col destro un metro fuori dal limite deviato da Noce quanto basta per non mettere in difficoltà il proprio portiere. A 15′ dal 90′, il tackle di troppo affondato su Travaglini che toglie dalla mischia Munari, forse dimèntico del cartellino soltanto 9 minuti prima; a 11′, il secondo controcross di Muzio dal quinto corner pesca la spizzata della punta più corta che coglie di sorpresa la spaccata in ritardo di quella più centimetrica. Botta e risposta tra 41′ e 43′, quando Longo non chiude bene sullo scarico di ritorno della mezzala sinistra-spondista e il risolutore dell’andata Rocco telefona a Marietta l’appoggio di fronte di Mbakogu su rinvio. Alle soglie del recupero è Milesi ad aiutare Marietta a dire di no al puntero di riserva dell’ex atalantino Donati, sul prezioso smarcamento di tacco del compagno di linea. E la new entry pavese, al terzo acuto stagionale, non ha il potere di riaprire una pratica già bell’e imbustata. Bad vibrations al “Mario Sandrini” nell’uggiosissimo sabato sera, ma forse per smaltire la febbre basteranno qualche giorno e le motivazioni da stracittadina.
Effe