Segnatevi questa data: giovedì 28 maggio. E’ il giorno , forse, del via libera alla riapertura del campionato di serie A da parte del Governo e del Cts. Una lunga e, speriamo, appassionante estate di calcio, mai vista prima. Stavolta non saranno Mondiali o Europei a coinvolgere il popolo dei calciofili ma la serie A. Comunque sempre con tanti interrogativi ma diamo per scontato che non ci siano intoppi, nel frattempo la maggior parte dei presidenti di A ha bocciato il piano B che prevedeva playoff e playout ma non è ancora finita la diatriba. L’Atalanta ha cominciato ad intensificare gli allenamenti e da questa settimana ancor di più. Dopo la prima partitella di sabato pomeriggio adesso si continua, senza interruzioni, per arrivare al primo vero confronto in programma il 13 giugno (forse il 16, forse il 20).
Calendario – Si giocherà ogni tre giorni in tre fasce orarie (16.30, 18.45, 21).I nerazzurri dal 13 giugno al 2 agosto sono chiamati a disputare tredici partite di campionato: sette in casa e sei fuori. Al Gewiss Stadium (così si spera) Sassuolo, Lazio, Napoli, Sampdoria, Brescia, Bologna e Inter, in trasferta Udinese, Cagliari, Juventus, Verona, Milan e Parma. Zone rosse permettendo. Di tutto, di più perché nei pronostici ci sarà da sbizzarrirsi. L’Atalanta deve affrontare le tre squadre che la precedono come Juve, Lazio, che dovrebbe essere il big match della prima, e Inter nell’ultima stagionale. Le difficoltà non mancheranno perché i nerazzurri devono incrociarsi con le squadre che sono ancora in lizza per l’Europa League (Milan, Verona, Parma, Bologna, Sassuolo e Cagliari), o addirittura sognano un mirabolante sorpasso (Napoli). Solo la Sampdoria è in zona retrocessione mentre sono poche le speranze di salvezza del Brescia. Sono anche in programma le partite di recupero che coinvolgono otto squadre (Inter, Atalanta, Verona, Parma, Sassuolo, Cagliari, Torino, Sampdoria). Si banalizza sostenendo che non sarà più come prima perché condizione atletica, intensità, gioco e ambizioni potrebbero cambiare. Se prendiamo, ora, l’unico esempio possibile, il campionato tedesco, si notano alcune variazioni sul tema partita: maggior possesso palla, fraseggi continui, passaggi in quantità, meno contrasti duri, duelli all’acqua di rose. Vedremo. E’ difficile sbilanciarsi anche perché gli impegni saranno ravvicinati e, purtroppo, non mancheranno infortuni di vario tipo. Vedremo che cosa si sarà inventato Gasperini. Di sicuro la rosa dei nerazzurri è ben assortita e ricca di talenti magari con qualche aggiunta (Traorè, Okoly). Tra l’altro sono possibili cinque cambi in partita.
Champions – Agosto sarà un mese caldissimo. Entrano in campo le grandi d’Europa, Atalanta compresa. Intanto non si conosce ancora la formula per la fase finale. Final Eight? Final Four? Si riparte dai quarti con il doppio confronto o con una partita secca in casa della formazione con il miglior ranking o in campo neutro? Per ora l’Uefa tace. Mentre sono già qualificate ai quarti, oltre ai nerazzurri, Atletico Madrid, Paris S.G. e Lipsia, si devono recuperare Juventus-O. Lione, Barcellona-Napoli, Manchester City-Real Madrid e Bayern-Chelsea. Non mancano, almeno oggi, intoppi come la quarantena prevista per chi mette piede in Inghilterra.
Linee Guida – La Lega di serie A ha stilato il suo protocollo. Le squadre arriveranno in momenti differenti su bus disinfettati e indosseranno le mascherine. Lo stadio sarà diviso in tre zone con un massimo di 300 persone ammesse, negli spogliatoi aree allargate con una ferrea separazione tra titolari e riserve, non più di dieci (?) giornalisti in tribuna stampa, interviste solo per le tv con distanziamento e microfono direzionale, domande inviate su whatsapp, niente zone miste, ingressi separati in campo con mascherina e percorsi diversi tra le squadre e gli arbitri, panchinari distanziati sulle tribune, bottigliette individuali, proibiti gli avvicinamenti agli arbitri e divieto di proteste, comunque sempre una distanza di 1,5 metri dal direttore di gara, tocchi di gomiti e piedi a sostituire abbracci e baci per i gol, niente scambio di maglie a fine partita.
Giacomo Mayer