Top 5 11 GIORNATA
Eder – 9 centri in 11 giornate. Media gol spaventosa : quasi 1 gol a partita. Insieme a Muriel forma un duo devastante. Al tramonto dell’undicesima giornata ecco spiegato il motivo del pressing asfissiante di Mancini per portarlo alla sua corte. Ed ecco subito spiegati anche i 15 milioni chiesti da Ferrero ( considerati eccessivi da Ausilio ) che, anche stavolta, ci aveva visto giusto.
Cuadrado – Finora l’acquisto più azzeccato dalla dirigenza Juventina. Un paradosso se si considera che non era una prima scelta. In Italia la sua velocità fa sfracelli, il recente passato ce lo insegna. Ha deciso con un guizzo il derby, entrando di diritto nel cuore dei tifosi bianconeri. Se vorrà sfruttare a pieno le potenzialità del colombiano, Allegri dovrà rivedere il suo credo tattico.
Medel – Segna il suo primo gol con la maglia nerazzurra regalando i 3 punti nello scontro diretto con la Roma. Tempismo perfetto. Tremendamente efficace nell’economia del match. Recupera, pressa,ringhia e lotta. È sempre nel posto giusto. Ecco perché Mancini non se ne priverebbe mai.
Bonaventura – Il sosia di Allegri è l’intoccabile del sergente Sinisa. Duttilità e sacrificio, qualità ( suoi due assist decisivi ) e quantità, applicazione e diligenza. Il suo apporto alle due fasi non manca mai. Il grande salto non lo ha sfigurato, anzi ha dimostrato grandissima personalità.
De Roon – Nella disfatta bolognese l’unica nota lieta è il classe 1991. È l’unico nerazzurro a salvarsi dal naufragio confermando la sua grande capacità di concentrazione. Di lui Reja si fida ciecamente. Ma il capitano, senza l’equipaggio, prima o poi affonda.

Flop 5 11 Giornata
Hernanes – L’Inter e i suoi tifosi gongolano; la Juventus sta cominciando a spazientirsi. Una sola sufficienza nelle prime 11 giornate, zero gol e tante perplessità. Potrò sbagliare ma, un giocatore che viene acquistato l’ultimo giorno di mercato come ultima ruota del carro, sarà vittima di continue riserve psicologiche. Anche se ti chiami “Profeta”.
Kondogbia – Sempre più incognita del centrocampo manciniano. “Essere o non essere? Questo è il problema”. Il Kondo si trova in un limbo, diviso tra la possibilità di esplodere è quella di essere etichettato come bidone dell’anno. Se così sarà, sulla bocca di Galliani spunterà un ghigno compiaciuto e da Berlusconi giungeranno queste parole: “Ben fatto Condor, ben fatto”.
Marchetti – Una Lazio irriconoscibile affonda anche grazie agli errori del suo portiere. Sbaglia sia in occasione del primo gol, respingendo un tiro cross di Cerci sui piedi di Bertolacci, sia sul colpo di testa di Mexes, uscendo a farfalle. In una parola? Disastroso.
Denis – El Tanque è abituato a schiacciare qualunque cosa si trovi sulla sua strada. Quest’anno sta finendo vittima del suo stesso destino, schiacciato prepotentemente da Pinilla. Sostituito al 58′ della ripresa, non sarà forse che la ruggine stia intaccando gli ingranaggi?
Di Natale – L’eterno capitano friulano ha smarrito la via del gol. Un anno fa Totò aveva già segnato 10 gol fra campionato e coppa Italia. Quest’anno uno solo,al Genoa. Che sia iniziata la parabola discendente?

A cura di Filippo Fortini