Simpatia contagiosa e una vita di trionfi passata come dirigente dei club lombardi più importanti. Così, con la scusa del suo recente approdo alla Virtus Ciserano Bergamo sentiamo Angelo Locatelli, team manager che in questi ultimi tre decenni ha fatto le fortune di Nuova Treviglio, Zanconti, Trevigliese, Bergamasca Zanica, Uso Calcio, Fiorente Colognola, Colognese, AlzanoCene, Tritium, Como e Pontisola, società lasciata proprio alla fine dello scorso campionato. A raccontarci i motivi dell’addio è lo stesso dirigente. “A Ponte ho vissuto quattro anni fantastici, trovandomi benissimo con tutti – racconta Angelo -. Dirigenza, giocatori e tifosi entusiasti e di cuore, col pallone vissuto nel migliore dei modi, con grande competenza, ma senza eccessive pressioni. Le persone che devo ringraziare sono tantissime, perché se sono riuscito a fare il mio lavoro nel migliore dei modi è stato anche per la gente che ho trovato al Legler. Ci tengo a citare due calciatori, il portierone Pennesi e quel fenomeno che è Ferreira Pinto, e gli Amici del Bar Stadio, sempre vicini. Se ho lasciato i blues non è perché ci fosse qualche problema, ma semplicemente perché ho sentito la voglia di avere nuovi stimoli, arrivati, appunto, con la chiamata dei dirigenti della nascente Virtus Ciserano Bergamo”.
E qualche mese fa si è aperto un altro felice capitolo della carriera del nostro Angelo. “Devo dire che il club della presidentessa Chiara Foglieni mi ha subito colpito positivamente per il piglio aziendale dei suoi dirigenti, molti che conoscevo già personalmente – spiega il team manager -. Progetto importantissimo anche grazie all’esperienza di persone che stanno ai vertici del calcio bergamasco ormai da un sacco di tempo. Prima squadra ambiziosa formata da un ottimo gruppo di giocatori e con uno staff importante per la categoria, poi, alle spalle, ecco uno dei settori giovanili più importanti in Italia, un vivaio che conta seicento atleti e che può vantare i migliori allenatori che ci sono nella crescita dei giovani”.
Serie D al via, chi sono le favorite? “Il Como è andato in Serie C, lo spauracchio Mantova è finito in un altro girone. Vedendo i giocatori mi sembra che le più attrezzate per la conquista del campionato siano Seregno e Pro Sesto. Penso comunque che diversamente dall’anno scorso sarà una stagione all’insegna dell’equilibrio”.
Il ruolo di Angelo è sempre quello, il prezioso lavoro del team manager. “Sostanzialmente io sono il treat d’union tra i ragazzi della prima squadra e i dirigenti della società. Mi occupo dei vari bisogni che hanno i nostri giocatori, cercando di risolvere i problemi che normalmente incontrano durante la stagione calcistica, facendo una sorta di filtro tra la rosa e il club. Insomma è un bellissimo mestiere, che faccio da parecchio tempo e mi piace molto”.
Capitolo Curioni, mister con Locatelli a Ponte e ora alla Virtus Ciserano Bergamo. “Trovarci ancora insieme non è stata una nostra decisione, ma qualcosa di casuale, che ci rende comunque felici. Con Giacomo c’è una forte stima reciproca, un’amicizia che va al di là del campo di pallone. Del resto è un tecnico e una persona dalla grandissima umanità, con cui è bello parlare, confrontandosi su ogni cosa”.
Chiudiamo l’intervista ad Angelo chiedendogli un piccolo regalo, la squadra ideale dei suoi anni di pallone in Lombardia, ovviamente senza schierare i ragazzi della Virtus Ciserano Bergamo, calciatori assai in gamba con cui ha iniziato a lavorare in questi mesi. “Col numero uno Pennesi, con me al Pontisola, poi Bussi della Trevigliese e Dionisi della Tritium, Espinal, ora alla Virtus, ma di cui ne parlo perché l’ho avuto a Ponte, col quattro, cinque, sei e sette altri tre elementi fantastici delle annate a Trezzo, ossia Malgrati, Teso e Floriano, in mezzo al campo Sgrò, insieme alla Colognese, quindi in attacco la coppia formata da Saurini (Uso Calcio) e Ganz Junior (Como), ispirati da Ferreira Pinto (Pontisola)”.
E in panchina? “Dodici Pansera (Tritium), tredici Salandra (Colognese), quattordici Gaverini (Uso Calcio), quindici Fracassetti (Uso Calcio), sedici Verdicchio (Trevigliese), diciassette Ruggeri (Pontisola), diciotto Pedrocchi (Pontisola), diciannove Sinato (Tritium), venti Recino (Pontisola), tutti rincalzi di lusso, anzi da urlo”.
E in panchina? “Mister Stefano Vecchi, un gigante con cui ho lavorato ai tempi della Colognese”.
Ringraziando il grande Angelo, l’augurio di vivere l’ennesima stagione di trionfi, questa volta con la tuta della Virtus Ciserano Bergamo, che noi che scriviamo sogniamo faccia il grande salto in Serie C.            
Matteo Bonfanti