Studio la crescita personale da diversi anni – ho cominciato nel 2008 – e dopo molti libri, convegni, corsi di formazione (offline e online), penso di avere imparato alcune cose che voglio condividere qui.
Prima però credo sia importante fare un breve ragionamento: in questi oltre 14 anni mi sono reso conto del fatto che la crescita personale non è un fenomeno da baraccone dedicato a qualche illuso che spera di sfondare nel network marketing o di fare soldi a palate dal tramonto all’alba.
Da genitore di figli adolescenti, mi rendo sempre più conto che il sistema scolastico da solo non può bastare: è obsoleto, governato da chi ha smesso di leggere libri non appena ha portato a termine l’ultimo corso di studi (e sono morbido…).
Cosa salva una persona dall’infilarsi – in modo più o meno consapevole – nella ruota del criceto? La curiosità unita all’amor proprio.
Tuttavia si tratta di due fattori che non sempre si riesce a sviluppare in autonomia; più spesso è grazie alla guida di qualcun altro che si sviluppano. Oppure in seguito a gravi problemi che danno una “scossa”, come è capitato a me a suo tempo.
La ricerca inizia da qualche parte e, all’inizio, non procede mai in modo ordinato: vai un po’ dove ti porta l’onda lunga (amici, social network, qualche corso) finché non trovi ciò che ti fa scattare la scintilla.
Ecco, questo momento è un po’ come rinascere, come vedere finalmente la luce in fondo al tunnel.
Così capisci che la tua situazione non la risolverai in una notte, ma solo con tanto impegno, sangue, sudore e lacrime (come se non ne avessi già versati abbastanza!).
Tuttavia questa volta è per te e non per i sogni di qualcun altro: ecco la lezione appresa!
Ora, veniamo alle cose sulla crescita personale che ho imparato e che voglio condividere:
Il presente deve essere condizionato dal futuro, non dal passato => Le tue azioni, i tuoi pensieri, i tuoi comportamenti, dipendono dal tuo scopo e dai tuoi obiettivi, non dalle tue esperienze. Queste sono state utili fonti di apprendimento MA non te ne devi far condizionare.
Accetta il fallimento come parte del percorso => Sempre la benedetta scuola ci insegna che gli errori sono una macchia indelebile sul nostro percorso: marchiati in rosso, fonte di grandi preoccupazioni, pieni di significati negativi. Ma se è proprio sbagliando che si impara! Come ha detto Robert Kiyosaki: “non vedo l’ora di commettere il prossimo errore”! E io aggiungo anche: pensa a come ti sentirai domani, quando avrai raggiunto il tuo obiettivo.
Lasciati condizionare SOLO dai tuoi stimoli interni, non da quelli esterni a te => se permetterai a eventi esterni o altre persone di influenzare il tuo umore, le tue azioni, i tuoi pensieri, non arriverai MAI dove vuoi. Assumi tu il controllo della tua vita, in ogni aspetto. Non starai sempre bene, è un dato di fatto, tuttavia solo contando sulle tue sole forze potrai arrivare fino in fondo.
Fai attenzione alle emozioni che provi quando prendi delle decisioni => ho imparato che quando sono euforico o quando sono depresso sono i momenti peggiori per prendere delle decisioni: l’euforia ti fa guardare troppo in alto; la depressione troppo in basso. In entrambi i casi te ne pentirai e non porterai a termine ciò che avevi deciso, con grande delusione. Non solo: le emozioni rischiano di condizionare ogni nostra scelta: fai ciò che scegli di fare e non ciò che senti di fare.
Fai molta attenzione a come pensi e parli di te => sei la persona con cui trascorri circa il 70% delle tue giornate, lo sapevi?. Non solo: hai idea del fatto che ciò che dici è esattamente ciò che sei? Prova a pensarci: fermati un momento e concentrati su come ti esprimi. E’ così che ti senti vero? Bene, adesso prova a iniziare a esprimerti solo con parole positive. Come?
Invece di dirti: “è difficile”, prova a dirti: “in che modo posso risolverlo”?
Quando pensi: “faccio schifo”, prova a dirti: “posso e voglio migliorare”
Davanti allo specchio: “ma chi te lo fa fare”, cambialo con: “farò tutto ciò che serve”
La lista potrebbe proseguire ancora molto…
Mangia l’elefante un pezzo alla volta => è un antico proverbio africano. Spesso ci spaventiamo di fronte a un compito da portare a termine, perché pensiamo che sia fuori dalla nostra portata: basta solo suddividerlo in piccoli pezzi e completarli uno dopo l’altro, senza pensare al compito nella sua interezza. E’ ciò che fai ogni giorno che ti porta al risultato, non certo una “botta di c….”! E aggiungo: esulta dopo ogni piccolo pezzo portato a termine, farai salire la tua autostima!
Non arrenderti => è l’unico modo in cui fallirai davvero. E dove metterai tutta la fatica fatta fino a quel momento? Cosa ne sarà stato dei sogni che ti avevano messo in moto? Cosa ti dirai per giustificarti con la tua coscienza? Davvero vorrai dar ragione a chi ti diceva: “ma chi te lo fa fare”? Certo, può anche darsi che un obiettivo non sia davvero alla tua portata, tuttavia lo deciderai solo dopo aver provato davvero di tutto.
Queste lezioni sulla crescita personale, apprese negli anni e con molta fatica, mi hanno portato a sentirmi oggi una persona molto diversa da quello che ero nel 2008, certamente più consapevole.
Adesso che di anni ne ho 56, penso che queste 7 lezioni mi abbiano permesso di non soccombere e di smettere di usare i miei talenti (tutti ne abbiamo!) per realizzare i sogni di qualcun altro.
E tu a che punto sei del tuo cammino?

Massimiliano Bravin
Sport Mental Coach
www.massimilianobravin.com