Atalanta – Hellas Verona 3-2 (1-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 6; Toloi 6, Djimsiti 7, Palomino 6,5; Hateboer 6,5, Freuler 6 (10′ st De Roon 6), Pasalic 6, Castagne 6,5; Gomez (cap.) 7; Ilicic sv (28′ pt Malinovskyi 7), Muriel 6,5 (32′ st Barrow 6). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Kjaer, 5 Masiello, 41 Ibañez, 8 Gosens, 13 Arana, 17 Piccoli. All.: Gasperini 6,5.
HELLAS (3-4-2-1): Silvestri 6,5; Rrahmani 6, Dawidowicz 6, Bocchetti 6 (1′ st 33 Empereur 5,5); Faraoni 6,5, Amrabat 6,5, Veloso (cap.) 5,5, Lazovic 6,5; Pessina 6,5 (34′ st Verre sv), Zaccagni 7; Di Carmine 7 (42′ st Adjapong sv). A disp.: 22 Berardi, 96 Radunovic, 24 Kumbulla, 3 Vitale, 8 Henderson, 25 Danzi, 66 Tutino, 9 Stepinski, 11 Pazzini. All.: Juric 6,5.
Arbitro: Valeri di Roma-2 6 (Giallatini di Roma-2, Mondin di Treviso; IV Marinelli di Tivoli. Var Di Bello di Brindisi, AVar De Meo di Foggia).
RETI: 23′ pt Di Carmine (V), 44′ pt Malinovskyi (A), 12′ st Di Carmine (V), 19′ st rig. Muriel (A), 48′ st Djimsiti (A).
Note: pomeriggio rigido, spettatori 19.335 di cui 2.710 paganti (incasso 84.921 euro) e 16.625 abbonati (quota partita 350.268,94 euro). Ammoniti Hateboer, Veloso, Bocchetti, Dawidowicz per gioco scorretto, Zaccagni per proteste. Espulso Dawidowicz al 40′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Occasioni 16-5, nello specchio 10-2. Var: 3. Corner 13-4, recupero 2′ e 6′.

Bergamo – Una sfida a inseguimento andando sotto due volte, un rigore col Var e il matchball a un tris dal gong infilato da Berat Djimsiti. Non s’è fatta mancare nulla l’Atalanta per battere l’Hellas Verona nel confronto tra il maestro Gasperini e l’allievo Juric, bravo tatticamente ma con troppa qualità in meno per reggere fino in fondo, anche perché ha dovuto disputare gli ultimi 11 minuti sotto di un uomo.
Brivido al 4′ per l’ancata di Hateboer in area su Zaccagni al culmine della combinazione col prestito Pessina, ma non c’è nulla. All’8′ Muriel per Castagne, chiuso dalla diagonale di Rrahmani. Tre corsette cronometriche e il colombiano per poco non approfitta del rimpallo nel disimpegno errato tra Dawidowicz e Bocchetti: il suo diagonale sinistro è debole e Silvestri non deve fare miracoli. I gialloblù rispondono soltanto con un piazzato da lontano altissimo di Veloso (14′). Al 17′ il rinvio di Gollini coglie il colombiano in fuga, ma in fuorigioco: anche se il suo destro a incrociare fosse entrato, niente gol. Lo fa, invece, Di Carmine, lesto a girare a fil di primo palo sulla rimessa laterale alta di Faraoni eludendo il disattento Palomino (chino ad allacciarsi la scarpa) e un Djimsiti esitante a uscire: nell’occasione, proteste nerazzurre neutralizzate dal Var, perché Rrahmani era pronto a rimettere in gioco alcuni metri più indietro. Ilicic accusa noie e deve farsi subentrare Malinovskyi, l’ariete ospite al 26′ vorrebbe fare il bis calciando sul primo legno ma pretende troppo: alle stelle.
I nerazzurri ci provano da quinto a quinto, ma al 36′ Hateboer incoccia col sinistro il suggerimento di Castagne spedendo in curva. Un giro di lancetta e tocca al Papu sul la dell’olandese da dentro area: la mira non c’è. A otto dalla pausa ci riprova l’argentino dal limite con una telefonata appena alzata da terra, a tre l’ucraino trova il primo acuto in campionato saettando nel sette opposto dopo aver ricevuto da Hateboer dai venti metri. Al 2′ di recupero Dawidowicz stoppa provvidenzialmente Muriel, lanciato dall’autore del pari. La ripresa comincia con Pasalic chiuso in angolo dalla retroguardia su assist di Freuler (2′), mentre la punizione di Malinovskyi all’11’ è fiacca perché da 30 metri e rotti. Di qua Djimsiti e Palomino frenano Amrabat e Di Carmine sull’azione avviata da Dawidowicz, quindi Zaccagni imbecca Lazovic che sullo scivolone di Toloi serve il raddoppio all’unica punta altrui. Al 19′, per fortuna, c’è il rigore per la Dea dopo 3 di Var: Faraoni ferma Castagne con un calcione sul cross di Hateboer, Muriel insacca dal dischetto spiazzando Silvestri, in seguito attento a proteggere il palo di competenza sul paio di serpentine da mancina del Papu (24′ e 25′), la prima volta di piede. Muriel e Pasalic la preparano all’ex Genk che si sbilancia all’indietro (32′), uno che in assenza di idee si fa venire quella di sganciare il destro, probabilmente usato soltanto per l’acceleratore: al 37′ si vede, anzi lo vede il settore dei veronesi. Al 40′ secondo giallo per Dawidowicz, speso su Barrow, e Juric si cautela inserendo Adjapong per Di Carmine. Gomez ci crede e per altre due volte chiama Silvestri a salvarla: grande parata sul secondo sinistro. Al 3′ di recupero, però, ci pensa il nazionale albanese, inserendosi sul lancio di Palomino rifinito dalla sponda di Toloi. La festa può cominciare, mercoledì con lo Shakhtar si può scrivere la storia.
S.F.