Oggi, giovedì 11 gennaio 202,4 mi ritrovo ancora con un pugno di mosche in mano dopo aver perso (forse!) immeritatamente al Gewiss stadium la sera del 9 dicembre 2023 la 15esima giornata di andata del campionato più pazzo del mondo (ma anche il più bello e unico!!!), dove a tempo super scaduto (era il 95esimo) il simpatico (nel vero senso della parola!!!) Cicciobello Lucho Muriel con un maestoso tocco di tacco (Gasp disse che in allenamento prova sempre certi colpi!!) ci infilò il goal della vittoria per la Dea portandosi a casa i 3 punti e l’ovazione della sua curva. Ovvio, certi goal avvengono solo sotto la propria.
Dicevo ancora con un pugno di mosche in mano visto che pure ieri sera, ma stavolta “nel mio stadio” San Siro (ancora forse esistente per poco!!!) mi ritrovo a dover scrivere ancora di una sconfitta. Ma questa volta trattasi dei quarti di Coppa Italia, dove devo solo recriminare per certi errori abnormi del fischietto Di Bello (anzi Di Brutto, come fu chiamato dal compianto Cavalier Silvio Berlusconi) e soprattutto errori commessi dal gruppo VAR (Valeri in primis). Va bene che giustamente la Dea, di cui sono una forte simpatizzante e anche di più, ha strameritato la vittoria e quindi la semifinale (andata e ritorno con l’amata viola!), ma avrei voluto vedere un incontro senza le solite lamentele da bar e non bar, avrei voluto uscire giustamente senza dover sempre giustificarmi per errori altrui. Brutta cosa, gli alibi.

Di Bello è stato “bipolare” laddove ha dato un rigore quasi inventato (Leao e Pioli docet!) alla Dea per un fallo di Jimenez su Miranchuk – sì, tocca il ginocchio del bergamasco ma la palla prende un’altra direzione – senza aver concesso quello in precedenza di Gabbia ai danni di De Roon, usciti entrambi anzitempo malconci. Di Bello, poi, molto permaloso e fiscale sulla doppia ammonizione e quindi espulsione di mister Gasperini, col Gasp che sono sicurissima si prenderà pure una multa per le sue dichiarazioni lesive a fine gara verso il fischietto in tv.
Comunque oggi, anzi da ieri sera per me, milanista fino all’osso, continuo e continuerò per i prossimi giorni a ricevere battutine sull’incontro, lavorando in un ambiente a tinte per lo più nerazzurre, il mitico Marino Lazzarini. Oggi i colleghi mi hanno subissato di improperi, io non mi sono arrabbiata ma ne sono uscita a testa alta rispondendo per le rime. Ho ricordato loro che Di Bello non ha sentito ragioni sul fallo di mano di Holm a tempo scaduto… fregandosene della tecnologia e fischiando la fine delle ostilità. Va bene così, anche se mi sarebbe piaciuto che il Milan si fosse qualificato per la semifinale, ma non importa. Essendo sportiva e amante del calcio, auguro alla Dea di proseguire fino alla fine della sua avventura in Coppa Italia fino al 15 maaggio 2024 a Roma e di mettere in bacheca il suo secondo trofeo dopo quello alzato al cielo il lontano 2 giugno 1963. A San Siro, guarda un po’…

Ah, ho un altro sogno che spero si realizzi. Ossia che appunto la Dea, una settimana dopo aver vinto la coppa nazionale, possa ritrovare il Milan anche all’Aviva Stadium di Dublino a contendersi la finale di Europa League. Il desiderio da bergamasca è questo. Quello da tifosa rosseronera è che a fine campionato la mia squadra di Milano arrivi terza e quella di Bergamo quarta, qualificandosi tutt’e due per la prossima coppa dalle grandi orecchie.
Sognare è bello e soprattutto gratis. Adoro farlo. Auguro ogni bene a entrambe e sempre viva lo sport, e non la violenza come ieri all’Olimpico e nei dintorni di Roma Capitale.
Alla prossima e buon anno a tutti bergamaschi e non da…
Silvia Casanova