Solo vorrei che l’odio si fermasse, che non fosse sempre la logica dell’io contro di te, piuttosto “perdonami, non ce la faccio, cerchiamo di capirci”. Ho passato un intero giorno tra parole che uccidono la speranza, che mi fanno diventare grigio e un secondo dopo addirittura nero, nella parte oscura della forza, quella scelta da Anakin Skywalker quando si mette il casco e diventa cattivo cattivissimo, pronto a spaventare qualsiasi bambino sotto i sei anni della nostra galassia. Ne ho ascoltate mille e passa. Tra ieri e oggi mi dicevano: “Chi non si è vaccinato, deve crepare, perché è solo colpa loro se siamo messi così”. E io partivo come sempre con i miei viaggi, immaginandomi la scena, la caccia all’uomo, il plotone di esecuzione, cose che, per fortuna, sono tutte lontane da qui, solo ed esclusivamente nella mia testa.
C’è pero che le frasi restano intorno, sono fatte della stessa materia della musica, rimangono nell’aria, quelle d’amore portano il sole e il profumo di rose nel campo di margherite appena fuori dalla nostra redazione, le altre, parlo di quelle raccontate prima, frasi in direzione ostinata e contraria rispetto alla comprensione, aumentano lo smog, che poi si cementifica nei cuori e finisce che non fa passare più nulla, manco l’affetto, neppure gli abbracci, nemmeno i baci. Succede insomma un piccolo effetto serra dentro ognuno di noi ed è un casino, peggio che quando capita alla Terra che è grande, grossa e forte, ma che comunque smette per un attimo di respirare.
Non sono uno scienziato, ignoro cosa ci sia nell’aulin che prendo da tre giorni per il mio mal di schiena, non so di cosa sia fatta l’aspirina o cosa abbiano messo nel famoso vaccino, eppure anch’io ho fatto la puntura, fidandomi, sperando mi aiuti a ripartire e che sia un passetto sufficiente e necessario per tornare alla normalità. Eppure capisco anche le ragioni degli altri, le scelte personali, frutto di considerazioni legittime, ma che io non ho fatto mai.
E soprattutto le decisioni riguardo alla propria salute non incidono sul giudizio che io ho di una persona. Piuttosto i sorrisi che mi dà, i messaggi che mi manda per coccolarmi se da lontano sente che sono triste e perso lungo una strada che manco conosco. Piuttosto come la pensa su quello che stiamo passando, l’inflazione galoppante, la distanza che aumenta ogni giorno tra chi vive pasteggiando a champagne e caviale e chi comincia a non avere da mangiare.
L’odio verso chi non è vaccinato non mi interessa e non mi piace, amo invece chi mi cerca per sognare con me un mondo migliore.
Matteo Bonfanti
Nella foto io sulla Pandona, la mia maghina