di Giacomo Mayer
Il calciomercato non ha niente a che vedere con la logica del Capitale, è più vicino ad un’idea di baratto in questa acuta fase di crisi economica che sta colpendo e impoverendo il mondo del calcio. A questo aggiungiamo che gli uomini preposti a mercanteggiare su centravanti, centrocampisti e difensori vari sono volubili. Oggi dicono una cosa e domani fanno il contrario. Più che signor sì o signor no, sono signor ni. Un po’ come il calciomercato dell’Atalanta. I dirigenti nerazzurri, Percassi e Marino, avevano giurato che tutti i big non sarebbero stati ceduti, sono stati di parola ed è giusto dargliele atto, ci avevano detto che Gabbiadini sarebbe tornato a Bergamo invece gioca nella Sampdoria, ci avevano detto che Ardemagni aveva mille richieste e poi è andato in prestito al Chievo, diretta concorrente, all’ultimo momento e, infine, ci avevano detto che negli ultimi giorni di mercato non sarebbe arrivato nessuno. E così è stato e bisogna accontentarsi di Nica, ancora in panchina, Migliaccio, Yepes e dei rientri di Baselli e Kone. Di sicuro l’Atalanta ha un saldo positivo di circa 6 milioni. E Per Percassi è una buonissima notizia. Intanto dopo due giornate l’Atalanta, tre punti in classifica e tranquillamente in gruppo, desta qualche perplessità e apre dubbi e enigmi senza pari. Nel mirino della critica e anche dei tifosi il 4-3-3 che, tra l’altro, lo stesso Colantuono ha immediatamente modificato sia contro il Cagliari e sia contro il Torino. A prima vista, nonostante prove e riprove, sembra che i giocatori a disposizione non siano adatti, quasi snaturati dalle loro caratteristiche. Al di là della condizione fisica che dopo due turni può essere ancora approssimativa, tanto per fare nomi Livaja ha fatto un clamoroso flop mentre Bonaventura è sembrato spaesato e in netta difficoltà, così Del Grosso e Raimondi non sapevano che pesci pigliare. Pietro Serina, su L’Eco di Bergamo, auspica un realistico cambio di modulo. Si può essere d’accordo. Si può ipotizzare un ritorno al 4-4-2 con Lucchini e Del Grosso esterni di difesa e con Raimondi e Bonaventura sulle ali? Ma allora verrebbe sacrificato un centrocampista (Migliaccio?). E funzionerebbe la coppia d’attacco Livja-Denis? Oppure un 3-5-2 con Lucchini, Stendardo e Yepes in difesa, Raimondi, Migliaccio, Cigarini, Carmona e Del Grosso nella linea a cinque, in attacco Denis affiancato da Livaja o da Bonaventura o da Maxi Moralez? E poi Bonaventura potrebbe giocare come Zuniga o Maggio  (Napoli di Mazzarri)? A meno che con buona pace di tutti Colantuono sposi il 4-3-1-2 (Bologna, Cagliari, Milan). Nella terribile trasferta di Napoli capiremo qualcosa di più.